Un leader capace di rendere forte e unito il suo Paese in tempo di guerra, anche grazie alle sue formidabili doti di comunicatore. Che dovrà però fare i conti con una realtà più complessa e una società più divisa quando verranno i tempi della pace. Sono queste le caratteristiche principali del presidente ucraino Volodymyr Zelensky secondo il giornale statunitense “Politico” che ha fatto un'analisi dettagliata dei punti di forza e di debolezza del leader ucraino. E ha fatto sapere che in Ucraina sta crescendo la fronda interna contro il leader. «Si è illuso in una pace facile da raggiungere» dicono gli oppositori.
Zelensky, la fronda interna a Kiev
Politico ricorda che anche i critici interni di Zelensky gli hanno riconosciuto tra i punti di forza le sue capacità di eccellente comunicatore: i suoi discorsi quotidiani hanno dato stabilità agli ucraini, hanno fornito indicazioni importanti e sollevato il morale della popolazione, anche nei momenti di maggiore difficoltà. I suoi critici, quindi, riconoscono che probabilmente ha salvato il Paese quando ha rifiutato l'offerta degli Stati Uniti di essere portato via da Kiev nelle prime ore dell'invasione russa. «È diventato un leader avvincente», ha affermato Adrian Karatnycky, membro anziano del Consiglio Atlantico. Secondo Karatnycky, i punti di forza di Zelensky come comunicatore rispondono alle esigenze dei nostri tempi. «È bravo a canalizzare l'opinione pubblica. E ora è molto efficace perché il Paese è più unito e sicuro della sua identità, dei suoi interessi e dei suoi obiettivi. È sempre lo stesso ragazzo che era - attore e interprete - ma questo lo rende un leader di guerra ideale perché è in grado di capire quel che pensa la gente», ha aggiunto.
Il futuro del presidente ucraino
Il problema, secondo l'analisi di Politico, è che quando il Paese entrerà in una fase di normalità uscendo fuori dall'emergenza, quando gli ucraini non saranno uniti come ora a causa della guerra, Zelensky non avrà più la stessa efficacia. «Quando lo scopo pubblico è chiaro, lui ha una grande forza.
«Pensava che la pace sarebbe stata facile da raggiungere perché tutto ciò che bisognava fare era guardare negli occhi Putin e parlargli sinceramente», ha detto il parlamentare Mykola Kniazhytskyi: «Riteneva che gestire uno Stato fosse abbastanza semplice: prendi decisioni e queste devono essere implementate». Ma secondo Kniazhytskyi, non bisogna neppure dimenticare che la società civile ucraina si è fortemente sviluppata, che l'autogoverno locale si è rafforzato grazie al volontariato e all'assistenza reciproca in tempo di guerra, così come si sono rafforzati alcuni organi statali, dalle ferrovie al settore energetico. Tutto questo, ha detto Kniazhytskyi a Politico, insieme a un forte senso di appartenenza nazionale forgiato dal conflitto, servirà a mettere le fondamenta di una Ucraina più forte nel dopoguerra.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Marzo 2023, 15:21
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