Ucraina-Russia, quali voli evitare per non correre rischi (dopo lo stop alle rotte sul Mar Nero)?

Preoccupano le grandi manovre nello specchio d’acqua interno su cui si affacciano sei Paesi

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di Gabriele Rosana

BRUXELLES Stop ai voli civili che sorvolano il Mar Nero. Dopo l’allarme lanciato dall’ente nazionale per l’aviazione civile dell’Ucraina, che ha scoraggiato il sorvolo a partire da oggi 14 febbraio e per tutta questa settimana, le principali rotte coinvolte sono quelle che portano, oltre che a Kiev, anche nel Medio e nell’Estremo Oriente, dai Paesi del Golfo, come Qatar e Emirati, fino in Asia, comprese India e Giappone. Le nuove traiettorie faranno lievitare i costi per i vettori che decideranno di seguire il monito dell’autorità che sovrintende al traffico nei cieli ucraini, preoccupata dall’inedito ammassamento di oltre 30 navi russe nel Mar Nero in vista di alcune esercitazioni militari al largo della costa della Crimea in programma in questi giorni.  

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Quali voli evitare per non correre rischi?

«Come succede quando si impone una no-fly zone, le rotte di lungo raggio che normalmente sorvolano il Mar Nero ucraino dovranno virare a nord, verso la Polonia, o a sud, passando da Romania o Bulgaria», spiega al Messaggero l’economista Alfredo Roma, già presidente dell’Enac, l’Ente nazionale italiano dell’aviazione civile e dell’European Civil Aviation Conference (Ecac), organismo intergovernativo che si occupa di assicurare un trasporto aereo sicuro. «Aggirare un Paese comporta tuttavia dei costi aggiuntivi, visto che si allunga il tragitto e si consuma più carburante». Il rompicapo riguarda però soprattutto gli aerei che decollano dagli aeroporti dell’Europa centro-settentrionale, anzitutto Germania, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio, e anche da alcuni scali francesi. I voli in partenza dall’Italia sono per il momento abbastanza al sicuro, aggiunge Alfredo Roma, «visto che la maggior parte di quelli diretti a Oriente transita da Grecia e Turchia, senza passare per il Mar Nero». 

 

Le grandi manovre nello specchio d’acqua interno su cui si affacciano sei Paesi potrebbero però rappresentare un preoccupante precedente rispetto ai rischi che si presenterebbero in caso di blocco dei voli sull’intera Ucraina.

L’olandese KLM è stata la prima a interrompere i collegamenti con Kiev e i sorvoli dello spazio aereo ucraino, giocando d’anticipo su tutte le altre compagnie di linea, mentre secondo il Guardian nelle scorse ore anche la tedesca Lufthansa avrebbe preso in considerazione una mossa analoga. Secondo gli analisti, la fuga in avanti del vettore di bandiera olandese si spiega anche con quanto successo nel luglio 2014, quando un aereo di linea della Malaysia Airlines diretto da Amsterdam a Kuala Lumpur fu abbattuto da un missile nei cieli dell’Ucraina orientale, dove combattono i ribelli filo-russi, facendo 298 vittime, di cui oltre la metà cittadini dei Paesi Bassi. 

Ucraina, stop ai voli sul Mar Nero

Il governo di Kiev ha intanto stanziato in via d’emergenza oltre 520 milioni di euro per garantire la continuità operativa dei voli internazionali verso il Paese e dare ulteriori garanzie alle società di leasing che sono proprietarie degli aeromobili. Una di queste, l’irlandese Deucalion Aviation, infatti, aveva intimato sabato a un volo della compagnia charter ucraina SkyUp partito dal Portogallo di non dirigersi verso Kiev, come previsto, ma di fermarsi a Chișinău, capitale della Moldavia. 

L’incertezza sul sorvolo per adesso del Mar Nero e possibilmente dell’intero spazio aereo della vasta Ucraina (oltre 600mila chilometri quadrati di territorio) non fa che complicare i collegamenti aerei attraverso l’Europa orientale, dopo che già la scorsa primavera l’Europa e gli alleati occidentali avevano messo al bando i passaggi attraverso la Bielorussia, considerata responsabile del dirottamento su Minsk di un volo di linea Ryanair Atene-Vilnius per arrestare il dissidente Roman Protasevich. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Febbraio 2022, 15:41
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