In Nicaragua fare il giornalista è pericoloso, negli ultimi 6 mesi centinaia di aggressioni e censure

In Nicaragua fare il giornalista è pericoloso, negli ultimi 6 mesi centinaia di aggressioni e censure
Managua - In Nicaragua fare il giornalista è diventato un mestiere pericolosissimo. Negli ultimi sei mesi, scondo uno studio indipendente che arriva dalla Fundacion Violeta Barrios de Chamorro, tra organi di stampa e giornalisti si sono registrate 420 tra aggressioni, atti di censura o minacce da parte della polizia o di gruppi paramilitari. Non solo. Ben 261 giornalisti sono stati vittime di atti contro la libertà di stampa tra il 18 aprile, quando sono iniziate le manifestazioni contro il presidente Daniel Ortega, e il 18 ottobre. Secondo il rapporto della Fvbch, presieduta dal ex presidente del Nicaragua Violeta Barrios de Chamorro, in carica tra il 1990 e il 1997, tra le vittime figura anche il giornalista Ángel Gahona, ucciso da un proiettile il 21 aprile.

Dall’inizio della crisi, secondo il rapporto, la violenza contro i giornalisti non legati al presidente Ortega è costantemente aumentata «con percosse, ferimenti, aggressioni fisiche» e sequestro di attrezzature. La fondazione ha contato almeno 77 assalti, 71 atti di intimidazione, 64 interventi di censura, 62 casi di minacce, 33 di diffamazione e 26 attacchi verbali. Secondo lo studio la maggior parte di questi interventi sarebbe da addebitare alla polizia, ai gruppi paramilitari che sostengono il regime e a membri del partito sandinista al potere.

Il giorno più nero  è stato il 9 luglio, quando 14 reporter sono stati attaccati mentre seguivano la visita dei vescovi nella città di Diriamba, nel sud del Nicaragua.  La violenza politica in Nicaragua ha già provocato almeno 320 morti.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Novembre 2018, 11:50
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