Ucraina, ira di Putin contro militari e intelligence: «Errori nella strategia». Silurati 8 generali russi

Il capo della Cia: «Xi turbato dall’attacco, non era stato avvertito dagli 007 cinesi»

«Errori nella strategia», l'ira di Putin contro intelligence e militari: silurati 8 generali russi

di Flavio Pompetti

Xi Jimping è sorpreso e scontento di come stanno andando le cose per Putin (che ha già silurato otto generali) in Ucraina. Lo ha detto il direttore della Cia William Burns nel corso di un’audizione congressuale martedì scorso, nella quale, seduto a fianco della direttrice della Intelligence nazionale, ha parlato con molta franchezza delle informazioni in suo possesso riguardo alla guerra in corso, e delle strategie che gli sono alle spalle. Il leader russo aveva disegnato l’invasione come una guerra lampo, nella quale i primi attacchi di artiglieria avrebbero dovuto annientare le difese ucraine, e favorire l’ingresso quasi immediato delle truppe russe nelle maggiori città. 

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FASE CAOTICA

A tre settimane dall’inizio delle operazioni la missione è invece in una fase caotica: il controllo delle città e tutt’altro che assicurato, i guastatori ucraini addestrati dagli Usa hanno inferto danni rilevanti a carri armati aerei e soldati invasori, e la popolazione decimata dai colpi di mortaio e dalle bombe è umiliata ma non sconfitta.
Non era questa la base sulla quale Xi ha azzardato il suo appoggio alle Operazioni militari speciali lanciate da Putin, le quali avrebbero dovuto ristabilire in fretta le condizioni ideali per la garanzia della sicurezza nazionale russa. Burns ha anche rivelato che Xi non era stato allertato in anticipo dalla sua intelligence dell’inizio dell’invasione il 24 di febbraio, e che la cosa lo ha indispettito. Il leader cinese non sospettava che i russi avrebbero mostrato tanta brutalità nell’attacco, e ora teme che il suo paese sia associato, negli occhi dell’opinione pubblica internazionale, alla ferocia delle immagini che quotidianamente vengono filmate e fotografate sulla scena della guerra. La strategia occidentale di prevenire le mosse di Putin divulgandole in pubblico appena giungono alla conoscenza degli apparati spionistici, sta umiliando il leader russo che è abituato a circondarsi della massima segretezza. 

Il ministro della difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha denunciato un nuovo, complicato disegno concepito dal presidente in persona, secondo il quale le truppe russe già entrate in Ucraina dal confine settentrionale dovrebbero rivolgere la propria artiglieria di terra e quella aerea contro obiettivi nell’amica Bielorussia.

L’attacco nasconde il proposito di giustificare l’ingresso dei soldati in Ucraina, per schierarsi a fianco di quelli russi nella guerra. Putin e il presidente Lukashenko si sarebbero consultati a proposito nel corso di due telefonate durante la giornata di ieri. A conferma dell’illazione, l’esplosione di alcuni ordigni lanciati dal cielo è stata in effetti registrata in prossimità della frontiera tra i due paesi, intorno alle ore 21 che erano state in dicate da Reznikov come l’ora x per l’inizio della provocazione. Il leader russo è furioso per la mancanza di risultati. Resnikov ha detto ad un quotidiano del suo paese che otto dei generali in carica nei piani iniziali di invasione sono stati già rimossi dalle posizioni di comando, sostituiti da nuovi comandanti che hanno già cambiato più volte la strategia operativa. 

INFORMAZIONI ERRATE

La frustrazione e la rabbia si estende ai vertici dell’Fsb, erede del Kgb. Sono stati loro a dire al capo che la forza militare dell’Ucraina si sarebbe frantumata di fronte ai primi attacchi, informazioni che non si sono rivelate azzeccate. Putin ha anche annunciato che ci sarebbero 16.000 combattenti di diversa nazionalità, pronti a partire dalla Siria per unirsi alle forze russe già all’opera sul fronte di guerra. Il loro apporto non sembra determinante ai fini della vittoria militare, visto la disparità delle forze in campo. L’annuncio sembra piuttosto inteso a sconfessare l’oggettiva situazione di isolamento internazionale nel quale la Russia è venuta a trovarsi, tra sanzioni e condanne diplomatiche per quanto sta avvenendo. Putin ha infatti accusato l’Ucraina di stare raggruppando un esercito di mercenari senza bandiera, in violazione delle leggi che regolano i rapporti tra paesi. La sua chiamata all’appello per combattenti esteri, sia in Bielorussia che in Siria, sembra un modo di pareggiare i conti, e mostrare che il suo paese conta ancora una qualche forma di supporto fuori dai propri confini. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 12 Marzo 2022, 18:41
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