Napoli, ammazzato come un boss a 21 anni: l'ipotesi della vendetta trasversale

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A soli 21 anni ammazzato come un boss. Nicola Notturno era appartenente ad una famiglia di spicco della camorra: figlio di Raffaele, arrestato cinque anni fa, nipote di Gennaro, detto 'O sarracino che da poco ha iniziato a collaborare con la giustizia.
 
 

Le indagini sull'omicidio - avvenuto nella notte in via Ghisleri - spaziano dalla ripresa della faida sanguinaria di Scampia, che già in passato ha lasciato sul campo decine e decine di vittime, a quella della vendetta trasversale. Nicola Notturno, se prevalesse la prima ipotesi, sarebbe stato colpito in quanto appartenente al cartello che con gli Abete-Abbinante fa parte della coalizione dei cosiddetti Scissionisti in guerra con i clan della Vanella Grassi e dei Di Lauro. Uno scontro senza esclusione di colpi per il controllo del narcotraffico internazionale e in particolare per gli affari legati al fiume di cocaina che da Scampia invade altre zone della città. Nell'ultima relazione semestrale della Dia al Parlamento si evidenzia come tra i «clan che gestiscono alcune delle piazze di spaccio più redditizie della città - Case dei Puffi, Sette Palazzi, Chalet Bakù - ci sono sono gli Abete, Abbinante e Notturno».

L'altra pista punta sulla ipotesi della vendetta trasversale che potrebbe essere maturata dopo la decisione dello zio Gennaro di rivelare agli inquirenti i segreti della prima faida di Scampia, quella che tra il 2004 ed il 2005 ha provocato un centinaio di morti. Tra le vittime di quel periodo anche l'innocente Antonio Landieri, la cui unica colpa fu quella di trovarsi nel luogo sbagliato - un posto ritenuto enclave di uno dei clan in guerra nel quartiere di Scampia - nel momento sbagliato, e finì per errore nel mirino dei killer. Tentò disperatamente di salvarsi ma la sua disabilità ne rese impossibile ogni tentativo di fuga.
 

L'agguato è scattato verso le 3 in una via Ghisleri completamente avvolta nel buio. Nicola Notturno, già noto alle forze dell'ordine, si trovava sull'uscio di casa quando è stato avvicinato dai sicari che gli hanno esploso contro, da un'auto in corsa, una decina di colpi di pistola, prima di allontanarsi. I soccorsi sono stati inutili. È morto mentre il servizio di emergenza del 118 lo stava trasportando all'ospedale San Giovanni Bosco.

Il padre, Raffaele, fu arrestato il 17 dicembre del 2012 dai carabinieri del comando provinciale di Napoli quando si trovava al vertice dell'omonimo clan federato nel cartello criminale in lotta per il controllo delle piazze di spaccio. Era ricercato per un ordine di carcerazione che gli era stato inflitto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Fu individuato e bloccato mentre si trovava in un appartamento del lotto TB di Scampia, protetto da telecamere e cancello blindato.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2017, 23:43
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