Ucraina, fuori da Azovstal tra i razzi: «I nostri due mesi al buio». Bombe su Odessa, colpita chiesa: morti e feriti

I racconti delle persone evacuate dalla fabbrica di Mariupol: «Lì sotto un inferno». Odessa, bombe sulla chiesa: 15enne ucciso. Colpito l’aeroporto dove arrivano le armi

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di Mauro Evangelisti

«Finalmente rivediamo il sole, lì sotto abbiamo passato due mesi da incubo». I primi civili sono stati evacuati dai sotterranei delle acciaierie Azovstal, ma altri, anche bambini, sono ancora in trappola, senza cibo e acqua, con le mura che tremano a causa delle esplosioni. La guerra non si ferma, perché i russi dopo una parziale tregua per consentire di portare fuori una parte delle famiglie bloccate nei sotterranei da più di due mesi, hanno ricominciato i bombardamenti con l’obiettivo di stanare ad ogni costo i soldati ucraini che non si stanno arrendendo, vale a dire i marines e quelli del reggimento Azov (si calcola che siano rimasti in 2.000, anche se alcuni sono feriti). Ieri  Zelensky, intervistato dalla tv greca Ert, ha ribadito: «Gli ucraini non sono pronti ad accettare cambiamenti forzati dei confini. Siamo pronti a ripristinare la nostra integrità territoriale. Ci sono stati troppi morti, significherebbe che queste persone hanno perso la vita per niente. E comunque la Russia non si fermerebbe, come non si è fermata alla Crimea». Queste parole sembrano allontanare la possibilità di un accordo visto che i russi ormai controllano una parte consistente dell’Est dell’Ucraina. Ma la guerra ormai interessa varie parti del territorio (compreso quello russo, visto che ieri a Perm un altro incendio misterioso ha praticamente distrutto una fabbrica di polvere da sparo per missili), e l’offensiva ordinata da Putin non risparmia nessuno. Ieri i missili hanno raggiunto ancora una volta Odessa, colpendo una chiesa e uccidendo un 15enne e ferendo alcuni civili (fino ad ora secondo l’Onu ne sarebbero morti 3.000) oltre a danneggiare l’aeroporto, quest’ultimo nel mirino per il possibile arrivo di armi dall’Occidente. 

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L'offensiva 

Dal canto suo, però, Kiev ieri ha rivendicato di avere affondato altre due navi russe nel mar Nero, dopo il clamoroso caso dell’ammiraglia Moskva, il cui affondamento rappresenta una pagina umiliante per i russi. L’Ucraina ha diffuso un filmato in cui si vedono due droni armati Bayraktar TB-2 che colpiscono le due motovedette di classe Raptor. Il tutto avviene vicino a Snake Island, l’isola ucraina controllata dai russi dall’inizio dell’invasione.
Kiev torna anche a denunciare atrocità commesse dall’esercito di occupazione. E avrebbero identificato il primo russo colpevole dell’orrore a Bucha: si tratterebbe di Sergey Kolotsey, comandante di un’unità della Guardia nazionale russa, accusato di aver «ucciso quattro uomini disarmati» il 18 marzo che «sono stati trovati mani legati dietro la schiena e segni di torture». Ma l’attenzione ieri era concentrata sul tentativo di portare in salvo i civili a Mariupol.

La trappola

Le storie di chi aveva cercato rifugio nei cunicoli sotto la sterminata acciaieria raccontano di famiglie con bambini che si sono ritrovate intrappolate, con il cibo e l’acqua che stava finendo, le mura e i soffitti che tremavano e sembravano crollare ogni qual volta i russi decidevano di bombardare, anche perché là sotto ci sono ancora gli ultimi resistenti di una città ormai perduta dagli ucraini, i soldati del reggimento Azov e i Marines. Putin aveva detto: non deve uscire neanche una mosca. Il problema è che nella trappola non ci sono solo i militari, che hanno fatto una scelta consapevole quando hanno deciso di non arrendersi, ma anche civili, madri con figli piccoli, che in questa storia sono le vere vittime. «Per molte settimane non abbiamo mai visto il sole» hanno raccontato i primi che finalmente sono stati evacuati, con una immagine che sembra presa da un film apocalittico e che invece descrive una drammatica realtà. Per ora dai cunicoli dell’acciaieria sono fuggite solo un centinaio di persone, secondo le informazioni diffuse ieri dalle autorità ucraine. E dopo che sono partiti i primi autobus, i bombardamenti sono ricominciati, anche se ancora ci sono ancora molti civili da portare in salvo. Secondo il Ministero della Difesa russo sono state evacuate dall’acciaieria «126 persone, di queste 69 hanno deciso di fuggire verso l’area controllata da Kiev e sono stati consegnati a rappresentanti delle Nazioni Unite e della Croce rossa. Si stanno dirigendo a Zaporizhzhia con un convoglio di veicoli». Secondo Danys Shleha, comandante della Dodicesima brigata operativa ucraina, sotto l’acciaieria ci sono ancora almeno 200 civili, «compresi venti bambini».

Il racconto

Ma cosa hanno raccontato coloro che sono riusciti a fuggire dai sotterranei dell’acciaieria Azovstal? La Bbc ha riportato la testimonianza di Natalia Usmanova che davanti alle telecamere ha detto: «Non ci posso credere. Due mesi di buio. Non abbiamo più visto la luce del sole, avevamo paura». Natalia ha parlato ai giornalisti nel villaggio di Benzimenne, nell’Ucraina orientale che attualmente si trova sotto il controllo russo. «Quando siamo saliti sul bus per l’evacuazione ho detto a mio marito: non dovremo più andare al bagno con una torcia elettrica. E non dovremo più usare un sacchetto o un cestino come toilette. Eravamo andati nei sotterranei dell’Azovstal per una nostra libera scelta, come i lavoratori della fabbrica, per salvarci. Quando abbiamo capito che gli attacchi stavano arrivando sempre più vicino a noi, siamo diventati sempre più spaventati, abbiamo cercato di andarcene. Sapevamo dei corridoi umanitari e delle evacuazioni. Ma non siamo riusciti a raggiungerli. E quando sono iniziati i bombardamenti ho pensato che il mio cuore si sarebbe fermato e non sarei sopravvissuta. I bombardamenti erano così forti e iniziavano a colpire vicino a noi. All’uscita del rifugio antiaereo, in cima ad una scala non si riusciva a respirare perché non c’era abbastanza ossigeno. Avevo paura anche di uscire e respirare un po’ di aria fresca. Avevo paura anche a tirare fuori il naso».

La città distrutta

Dopo tanto tempo nei cunicoli, i disperati delle acciaierie devono avere perfino dubitato che esistesse ancora un mondo, là fuori. E in fondo il loro mondo, la Mariupol che ricordavano, quella si vede illuminata ed elegante nelle foto per i festeggiamenti del Natale, prima della guerra, non esiste più, uscendo hanno trovato solo macerie e rovine, una città fantasma. Ma almeno hanno rivisto il sole. «Voi non potete immaginare cosa abbiamo vissuto là sotto, non potete capire cosa sia il terrore. Ho lavorato per tanto tempo nella fabbrica - racconta ancora chi è riuscito a salvarsi - ma quello che abbiamo visto in questi due mesi è stato terribile».

Ucraina, la giornata in diretta

Ore 00.00 - L'Ungheria sarebbe stata informata in anticipo dalla Russia della sua volontà di invadere l'Ucraina. Lo scrive il Kyiv Independent citando il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov. Il giornale ucraino fa notare come il primo febbraio scorso Viktor Orban si sia recato a Mosca in visita da Vladimir Putin. Successivamente le autorità ungheresi si sono pubblicamente opposte all'imposizione di sanzioni alla Russia.

Ore 22.00 - «Noi siamo un Paese democratico e ci sono tante posizioni ma non è in discussione la lealtà agli alleati». Lo afferma Mario Draghi nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del cdm. Ora c'è un decreto interministeriale che prevede l'invio di altre armi« , aggiunge.

Ore 21.46 - «Noi cerchiamo la pace, non abbiamo bisogno di riposizionare l'Italia in questo senso, non c'è nessun appiattimento. Le armi sono state avviate da tutti i partner, non devo riposizionare niente. Nessuno di noi vuole abbandonare l' Ucraina. Se l' Ucraina non riesce a difendersi avremo sottomissione e schiavitù di un paese democratico e sovrano e nessuno vuole questo in Italia. Lo afferma Mario Draghi rispondendo ad una domanda sulla prossima visita a Washington e sul prossimo colloquio con il presidente Usa Biden.

Ore 21.00 - «Al momento Biden non ha in programma nessuna visita in Ucraina». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in un briefing con la stampa rispondendo ad una domanda sulle dichiarazioni di Adam Schiff, presidente del Comitato di intelligence della Camera Usa, che una missione del presidente americano a Kiev «è solo questione di tempo»

Ore 20.35 - L'attacco missilistico russo compiuto nel pomeriggio su Odessa ha colpito una chiesa ortodossa. Un ragazzo di 15 anni (non 13, come riferito in un primo momento dai soccorritori) è stato ucciso e un'altra ragazza adolescente è stata ferita gravemente. Lo ha detto il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale, Oleksiy Danilov, citato dall'agenzia Interfax Ucraina. Il tetto della chiesa è crollato, ha aggiunto Danilov. Secondo altre fonti, la chiesa è situata molto vicino a una struttura militare.

Ore 19.20 - «Morti e feriti» sono segnalati a Odessa dopo un bombardamento missilistico russo. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale, Maxim Marchenko, citato dall'agenzia Unian. Secondo le prime notizie, sarebbe morto anche un ragazzo di 13 anni. Secondo Interfax Ucraina sarebbe stato colpito un edificio religioso.

Ore 19.00 - Nuovo attacco russo allo stabilimento Azovstal di Mariupol dove è scoppiato un incendio visibile da tutta la città. Lo ha reso noto il vice comandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar "Kalyna" su Telegram secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. «I difensori ucraini del reggimento Azov sono vivi, ma vengono bombardati», ha precisato.

Ore 18.55 - Le squadre di club russe sono state escluse dalla Champions League per la stagione 2022-2023 e la nazionale femminile russa da Euro-2022. Lo ha annunciato la Uefa. Il posto della nazionale femminile russa verrà preso dal Portogallo.

Ore 18.50 - «Vi confermo che tutti gli Stati membri hanno detto che si devono mettere in opera le sanzioni e rispettare i contratti, che sono in euro». Così la ministra francese per la transizione ecologica Barbara Pompili, nella conferenza stampa dopo il Consiglio straordinario dei ministri dell'Energia.

Ore 18.50 - «Nell'oblast di Kiev, in particolare nei territori liberati, abbiamo documentato finora 1.202 corpi senza vita di civili innocenti uccisi dai russi». Lo ha detto in un briefing il capo della polizia regionale di Kiev, Maksym Ocheretianyi.

Ore 18.05 - Sono oltre 3.000 le vittime civili uccise in Ucraina dall'invasione russa del 24 febbraio. Lo afferma l'Ufficio delle Nazioni unite per i diritti umani (Ohchr) precisando che il bilancio dei morti è di 3.153 persone, 254 più di venerdì, anche se le difficoltà di verifica fanno presumere che il numero sia considerevolmente più alto.

Ore 17.55 - Il Servizio di sicurezza dell'Ucraina ha annunciato di aver arrestato due agenti russi che stavano preparando un «attacco terroristico». Secondo le autorità ucraine, gli «agenti» avrebbero pianificato di abbattere un aereo passeggeri sul territorio russo o bielorusso con un'operazione sotto falsa bandiera per poi accusare l'Ucraina. Sempre stando al Servizio di sicurezza, il piano prevedeva di sparare contro il velivolo con missili antiaereo portatili. Sono state arrestate due persone con doppia cittadinanza e un loro complice. In precedenza le milizie filo-russe erano state accusate di aver abbattuto nel 2014 il volo della Malaysian Airlines da Amsterdam a Kuala Lumpur, con 298 passeggeri a bordo, mentre si trovava sopra l'Ucraina. La Russia ha sempre negato ogni responsabilità.

Ore 17.45 - Sergey Kolotsey, comandante di un'unità della Guardia nazionale russa, è stato accusato di aver «ucciso quattro uomini disarmati» a Bucha il 18 marzo che «sono stati trovati mani legati dietro la schiena e segni di torture» e di «aver torturato un altro civile il 29 marzo». Lo riferisce il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova. «È stato anche stabilito che il militare russo - secondo quanto riferisce l'ufficio del Procuratore generale su Telegram - ha costretto un'altra vittima a confessare attività sovversive contro l'esercito russo. Per fare questo, ha picchiato l'uomo in particolare con il manico del fucile. Fingendo un'esecuzione ha sparato vicino all'orecchio di un civile disarmato. Sono in corso verifiche per stabilire se è responsabile di altri crimini».

Ore 17.40 - «Mario Draghi e il parlamento italiano stanno facendo molte cose per sostenere l'Ucraina e i nostri rifugiati in Italia. Anche sulle armi, Draghi capisce la situazione e credo che stia facendo il meglio per il nostro Paese». Lo ha detto all'Ansa Daria Volodina, deputata ucraina e co-presidente del gruppo parlamentare di amicizia italo-ucraina, in vista della visita del premier a Kiev. «Per noi è una visita importante. A volte non è facile venire, non è sicuro, ma noi viviamo qui sotto la minaccia tutti i giorni. Abbiamo bisogno di questi gesti, non solo delle parole».

Ore 17.20 - «Penso che sarebbe bene per qualche mese, almeno, permettere alle aziende di andare avanti e pagare in rubli, mentre comprendiamo il quadro giuridico e le implicazioni». Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a Politico sui pagamenti del gas dopo il decreto della Russia che prevede per le aziende degli Stati 'ostilì l'apertura di un conto in rubli. «Credo che le compagnie petrolifere e del gas non possano rischiare di pagare e poi essere accusate di aver infranto le sanzioni, ma allo stesso tempo non possono rischiare... di non pagare in rubli». In contratti lunghi «i costi sarebbero estremamente alti».

Ore 17.15 - La resistenza alla Russia come gloria suprema del popolo ucraino: così il premier britannico Boris Johnson, primo leader mondiale invitato a parlare in video domani dinanzi al Parlamento di Kiev dall'inizio della guerra, citando Winston Churchill e facendo un paragone con l'epopea del Regno contro l'aggressione nazista. «Questa è l'ora migliore («finest hour») dell'Ucraina, un capitolo epico della vostra storia nazionale che sarà ricordato e raccontato per generazioni», dice BoJo - dalla tribuna offertagli da Kiev giusto alla vigilia d'una delicata tornata elettorale amministrativa in patria - in un'anticipazione di Downing Street.

Ore 17.10 - Il processo di evacuazione dei civili dall'acciaieria Azovstal di Mariupol, ha spiegato il sindaco Vadym Boichenko, «è molto difficile» e dipende dalla cooperazione delle forze russe. «Abbiamo tirato fuori oltre 100 persone dai rifugi anti bomba e si stanno dirigendo verso il territorio controllato dall'Ucraina. Stiamo aspettando che le truppe russe ci permettano di farlo», ha detto il sindaco alla tv ucraina, riferendosi alle persone uscite ieri da Azovstal, riferisce la Cnn. «Il processo di evacuazione sta avvenendo a livello molto alto, con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la vice premier Iryna Vereshchuk. Voglio sottolinearlo, è molto difficile», ha proseguito il sindaco. Per quanto riguarda i militari asserragliati nell'impianto, la loro evacuazione «è una procedura separata con un processo di negoziato separato». Boichenko ha anche affermato che chi lascia Mariupol deve sottoporsi alle «umilianti procedure» dei cosiddetti centri di 'filtraggiò. «In media la gente aspetta un mese per questo filtraggio umiliante. Vediamo un calo del flusso della gente che arriva in Ucraina. Il motivo è che i russi creano motivi per impedirglielo». Secondo le sue accuse, in questi centri «gli uomini sono messi in detenzione e torturati. La gente viene tenuta senza cibo per due giorni o più, costretta a dormire in piedi».

Ore 16.50 - Le truppe russe hanno bombardato il villaggio di Zolochiv nella regione di Kharkiv, danneggiando case private e due scuole. Lo ha riferito il servizio stampa dell'ufficio del procuratore regionale di Kharkiv su Telegram, riporta Ukrinform. «La mattina del 2 maggio, militari delle forze armate russe hanno sparato sul villaggio di Zolochiv, distretto di Bohodukhiv. Sei edifici residenziali e due scuole sono stati danneggiati dai bombardamenti», si legge nella nota. A causa delle violazioni delle leggi di guerra (parte 1 dell'articolo 438 del codice penale dell'Ucraina) è stata aperta un'indagine. Il distretto di Zolochiv è costantemente sotto tiro. La comunità confina con la Russia e il distretto di Derhachi, dove sono in corso le ostilità e alcuni territori sono occupati dalle forze russe. Dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio, 22 abitanti del villaggio i sono stati uccisi e circa 60 feriti, ha rilevato Viktor Kovalenko, il capo della comunità.

Ore 16.30 - «Orribile constatare la distruzione qui nei sobborghi di Kiev». Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri della Danimarca, Jeppe Kofod, postando alcune foto. «La Danimarca sostiene con forza il lavoro per indagare e perseguire i responsabili di questi attacchi», aggiunge il ministro che, come ha riferito il capo della diplomazia ucraina si è recato a Irpin durante la sua visita in Ucraina, occasione per annunciare la riapertura dell'ambasciata a Kiev.

Ore 16.10 - «L'Austria è pronta a sopportare le conseguenze di un embargo dell'Ue sul petrolio russo se la Commissione europea e gli Stati membri dell'Ue dovessero deciderlo» nell'ambito del nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca in esame. Lo ha dichiarato nel corso di una riunione a Bruxelles la ministra austriaca dell'Energia, Leonore Gewessler. L'Austria ha lavorato «intensamente per ridurre» la sua dipendenza dalle importazioni di energia russa, ha affermato la ministra, sottolineando che da marzo il suo Paese non processa petrolio dalla Russia. In precedenza scettica riguardo alle sanzioni sull'energia russa, Gewessler aveva sottolineato come fosse importante che l'Unione europea prendesse insieme decisioni in merito.

Ore 15.30 - La Polonia è pronta a essere completamente indipendente dal petrolio russo ed è disposta a sostenere altri Paesi per tagliare le loro forniture di combustibili fossili da Mosca , ha affermato lunedì la ministra dell'Ambiente e del Clima del Paese Anna Moskwa, riporta il Guardian. «La Polonia è orgogliosa di essere nell'elenco di Putin dei paesi ostili», ha detto ai giornalisti prima di un incontro a Bruxelles con i colleghi europei per discutere di energia.

Ore 15.10 - Con un embargo del petrolio russo «avremmo un problema locale e ovviamente un aumento dei prezzi e forse le catene di approvvigionamento non sarebbero sicure ma non colpirebbe l'economia nazionale nel suo insieme. Quindi, dopo due mesi di lavoro, posso dire che la Germania non è contraria a un embargo petrolifero alla Russia. Ovviamente è un carico pesante da sopportare, ma siamo pronti a farlo». Lo ha detto il ministro tedesco per gli Affari economici e l'azione climatica Robert Habeck arrivando al consiglio dei ministri dell'Energia a Bruxelles.

Ore 14.35 - L'evacuazione prevista oggi a Mariupol sta subendo dei ritardi. Lo riporta la Bbc, spiegando che un consigliere del sindaco, che in mattinata aveva annunciato la partenza dei bus dalla città, ha successivamente corretto il suo commento con un messaggio che conferma un ritardo nell'evacuazione. I civili sono ancora in attesa dei bus, che avrebbero dovuto arrivare al punto di prelievo alle 7 locali (le 6 in Italia).

Ore 14.20 - Gli Usa sperano di riportare l'ambasciata a Kiev entro la fine di maggio, se le condizioni lo permetteranno. Lo ha detto l'incaricata d'affari americana, Kristina Kvien, in una conferenza stampa. All'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, i diplomatici americani si sono prima trasferiti a Leopoli, quindi in Polonia da dove hanno condotto tutte le operazioni. Qualche giorno fa il dipartimento di Stato ha annunciato che un gruppo di diplomatici si era recato per una giornata a Leopoli per la prima «di una serie di missioni» in Ucraina che diventeranno sempre più regolari fino alla riapertura dell'ambasciata a Kiev. La settimana scorsa il presidente Joe Biden ha nominato Bridget Brink come nuova ambasciatrice Usa. Una nomina tardiva per un ruolo rimasto ufficialmente vacante per tre anni e che adesso è diventato ancora più cruciale.

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Ore 14.10 - La società energetica finlandese Fennovoima ha annunciato di aver annullato un accordo con la società statale russa Rosatom per la centrale nucleare di Hanhikivi 1. Lo riporta il quotidiano finnico Iltalehti. Secondo il comunicato stampa, la collaborazione con la controllata di Rosatom, Raos Project, terminerà immediatamente. La risoluzione dell'accordo è giustificata dalla guerra in Ucraina e da ritardi di altro tipo.

Ore 13.51 - Era uno dei migliori istituti scolastici della regione ma anche uno dei patrimoni architettonici della regione il ginnasio di Lysychansk, nella regione di Luhansk andato a fuoco e distrutto completamente ieri dopo un attacco russo. La struttura costruita dai belgi alla fine del 19mo secolo aveva resistito a due guerre mondiali e ai combattimenti in città del 2014. La devastazione è stata confermata da Serhii Haidai governatore della regione di Luhansk.

Ore 13.44 - «Mariupol è difesa da soldati professionisti, non solo dal battaglione Azov, ma anche da membri della Guardia nazionale, guardie di frontiera e paracadutisti. Cioè le Forze armate dell'Ucraina. E con il dovuto rispetto per tutti i volontari, che hanno fatto molto all'inizio della guerra, nessuno può combattere come combattono le Forze armate». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista al quotidiano greco Ept News, secondo quanto riporta Ukrinform. «E non importa chi siano i volontari, noi siamo loro grati, ma solo i soldati professionisti possono difendere Azovstal e Mariupol nel modo in cui lo fanno loro», ha aggiunto. «Le Forze armate sono una cosa diversa» dai volontari, ha puntualizzato Zelensky: «Voglio che tutti capiscano la differenza. Noi abbiamo il battaglione Azov, che... è parte della Guardia Nazionale del nostro stato, e loro sono parte delle Forze armate dell'Ucraina. Loro sono l'esercito ufficiale del nostro stato».

Ore 13.37 -  La decisione presa dalla direzione della società energetica finlandese Fennovoima di rescindere il contratto con la controllata di Rosatom, Raos Project, per la costruzione della centrale nucleare di Hanhikivi 1 è deludente. Lo ha affermato oggi la società statale russa Rosatom, secondo quanto riporta la Tass. «Siamo sinceramente delusi dalla decisione», ha affermato Rosatom.

Ore 13.25 - Le forze dell'ordine ucraine hanno trovato nella regione di Kiev 1.202 corpi di cittadini ucraini uccisi dagli invasori russi dall'inizio della guerra. Lo riporta l'agenzia Ukrinform, precisando che i corpi sono stati consegnati agli specialisti di medicina forense per determinare la causa della morte. «Purtroppo, abbiamo reperti orribili e abbiamo registriamo i crimini commessi dall'esercito russo nella regione di Kiev quasi ogni giorno.

Dei 1.202 corpi di civili uccisi, 280 sono ancora da identificare», ha precisato il capo della polizia della regione di Kiev Andriy Nebytov.

Ore 13.11 - Via libera del Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, al decreto che proroga all'8 luglio il taglio delle accise sui carburanti. L'intervento viene esteso anche al metano per cui l'accisa va a zero e l'Iva viene ridotta al 5%.

Ore 13.07 - A Odessa sono stati arrestati «12 sabotatori russi» che «stavano preparando attacchi in città». Lo riferiscono le autorità locali spiegando che «durante la perquisizione sono stati trovati armi ed esplosivi» in grande quantità. Il loro obiettivo, riferiscono le autorità regionali, era anche quello di incitare la popolazione di Odessa alla rivolta.

Ore 12.35 - Le forze russe hanno ripreso i bombardamenti dell'acciaieria Azovstal a Mariupol dopo l'evacuazione di decine di civili dal sito: lo ha reso noto un funzionario ucraino, secondo quanto riporta l'Independent.

Ore 12.20 - I missili russi hanno colpito un ponte sull'estuario del fiume Dnestr nella regione di Odessa. Lo riporta Ukraina 24 su Telegram, citando il portavoce dell'amministrazione civile e militare regionale Serhiy Bratchuk. «Il nemico ha lanciato missili contro il ponte sull'estuario del Dnestr nella regione di Odessa», spiega Bratchuk, precisando che si tratta della terza volta che quel ponte viene attaccato.

Ore 11.40 - Delle esplosioni sono state udite a Odessa e a Kherson, nel sud dell'Ucraina. Lo riferisce Ukraina 24 su Telegram, citando testimoni oculari.

Ore 11.30 - «Le vite distrutte delle persone e le proprietà bruciate o rubate non daranno nulla agli occupanti. Questo non farà che aumentare la tossicità dello stato russo e il numero di quelli nel mondo che lavoreranno per isolare la Russia». Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un post su Telegram corredato da una serie di foto delle distruzioni provocate dai russi in Ucraina.

Ore 11.28 - Le esplosioni avvertite nelle scorse ore nella regione russa di Belgorod, al confine con l'Ucraina, non sono state provocate dalle forze armate di Kiev, ma dalle «missioni di combattimento effettuate dalla nostra aviazione militare nell'ambito dell'operazione speciale». Lo ha dichiarato il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, citato dai media russi. Gladkov ha tenuto a «dissipare i timori degli abitanti della regione» circa un possibile raid ucraino in territorio russo. «Non è così», ha assicurato, sottolineando che «niente ha minacciato la sicurezza degli abitanti della regione».

Ore 11.20 - La Russia ha ripreso i bombardamenti delle acciaierie Azovstal a Mariupol non appena gli autobus per l'evacuazione dei civili dall'impianto sono partiti domenica. Lo denuncia Petro Andryushchenko, un aiutante del sindaco della città, secondo quanto riporta il Guardian.

Ore 11.04 - La periferia di Mykolaiv (nel sud dell'Ucraina) è stata colpita nella notte dai russi che hanno usato munizioni a grappolo. Lo riferisce su Facebook il portavoce dell'ufficio di difesa del comandante militare della città di Mykolaiv Dmitry Pletenchuk, secondo quanto riporta Ukrinform. «L'ufficio del comandante militare di difesa della città di Mykolaiv riferisce che stanotte le forze di occupazione russe hanno effettuato ancora una volta un attacco ai sobborghi della città di Mykolaiv. Sono state lanciate munizioni a grappolo del lanciarazzi multiplo Mlrs. Si registrano danni a case private e cortili», si legge nella nota.

Ore 10.47 - La società energetica finlandese Fennovoima ha annunciato di aver annullato un accordo con la società statale russa Rosatom per la centrale nucleare di Hanhikivi 1. Lo riporta il quotidiano finnico Iltalehti. Secondo il comunicato stampa, la collaborazione con la controllata di Rosatom, Raos Project, terminerà immediatamente. La risoluzione dell'accordo è giustificata dalla guerra in Ucraina e da ritardi di altro tipo.

Ore 10.45 - A causa degli attacchi di ieri nella città di Orihiv nella regione di Zaporizhzhia si sono registrati due morti e due feriti. Lo comunica, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa ucraina 'Interfax', l'amministrazione regionale militare di Zaporizhzhia.

Ore 10.44 - Denys Shleha, comandante della 12/a Brigata Operativa della Guardia Nazionale ucraina ha affermato che all'interno dell'acciaieria Azovstal a Mariupol i suoi uomini hanno vissuto una notte concitata dopo che il primo gruppo di sfollati ha lasciato ieri lo stabilimento e che nella struttura sarebbero rimaste circa 200 persone, inclusi 20 bambini. Lo riporta la Cnn «Non appena l'evacuazione dei civili è stata completata ieri, il nemico ha iniziato a usare ogni tipo di armi. La notte è stata agitata», ha detto Shleha.

Ore 10.40 - Sono oltre 5,5 milioni i cittadini che hanno lasciato l'Ucraina a causa della guerra lanciata lo scorso 24 febbraio dalla Russia. Il dato è stato diffuco dall'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati, spiegando che più di tre milioni di ucraini si sono diretti verso la Polonia. Sono invece oltre 800mila gli ucraini fuggiti in Romania.

Ore 10.28 - È iniziata l'evacuazione dei residenti da Mariupol. Lo fa sapere il consigliere del sindaco della città portuale Petro Andryushchenko su Radio Svoboda, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. «Secondo le nostre informazioni, gli autobus sono partiti da Mariupol. Previo accordo, gli autobus raccoglieranno le persone nei villaggi di Mangush e Berdyansk», spiega. «E' consentito anche unirsi alla colonna con mezzi propri. Ci auguriamo che migliaia dei nostri residenti di Mariupol che sono rimasti bloccati sulla strada da Mariupol a Zaporizhzhia arrivino a destinazione stasera o domani mattina».

 

Ore 10.01 - Le forze russe stanno preparando un'offensiva verso Sloviansk, un'importante città ucraina nella regione di Donetsk. Lo riferisce l'esercito ucraino, stando alla Cnn e all'agenzia ucraina Ukrinform. L'offensiva prevede pesanti bombardamenti delle difese ucraine, ha affermato lo stato maggiore nel suo aggiornamento quotidiano. «Il nemico ha sparato contro le unità delle nostre truppe al confine tra Lyman e Siversk per estrometterle dalle loro posizioni e creare le condizioni per l'attacco a Sloviansk», si legge nella nota.

Ore 10.00 - Ammonterebbero a 23.800 le perdite fra le fila russe dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 23.800 uomini, 1.048 carri armati, 2.519 mezzi corazzati, 459 sistemi d'artiglieria, 152 lanciarazzi multipli, 80 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 194 aerei, 155 elicotteri, 1.824 autoveicoli, 8 unità navali, 76 cisterne di carburante e 271 droni

Ore 9.55 - Non è solo Zaporizhzhia la destinazione degli evacuati da Mariupol. Lo ha detto il consiglio comunale della città portuale assediata dalle forze russe, secondo il quale altre due località ospiteranno i rifugiati provenienti da Mariupol. In una dichiarazione su Telegram, l'amministrazione ha infatti spiegato che i rifugiati saranno trasferiti anche aMangush, a ovest di Mariupol, e in un villaggio vicino a Berdyansk, nel sud-est dell'Ucraina.

Ore 9.33 - Due motovedette russe 'Raptor' sono state distrutte al largo di Snake Island, nel Mar Nero, dall'aeronautica delle Forze armate ucraine. Lo riporta il canale Telegram delle Forze armate di Kiev.

Ore 9.32 - Alcune unità delle forze armate bielorusse sono state identificate nelle regioni di confine del Nord Ovest dell'Ucraina. Lo dice lo Stato maggiore della difesa di Kiev nell'ultimo aggiornamento operativo su Facebook. «Unità delle forze armate della repubblica di Bielorussia sono state individuate nelle aree di Volyn e Polissya e continuano a svolgere compiti per coprire il confine ucraino-bielorusso nelle regioni di Brest e Gomel», afferma lo Stato Maggiore. «Resta - aggiunge - la minaccia di colpi missilistici su infrastrutture militari e civili provenienti dal territorio della repubblica di Bielorussia da parte del nemico russo».

Ore 9.25 - L'Ungheria continua a restare contraria a qualsiasi embargo dell'Unione europea sulle importazioni russe di petrolio e gas. Lo ha annunciato il portavoce del governo Zoltan Kovacs. «La posizione ungherese riguardo a qualsiasi embargo su petrolio e gas non è cambiata: non li sosteniamo», ha scritto Kovacs su Twitter. L'Ue sta lavorano a un nuovo pacchetto di sanzioni che prevedrebbe tra l'altro una graduale stretta delle importazioni di petrolio, per il quale resta necessaria l'unanimità degli stati membri.

Ore 9.24 - Tre civili, incluso un bambino, sono morti nelle ultime 24 ore nella regione di Lugansk sotto i bombardamenti russi: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, secondo quanto riporta l'agenzia Unian. Altri tre sono rimasti feriti. Gaidai ha parlato di 18 bombardamenti che hanno distrutto 28 case. Tra le località colpite ci sono Zolote, Lisichansk, Popasna e Lisichansk.

Ore 9.20 -  Il ministero degli Esteri israeliano ha convocato l'ambasciatore russo a Tel Aviv per «chiarimenti» dopo le «gravi» dichiarazioni del ministro Serghei Lavrov su Hitler ed il presidente Volodymir Zelensky. «Le dichiarazioni di Lavrov - ha accusato il ministro Yair Lapid - sono sia imperdonabili ed oltraggiose, sia un terribile errore storico». «Gli ebrei - ha continuato - non si sono uccisi da soli nella Shoah. Il più basso livello del razzismo contro gli ebrei è accusare gli ebrei stessi di antisemitismo».

Ore 9.03 - La Turchia ha fatto sapere che l'azione militare della Russia in Ucraina crea difficoltà a portare avanti il negoziato tra Mosca e Kiev. «Il protrarsi del conflitto e degli attacchi da parte della Russia rendono il processo più difficile», ha affermato Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, in riferimento al processo negoziale avviato a Istanbul, a fine marzo, con un incontro tra delegazioni di Mosca e Kiev. Dopo avere incontrato il presidente Volodymyr Zelensky nella capitale ucraina, Kalin ha fatto sapere che Ankara lavora «intensamente» per portare avanti il negoziato.

Ore 8.52 -  Tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all'Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra: lo ha scritto oggi sul suo canale Telegram il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin. Lo riporta la Tass. «I leader degli Stati europei guidati dalla Germania possono trascinare i loro popoli in enormi problemi. Essi diventano parte del conflitto fornendo armamenti all'Ucraina. Tutti i capi di Stato che hanno deciso di fornire armi si sono sporcati e devono essere portati davanti alla giustizia come criminali di guerra», ha scritto Volodin.

Ore 8.48 - Si terrà domani martedì 3 maggio, alle ore 12.30, in Aula alla Camera un'informativa urgente del Governo, con il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sulle ulteriori iniziative per contrastare l'aumento dei costi dell'energia.

Ore 8.37 - Le autorità ucraine hanno identificato finora 621 cittadini russi sospettati di aver commesso crimini di guerra nell'invasione dell'Ucraina: lo ha reso noto l'Ufficio del procuratore generale del Paese, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Ukrinform. Si tratta di rappresentanti della leadership militare e politica russa, come ministri, deputati, ufficiali del comando militare, funzionari e capi delle forze dell'ordine. Ad oggi si registrano 9.247 procedimenti penali per reati di aggressione e crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina dal 24 febbraio scorso.

Ore 8.26 - L'esercito ucraino ha respinto una serie di attacchi russi diretti contro la zona attorno a Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina, dove sono diretti i civili evacuati da Mariupol. Lo ha reso noto il governatore della regione di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, citato dall'agenzia di stampa Unian. Il governatore ha anche spiegato che i militari russi hanno cercato, senza riuscirci, di accerchiare le truppe ucraine nei pressi di Zaporizhzhia. Negli scontri sono stati danneggiati diversi edifici e infrastrutture, ha aggiunto Starukh.

Ore 8.15 - Un attacco missilistico russo ha colpito un silo per il grano nella regione di Dnipropetrovsk (nell'est dell'Ucraina), distruggendo la struttura. Lo riferisce Ukrinform, citando il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, su Telegram. «Un altro attacco missilistico nel distretto di Synelnykove. Il missile ha colpito il silo, distruggendo il deposito di grano», afferma Reznichenko. Secondo le prime informazioni, non risultano vittime.

Ore 8.01 - Resta stabile a 219 il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, mentre aumenta il numero dei feriti, che si porta a 405. Lo riferisce il servizio stampa della Procura generale, secondo quanto riporta Ukrinform.

Ore 7.58 -  Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che questa settimana avrà un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin, convinto che una soluzione di quello che sta accadendo nell'est dell'Ucraina verrà presa ad Ankara o a Istanbul. Intervistato dalla Cnn turca Erdogan ha detto che «probabilmente questa settimana avrò conversazioni telefoniche con Putin. Il nostro desiderio è di riunire i presidenti di Russia e Ucraina a Istanbul o ad Ankara».

Ore 7.54 - A seguito del bombardamento delle infrastrutture civili di Orikhov nella regione di Zaporizhia, due persone sono state uccise e altre quattro sono rimaste ferite. Lo ha reso noto l'amministrazione militare regionale di Zaporizhia, precisando che «l'esercito russo stava bersagliando le infrastrutture civili di Orikhov e ha colpito i grattacieli. A seguito dei bombardamenti nemici, quattro persone sono state portate in ospedale, altri due uomini sono morti per ferite da schegge».

Ore 7.40 - Più di un quarto delle unità dell'esercito russo inviate in Ucraina sono state rese «inabili al combattimento». È quanto sostiene l'intelligence britannica nel suo rapporto quotidiano aggiungendo che «probabilmente serviranno anni alla Russia per ricostruire le sue forze». «Dall'inizio della guerra la Russia ha messo in campo oltre 120 battaglioni tattici, circa il 65 per cento della sua intera forza di combattimento di terra», spiega il ministero della Difesa britannico, aggiungendo che «sembra che oltre un quarto di queste unità siano state rese inabili al combattimento».

Ore 7.24 - L'acciaieria Azovstal, a Mariupol, è stata bombardata nella notte. Lo hanno dichiarato fonti della sicurezza ucraina che hanno parlato a un'emittente tv locale. Per oggi è prevista la ripresa dell'evacuazione dei civili che si trovano asserragliati nell'impianto. Il consiglio cittadino di Mariupol riferisce su Telegram che per oggi è prevista anche l'evacuazione di altri civili che si trovano nella città assediata.

Ore 7.17 - Sono riprese questa mattina alle 7:00 (le 6:00 in Italia) le operazioni di evacuazione dei civili da Mariupol: lo ha reso noto il Consiglio comunale della città, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Gli autobus partono dal centro commerciale di Port City.

Ore 7.04 -  Adam Schiff, presidente del Comitato di intelligence della Camera degli Stati Uniti, ha detto alla Cnn che «è solo questione di tempo» prima che il presidente americano Joe Biden visiti l'Ucraina. Ieri la presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, è diventato il funzionario americano di grado più alto a incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev dall'inizio dell'invasione russa.

Ore 06:27 - Due potenti esplosioni sono state udite nella città russa di Belgorod (confine meridionale con l’Ucraina) nelle prime ore di oggi (lunedì), ha scritto su Telegram il governatore regionale Vyacheslav Gladkov citato dall’agenzia Interfax. «Secondo il centro anticrisi, non ci sono state segnalazioni di vittime o danni», ha sottolineato Gladkov. Ieri un incendio presso una struttura del ministero della Difesa russo situata nella regione di Belgorod, a circa 30 chilometri dal confine ucraino, ha lasciato un residente locale ferito e sette case danneggiate. Secondo alcune fonti, le esplosioni di oggi potrebbero essere state causate dal tentativo russo di intercettare mezzi aerei ucraini — forse droni che si erano spinti sulla città russa.

Ore 05:29 - Il Nyt: Gerasimov in visita al fronte, sfuggito ad attentato

Il capo dello stato maggiore russo, il generale Valery Gerasimov, l’ufficiale in uniforme più alto in grado del Paese, ha visitato la scorsa settimana postazioni in prima linea nell’Ucraina orientale nel tentativo di rinvigorire l’offensiva delle forze di Mosca. Lo riporta il New York Times, citando funzionari ucraini e statunitensi. Secondo le fonti, durante la sua visita Gerasimov è sfuggito sabato scorso a un attacco ucraino contro una scuola utilizzata come base militare nella città di Izium controllata dai russi: circa 200 soldati, tra cui almeno un generale, sarebbero stati uccisi nel bombardamento ma Gerasimov era già ripartito per la Russia. Secondo altre fonti, al momento inverificabili, l’alto ufficiale sarebbe stato ferito.

Ore 03:17 - Due esplosioni nella città russa di Belgorod

Due potenti esplosioni sono state udite nella città russa di Belgorod (confine meridionale con l’Ucraina) nelle prime ore di oggi (lunedì), ha scritto su Telegram il governatore regionale Vyacheslav Gladkov citato dall’agenzia Interfax. «Secondo il centro anticrisi, non ci sono state segnalazioni di vittime o danni», ha sottolineato Gladkov. Ieri un incendio presso una struttura del ministero della Difesa russo situata nella regione di Belgorod, a circa 30 chilometri dal confine ucraino, ha lasciato un residente locale ferito e sette case danneggiate

Ore 1.55 Fino a poco tempo una spia russa lavorava presso lo stato maggiore delle forze armate ucraine ma è stato smascherato e arrestato dai servizi di sicurezza ucraini. Lo afferma Oleksiy Arestovych, consigliere del capo dell'Ufficio del presidente Volodymyr Zelensky. Oltre alla risorsa nemica nello stato maggiore - afferma Arestovych, citato dall'agenzia Ukrinform -, sarebbero state «smascherate» diverse altre persone che non avevano alcun collegamento con il quartier generale militare. «Una delle spie russe è un dipendente dello Stato maggiore delle forze armate ucraine - spiega -. Gli altri erano stati incaricati di abbattere un aereo passeggeri sopra la Russia o la Bielorussia. Dopo di che, Mosca avrebbe incolpato Kiev». Questo attacco sotto falsa bandiera - sempre secondo Arestovych - avrebbe dovuto essere effettuato utilizzando armi ucraine: sistemi missilistici antiaerei portatili. 

 

Ore 00.53 I leader russi hanno redatto un piano elaborato per invadere presto la Moldavia in quello che potrebbe portare alla ripetizione di uno scenario 'Donbass' nella regione, lo riportano media ucraini. Ci sono «una serie di indicatori» che segnalano un attacco nel prossimo futuro all'ex stato sovietico che conta solo 3.250 soldati nel suo esercito, suggeriscono fonti dell'intelligence ucraina citate dal Suspiline. Una certa attività si starebbe già osservando nell'aeroporto di Tiraspol, capitale della non riconosciuta repubblica della Transnistria. I russi potrebbero tentare di trasferire le truppe su aerei ed elicotteri in decollo dalla Crimea occupata. Nello stesso tempo, nella capitale moldava Chisinau verrebbero organizzate proteste e rivolte. Tali informazioni - secondo l'agenzia Ukrinform - non sarebbero però in linea con le valutazioni dell'intelligence occidentale, secondo cui la Russia non ha capacità sufficienti per completare in sicurezza questa rotta senza rischiare che i suoi velivoli vengano abbattuti dalla difesa aerea ucraina nella regione di Odessa. 

Ore 23:50 - Zelensky: «Spero domani ancora evacuazioni da Mariupol». Dentro l’acciaieria ancora decine di bambini 

«Oggi siamo finalmente riusciti ad avviare l’evacuazione delle persone dall’Azovstal. Dopo tante settimane di trattative, dopo tanti tentativi, vari incontri, persone, chiamate, Paesi, proposte», «spero che domani siano soddisfatte tutte le condizioni necessarie per continuare a evacuare persone da Mariupol. Abbiamo in programma di iniziare alle otto del mattino». Così il presidente ucraino Zelensky, in un videomessaggio di cui riferisce l’agenzia ucraina Ukrinform. «Continueremo a fare di tutto per evacuare la nostra gente dalla Azovstal, da Mariupol in generale».

Intanto, come riferito anche in precedenza, le forze russe hanno ripreso i bombardamenti dell’acciaieria di Mariupol subito dopo l’evacuazione di un gruppo di civili. Come spiega il comandante di brigata della Guardia nazionale ucraina Denys Shlega, in un’intervista televisiva, «è necessario almeno un altro round di evacuazioni per far uscire tutti i civili dall’impianto», ricordando come all’interno dei bunker dell’acciaieria restino «ancora decine di bimbi piccoli».

Ore 23:21 - Cnn: 3 vittime civili nei bombardamenti di Kharkiv

Tre persone sono state uccise e altre 8 sono rimaste ferite nei bombardamenti russi nella regione di Kharkiv, secondo Oleg Sinegubov, capo dell’amministrazione militare regionale. Lo riporta la Cnn.

Ore 22:37 - Lavrov: «Non vogliamo rovesciare Zelensky»

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, intervistato questa sera a Zona Bianca di Rete 4, ha negato implicitamente che Mosca preveda di dichiarare la fine della guerra in Ucraina in occasione dei festeggiamenti del 9 maggio per la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale. «I nostri militari - ha sottolineato - non pianificano le azioni in base a una data. I ritmi dipendono dalle necessità di minimizzare i rischi per la popolazione civile e per i militari russi».
«Non vogliamo rovesciare (il presidente ucraino) Zelensky. Non puntiamo a un cambio di regime a Kiev, questa è una specialità degli americani. Non chiediamo nemmeno che si arrenda. Quello che chiediamo è che interrompa le ostilità e lasci andare i civili. Vogliamo fare in modo che dall’Ucraina non vengano più minacce per la Russia». Così ancora Sergej Lavrov, intervistato a Zona Bianca su Rete 4. Kiev «sta sabotando» i negoziati con la Russia, «come per otto anni ha sabotato gli accordi di Minsk». Il ministro ha ribadito le accuse di «incoerenza» nelle posizioni e richieste negoziali già mosse da Mosca al presidente ucraino, Zelensky.


Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Maggio 2022, 06:09
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