Ucraina, l'orrore russo nella chiesa ortodossa di Lukashivka: «Così mi hanno torturato»

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Con il passare dei giorni continuano poi a emergere gli orrori commessi prima della ritirata dei russi nella regione di Kiev dove si contano 1.222 morti, secondo la procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova. «Crimini di guerra» che, secondo il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, sono il frutto di un piano d'azione che arriva direttamente dai «più alti livelli» del Cremlino. Una denuncia choc oggi è arrivata dall'arcivescovo maggiore di Kiev, mons. Sviatoslav Shevchuk, che ha raccontato che «nella regione di Chernihiv, e precisamente nel villaggio Lukashivka, gli occupanti hanno dislocato la loro sede nella chiesa ortodossa dell'Ascensione del Signore. Vi hanno interrogato e torturato le persone: il tempio dove deve essere onorato il nome di Dio, è stato trasformato in un luogo di tortura, umiliazione e omicidio», ha tuonato il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. «Oggi vicino a questo edificio sacro troviamo decine di corpi di ucraini innocenti assassinati - afferma -. Quelli che si proclamano cristiani ortodossi hanno profanato il tempio».

Ucraina, civili russi salutano e acclamano i soldati russi in partenza per il fronte

Uno dei civili torturati mostra le ferite delle coltellate alle gambe: «Mi chiedevano dove fossero i soldati ucraini, ma non sapevo nulla». Un'altra persona, un giovane di vent'anni, sarebbe stato legato e tenuto nudo al freddo per diverse ore. Le torture sarebbero avvenute proprio nei pressi della chiesa dell'Ascensione, al centro del villaggio - diventato per 22 giorni il quartier generale dei militari russi - ora quasi totalmente distrutta durante una battaglia.


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