Incendi misteriori e missili su depositi di petrolio, tutte le volte che l'Ucraina è accusata di aver colpito la Russia

Dagli incendi misteriosi ai missili sui depositi di petrolio: tutti gli attacchi alla Russia attribuiti a Kiev

di Cristiana Mangani

E' una guerra di nervi, oltre che di forza militare e politica, quella tra la Russia e l'Ucraina. Ed è giocata su annunci eclatanti, su operazioni segrete, ma anche tanto sulla disinformazione e sulle “false flags”, quelle operazioni preparate per screditare l'avversario. Un sistema nel quale la Russia sembra primeggiare, mentre Kiev, a cominciare dal presidente Zelensky, sono formidabili a muovere la macchina della propaganda.

Incendio a distanza, così gli hacker colpiscono la Russia

Tutti gli attacchi alla Russia attribuiti a Kiev

Basti pensare alla visita di ieri dei due pezzi da 90 americani: il segretario di Stato Anthony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin che hanno incontrato Zelensky, e già oggi Blinken dice: «Per quanto riguarda gli obiettivi bellici russi, la Russia sta fallendo e l’Ucraina ce la sta facendo». Gli Stati Uniti  - continua Austin - vogliono che la Russia venga "indebolita" al punto da non poter più avere la capacità di lanciare offensive militari come quella scatenata contro l'Ucraina. Siamo onesti: Mosca ha già perso molte delle sue capacità militari e molte truppe. E noi non vorremmo che possa ricostruire rapidamente tali capacità».

 

LE ACCUSE DI PUTIN

Dal canto suo, Vladimir Putin ha accusato il governo di Kiev di «gravi violazioni del diritto internazionale», sostenendo, senza offrire prove, che i servizi segreti russi hanno «sventato l'omicidio di giornalisti russi» ordinato dall'Ucraina. «L’Occidente sta cercando di mandare in pezzi la nostra società speculando sulle perdite russe in combattimento e sulle conseguenze socioeconomiche delle sanzioni, nella speranza di provocare così un ammutinamento della popolazione - ha dichiarato il presidente russo - E so che sta usando la cosiddetta quinta colonna, i nostri traditori, per raggiungere il suo obiettivo finale, che è la distruzione della Russia». Parole che, per la prima volta, riconoscono l’esistenza di un dissenso strisciante nella società russa.

LA RESISTENZA DI KIEV

Nel frattempo, la resistenza ucraina continua a farsi sentire. Nella mattinata di oggi Mosca ha comunicato lo scoppio di un incendio in due depositi di carburante a Bryansk, in territorio russo e ha mostrato immagini che sembrano lasciare aperta l'ipotesi di un attacco missilistico. Anche se da Kiev non arrivano conferme di operazioni a Bryansk, che si trova a oltre 140 chilometri dal confine ucraino. E  Mosca ufficialmente non ha ancora parlato di un attacco.

IL SISTEMA ANTI-MISSILI

Nei giorni scorsi, poi, anche nella cittadina russa di Belgorod due missili sono stati intercettati dal sistema antimissile di Mosca. All’inizio del mese è stato colpito un deposito militare e dopo le accuse dei russi il presidente Zelensky ha detto di non poter commentare gli ordini dati al suo esercito, facendo così capire che a muoversi era stata proprio Kiev.

LE ACCUSE

Il governatore di Belgorod Vyacheslav Gladkov ha detto che il villaggio di Golovchino è stato bombardato dall’Ucraina. E il Comitato investigativo russo ha affermato che gli elicotteri ucraini avrebbero effettuato almeno sei attacchi aerei nella regione russa di Bryansk. «Membri del servizio ucraino sono entrati illegalmente nello spazio aereo russo con due elicotteri da combattimento dotati di armi offensive pesanti», si legge in una nota riportata dalla Tass. «Si sono spostati deliberatamente a bassa quota, effettuando almeno 6 attacchi aerei su edifici residenziali nell’abitato di Klimovo, situato nel distretto di Klimovsky, nella regione di Bryansk».

IN TERRITORIO RUSSO

Sempre in questa ultima settimana, altri episodi misteriosi sono avvenuti in territorio russo: tre incendi sono scoppiati, a distanza di un giorno uno dall'altro, a cominciare dal rogo in quella che viene considerata come la Cape Canaveral russa.

Gli altri due sono avvenuti all’Istituto di ricerca per la difesa aerospaziale a Tver e all'impianto chimico Dmitrievsky a Kineshma. Tutti luoghi strategici, per la loro stessa natura. Ma l’incidente nel polo industriale di Korolyov, alle porte di Mosca, che ospita numerosi stabilimenti legati alla produzione di energia e componentistica aerospaziale, tra cui il Centro scientifico russo dedicato allo sviluppo di razzi e veicoli spaziali, e RKK Energija, ovvero la società che si occupa di attività correlate al volo spaziale, ha un notevole valore simbolico. E infatti le immagini dei capannoni e degli uffici in fiamme sono state mostrate con una certa soddisfazione da diversi canali social ucraini, che le hanno considerate come la prova definitiva di una azione di sabotaggio antirussa.

GLI HACKER

 

Anche fonti vicine al Cremlino non hanno escluso questa ipotesi, e secondo l'intelligence è plausibile che si sia trattato di azioni messe a segno da hacker molto esperti. Con i sistemi antiincendio collegati a un computer è un gioco quasi da ragazzo, per un pirata della rete, introdursi e scatenare un corto circuito.

La guerra di informazione va avanti anche con operazioni effettuate e smentite, che spesso, però, devono fare i conti con le immagini che ormai i satelliti riprendono ovunque. Nei giorni scorsi due missili hanno colpito la stazione di Kramatorksk, nella parte della regione di Donetsk controllata dal governo di Kiev, mentre era affollata da migliaia di civili che tentavano di fuggire dalla zona. Il bilancio provvisorio parla di 52 vittime, tra cui 10 bambini, e 109 feriti.

IL DONBASS

Il governo di Mosca e i separatisti filo-russo del Donbass hanno subito indicato come colpevoli le forze ucraine, spiegando che i frammenti visibili nelle foto e nei video provenienti da Kramatorksk appartengano a un vettore Tochka-U, che  sarebbe «utilizzato solo dalle forze ucraine», fa sapere il ministero della Difesa russo, aggiungendo che «il 14 marzo un simile missile Tochka-U lanciato da una divisione della diciannovesima Brigata missilistica dell'esercito ucraino aveva colpito il centro di Donetsk, uccidendo 17 civili e ferendone altri 36». Donetsk è la “capitale” dell'omonima autoproclamata Repubblica popolare filo-russa nel Donbass. L'Ucraina avrebbe bombardato un territorio sotto il suo controllo, sempre secondo Mosca. Tuttavia, alcuni elementi indicherebbero che tanto avere usato un'arma solitamente utilizzata da Kiev quanto la scritta sui bambini costituiscano un'operazione “sotto falsa bandiera”, false flag e che l'attacco sarebbe stato lanciato dai russi o da loro alleati per far ricadere le responsabilità sull'Ucraina.

Subito dopo che è stata resa nota la posizione di Mosca, infatti, alcuni profili Twitter di open source intelligence (OSINT), pur confermando che quelli che hanno colpito Kramatorksk  sono vettori Tochka-U, hanno riportato filmati che mostrano veicoli russi (alcune marchiati con la ‘V’ bianca) nell'atto di trasportare di missili Tochka-U dalla Bielorussia in direzione del confine ucraino, fotografie di almeno un altro caso in cui la Russia avrebbe già utilizzato questa tipologia di vettore, analisi delle settimane scorse che segnalavano il loro “ritorno in servizio”.


Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Aprile 2022, 09:23
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