Ucraina, altolà a Putin sulle armi chimiche. Nato: «Se le userà sarà la sua fine»

Accordo nella Nato: al governo ucraino i mezzi per colpire aerei e navi di Mosca

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di Francesco Malfetano

dal nostro inviato a Bruxelles

Farsi trovare pronti all’imponderabile: prepararsi al rischio di incidenti biologici o nucleari. Le reiterate minacce russe di una possibile ulteriore escalation in Ucraina hanno colto nel segno. E così, al termine dell’atteso vertice straordinario della Nato tenuto ieri a Bruxelles tra i 30 capi di stato dei Paesi membri - con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in testa - l’Alleanza ha tenuto a marcare il confine: «Miglioreremo la nostra preparazione e prontezza per le minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari» si legge nel comunicato finale. «Abbiamo deciso di rafforzare la nostra capacità di deterrenza e di difesa a lungo termine» chiarisce il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. «Qualsiasi uso di armi chimiche cambierebbe radicalmente la natura del conflitto» spiega lasciando il quartier generale di Evere, alla periferia nordest della città belga, avrebbe «conseguenze gravi e diffuse» perché comporterebbe il rischio di «contaminazione con agenti chimici nel territorio della Nato». 

«PIÙ UNITI CHE MAI»
L’idea è chiara. Se Vladimir Putin dovesse oltrepassare il guado e ricorrere ad armi di distruzioni di massa «sarà la sua fine» ha detto il premier britannico Boris Johnson sulla falsariga della fiducia mostrata poco prima da Biden. La «Nato risponderà compatta» perché «siamo più uniti che mai nonostante il tentativo di dividerci» ha detto, ventilando anche l’ipotesi di escludere la Russia dal G20 del prossimo ottobre a Bali. Proprio l’unità del fronte occidentale è un altro dei grandi temi emersi. «Stando insieme, non provochiamo un attacco ma lo preveniamo» ha detto in serata Stoltenberg in un’intervista al Tg2.

Ma per definire una strategia organica e “automatica” servirà ancora tempo. Ulteriori dettagli arriveranno solo a giugno prossimo, quando l’Alleanza tornerà a riunirsi a Madrid. Il timore però è tanto perché la Russia, accusando l’Ucraina di fare scorta di armi biologiche, starebbe «creando una sorta di pretesto» per giustificare un loro eventuale utilizzo. Al punto che anche il G7 e il Consiglio europeo, che hanno seguito il summit dei paesi euro-occidentali nell’importante giornata di confronti, subito dopo essersi detti disponibili ad adottare nuove sanzioni sono andati a battere sullo stesso punto richiamando la Russia «ai suoi obblighi in base ai trattati internazionali che ha firmato e che ci proteggono tutti». 

Intanto però, i 30 stati membri – dopo aver rinnovato l’impegno ad adottare nuove sanzioni se necessarie e a stanziare aiuti umanitari – continueranno ad armare l’Ucraina. «Gli alleati oggi hanno deciso di fornire più assistenza anche dal punto di vista militare» spiegano, alludendo ad una lista in corso di definizione in cui troveranno spazio missili anti-nave, armi anti-carro e quei preziosi droni, che finora si sono già dimostrati molto efficaci. Non è andato del tutto nel segno quindi il tentativo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che oltre alla no-fly-zone, parlando all’Alleanza, ha chiesto «l’uno per cento di tutti i vostri carri armati. Ne avete 20mila. Dateceli o vendeteceli». A crescere la propria capacità offensiva però, non sarà solo la resistenza di Kiev. I Trent, compresa l’Italia dove sul punto si annuncia un aspro confronto politico, hanno ribadito l’impegno già preso di aumentare la spesa militare entro i prossimi due anni. Nel mentre però l’Alleanza è già pronta ad aggiungere altri quattro battaglioni (in Romania, Ungheria, Slovacchia e Bulgaria), a quelli schierati in Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania. In totale, ci sono circa 40mila soldati sotto il comando diretto dell’Alleanza e circa 100mila soldati americani sul suolo europeo. 

Infine, da registrare, la notevole crescita della pressione nei confronti della Cina. Potenziale ago della bilancia che, ad oggi, ha mantenuto una certa neutralità, protesa verso la Russia: «Chiediamo a tutti gli Stati, inclusa la Repubblica popolare cinese, di difendere l’ordine internazionale, di astenersi dal sostenere in alcun modo lo sforzo bellico della Russia e di astenersi da qualsiasi azione che aiuti la Russia a eludere le sanzioni» la dichiarazione Nato, seguita a stretto giro da praticamente tutti i leader mondiali. Secca la risposta di Pechino: «Fanno disinformazione su di noi».

Ucraina, la guerra in diretta

Ore 23.58 - Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni nei confronti di sei tra enti e individui in Russia, Corea del Nord e Cina, ai sensi dell«Iran, North Korea, and Syria Nonproliferation Act (INKSNA), la misura che autorizza gli Usa a imporre misure all'estero per attività di proliferazione. Lo annuncia il dipartimento di stato americano in una nota. Le misure, si legge nel comunicato, fanno parti degli sforzi degli Usa per ostacolare la Corea del Nord nel suo programma missilistico ed evidenziano il ruolo negativo che la Russia svolge sulla scena mondiale nel portare avanti programmi che suscitano preoccupazione.

Ore 21.20 - «Sollecitiamo tutti i Paesi a non dare assistenza militare o di altro tipo alla Russia per contribuire a proseguire la sua aggressione in Ucraina»: è uno dei 19 punti del comunicato finale dei leader del G7, che continueranno «a cooperare strettamente anche per impegnare altri governi ad adottare misure restrittive simili a quelle già imposte» dai membri del club dei grandi e ad «astenersi dall'evaderle o aggirarle con forniture che »minano o mitigano degli effetti delle sanzioni». Messaggio che sembra rivolto prima di tutto alla Cina.

Ore 20.00 - Il presidente egiziano «Abdel Fattah al-Sisi ha ricevuto questa sera una telefonata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky»: lo ha scritto su Facebook il portavoce della Presidenza egiziana, Bassam Radi, riferendo che il capo di Stato egiziano «ha sottolineato la necessità di dare priorità al linguaggio del dialogo e alle soluzioni diplomatiche, affermando il sostegno dell'Egitto a tutti gli sforzi che accelereranno la soluzione politica della crisi attraverso colloqui e il percorso dei negoziati».

Ore 19.41- Joe Biden ha parlato, a margine dei lavori del G7, con il premier Mario Draghi di Russia e Ucraina. Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che i due leader hanno discusso l'impegno condiviso per continuare a ritenere la Russia responsabile per le sue azioni in Ucraina e per sostenere il governo e la popolazione.

Ore 18.59 - L'eventuale uso di armi chimiche da parte della Russia in Ucraina scatenerebbe un'ondata di «orrore viscerale» fra i leader del mondo e avrebbe «conseguenze catastrofiche» per lo stesso Vladimir Putin. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson dopo il vertice Nato-G7, sottolineando di condividere il timore di Joe Biden che la denuncia di Mosca sul presunto ritrovamento di laboratori di guerra biologica in Ucraina possa essere una provocazione in vista di un utilizzo di «armi chimiche sotto falsa bandiera»; ma aggiungendo di ritenere che «Putin capisca» che una scelta simile sarebbe «profondamente catastrofica per lui».

Ore 18.47 - La Russia dovrebbe essere rimossa dal G20: lo ha detto Joe Biden parlando a Bruxelles. Il presidente ha detto di aver chiesto che invece l'Ucraina possa parteciparvi.

Ore 18.39 - «Risponderemo all'uso di armi chimiche da parte di Mosca, la Nato risponderà». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden.

Ore 17.49 - «Fondamentalmente è una violazione contrattuale, questo è bene capirlo: i contratti sono considerati violati se questa clausola viene applicata dalla Russia». Così il premier Mario Draghi arrivando all'Europa Building per i lavori del Consiglio europeo, rispondendo a una domanda sulla decisione di Mosca di esigere il pagamento delle forniture di gas in rubli. In ogni caso, puntualizza il premier, di questo argomento «non ne abbiamo discusso» alla riunione del G7, «ne discuteremo probabilmente ora in Consiglio Ue».

Ore 17.28 - «La Russia è sempre più isolata». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles al termine del vertice dei G7. «Le sanzioni hanno un impatto sull'economia russa, siamo pronti ad aumentarle fino a quando sarà necessario», ha aggiunto.

Ore 16.41 - I cinque paesi che hanno votato contro la risoluzione umanitaria degli occidentali in Assemblea Generale Onu sono Russia, Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea (gli stessi che hanno votato contro la risoluzione del 2 marzo scorso). La Cina invece è tra i 38 astenuti (tre in più della volta scorsa). I voti a favore sono scesi da 141 a 140.

Ore 16.34 - L'Assemblea Generale dell' Onu ha adottato la risoluzione proposta dagli occidentali sulla situazione umanitaria in Ucraina che chiede «l'immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili», l'accesso umanitario e la protezione dei civili, del personale medico, dei giornalisti e degli operatori umanitari. Sono stati 140 i Paesi che hanno votato a favore, 5 i contrari e 38 gli astenuti.

Ore 16.02 - «Sono inseriti nel nostro sistema d'accoglienza 277 minori ucraini non accompagnati: 192 in famiglie autorizzate dal Tribunale per i minorenni e 82 in strutture sempre autorizzate dal Tribunale». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, rispondendo al question time del Senato. «C'è l'esigenza - ha sottolineato il ministro - di ottenere un completo censimento del fenomeno, soprattutto incrementando i controlli alle frontiere per evitare zone d'ombra che favoriscano interessi e traffici criminali. Tutti i minori che varcano la frontiera vengono identificati ed a loro è stato garantito l'accesso alle attività scolastiche: sono più di 5mila ucraini che hanno già avuto primo contatto con le istituzioni scolastiche».

 

Ore 15.50 - La Cina «apprezza i principi di base della bozza di risoluzione proposta da Francia, Messico e altri paesi, ma allo stesso tempo è chiaro che alcuni scopi del testo vanno oltre la questione umanitaria in Ucraina. La bozza proposta del Sud Africa invece è concentrata sulla questione umanitaria, e al momento attuale è più favorevole alla promozione dell'unità» degli stati membri delle Nazioni Unite. Per questo «Pechino ha deciso di co-sponsorizzare» la bozza sudafricana che non nomina Mosca. Lo ha detto l'ambasciatore cinese all'Onu, Zhang Jun.

Ore 15.20 - I russi avrebbero sparato sui civili in coda per ricevere aiuti umanitari a Kharkiv. Lo riporta l’agenzia Unian citando il Suspilne Kharkiv. Ci sarebbero dei feriti.

Ore 14.50 - «Siamo preoccupati» sul possibile uso di armi chimiche della Russia «perché vediamo che sta cercando di creare una sorta di pretesto accusando l’Ucraina, gli Usa e gli alleati della Nato prepararsi ad usare armi chimiche e biologiche e abbiamo visto prima che questo modo di accusare gli altri è effettivamente una via per creare un pretesto per fare lo stesso loro stessi». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. 

Ore 14.14 - Philip Morris prevede di uscire dal mercato russo. Lo afferma il colosso delle sigarette in una nota. «Il consiglio di amministrazione e i manager stanno lavorando sulle opzioni per uscire dal mercato della Russia in modo ordinato», si legge in una nota. «La nostra attenzione e i nostri sforzi nelle ultime quattro settimane sono stati nell'assicurare la sicurezza dei nostri colleghi ucraine. Siamo solidali con gli innocenti uomini, donne e bambini che stanno soffrendo», afferma l'amministratore delegato Jacek Olczak, sottolineando che la società ha «più di 3.200 dipendenti in Russia e continua a sostenerli, anche pagando i salari».

Ore 13.55 - Il ministero della Difesa russo ha affermato che trenta laboratori utilizzati per lo sviluppo di armi biologiche sono stati localizzati in 14 siti in Ucraina. Lo riferisce La Tass.

Ore 13.27 - «Oggi a Bruxelles sto incontrando gli alleati della Nato, i membri del G7 e il Consiglio Europeo per discutere la nostra risposta all'attacco non provocato e ingiustificato della Russia in Ucraina. Siamo uniti in difesa della democrazia e con il popolo dell'Ucraina». Lo twitta Joe Biden.

Ore 12.53 - Gli Stati Uniti e la Nato si stanno preparando al rischio di incidenti nucleari e biologici russi. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando funzionari dell'amministrazione Biden, secondo i quali i preparativi includono anche posture di deterrenza.

Ore 12.48 - Il G7 si appresta a mettere in guardia il presidente russo Vladimir Putin sull'uso di armi chimiche o nucleari in Ucraina. È quanto emerge dalla bozza del comunicato finale dell'incontro, riportata dall'agenzia Bloomberg. I leader dei sette paesi si impegnano a continuare a imporre «severe conseguenze» sulla Russia con l'attuazione delle sanzioni già decise, e sono pronti ad adottare ulteriori misure.

Ore 12.38 - «Avete almeno 20.000 carri armati. L'Ucraina ha chiesto l'uno per cento di tutti i vostri carri armati. Dateceli o vendeteceli. Ma non abbiamo una risposta chiara». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento alla Nato, secondo quanto riporta la Pravda Ucraina. Zelensky ha spiegato che i mezzi servono per «sbloccare le nostre città, dove la Russia tiene in ostaggio centinaia di migliaia di persone, creando artificialmente la fame, distruggendo letteralmente i quartieri residenziali nelle ceneri». 

Zelensky, in un videomessaggio rivolto alla Nato mentre è in corso a Bruxelles il summit dei leader dei Paesi dell'Alleanza ha detto. «Per salvare le persone e le nostre città, l'Ucraina ha bisogno di assistenza militare illimitata.

Proprio come la Russia usa, senza restrizioni, tutto il suo arsenale contro di noi», ha detto Zelensky in un video pubblicato su Telegram. «L'unica cosa che vi chiedo, dopo un mese di guerra, è, per favore, non diteci mai che il nostro esercito non soddisfa i requisiti della Nato», ha affermato in un altro passaggio. Zelensky ha anche accusato la Russia di aver utilizzato questa mattina bombe al fosforo, «hanno ucciso adulti, e hanno ucciso di nuovo bambini», ha denunciato il presidente ucraino, senza fornire ulteriori dettagli sull'operazione.

Ore 12.02 - «Negli ultimi decenni la Russia ha accumulato grandi risorse militari sia dei mezzi che del personale effettivo, di bombe, razzi. Hanno investito fondi colossali nella morte, mentre il mondo investiva nella vita. Ma l'Ucraina riesce a resistere, purtroppo a costo di tante vite umane, di case distrutte, di 10 milioni di profughi in totale, di cui 3,5 si trovano sui vostri territori, territori dei paesi Nato. Sono grato che abbiate sostenuto queste persone, ma purtroppo la gente continua a dover lasciare la propria casa». Così Volodymyr Zelensky in un discorso rivolto alla Nato pubblicato sul suo canale Telegram.

Ore 11.17 - L'oligarca Roman Abramovich ha partecipato alla fase iniziale dei negoziati con l'Ucraina, che ora continuano a livello di delegazioni. Lo conferma il portavoce del Cremlino Peskov, citato dalla Tass, dopo le indiscrezioni circolate in queste settimane. «Pagare il gas russo solo in rubli potrebbe creare problemi ai Paesi ostili alla Russia». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmytri Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. Peskov ha aggiunto che i termini di pagamento in rubli nei contratti sul gas verranno chiariti nei contatti con gli acquirenti.

Ore 11.10 - La Cina accusa il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg di «diffondere disinformazione» affermando che la Cina ha sostenuto la guerra della Russia contro l'Ucraina, nel mezzo della crescente pressione internazionale perché Pechino prenda le distanze da Mosca. Il portavoce del ministero degli Esteri di Wang Wenbin, nel briefing quotidiano, ha replicato che «accusare la Cina di diffondere false informazioni sull'Ucraina è di per sé diffondere disinformazione. La posizione della Cina è coerente coi desideri della maggior parte dei Paesi e qualsiasi accusa e sospetto ingiustificato contro la Cina sarà sconfitto».

 

Ore 10.35 - Londra ha varato una nuova serie di sanzioni contro 59 società e personalità russe. Secondo quanto riporta l'agenzia Tass, le sanzioni colpiscono anche le banche Gazprombank e Alfabank.

Ore 10.10 - Hanno trovato un ordigno esplosivo e, non riconoscendolo, si sono messi a giocare. Ma la mina è esplosa e i 3 ragazzi di 15, 13 e 12 anni sono ora ricoverati in gravi condizioni nel villaggio di Obilne, vicino a Zaporizhzhia. Lo riferisce il Servizio di emergenza ucraino, come riferisce Ukrinform. I militari ricordano che i russi usano mine antiuomo, anche quelle cosiddette «a farfalle» che possono essere di vari colori. Un altro pericolo, avvertono sempre i militari, sono gli ordigni inesplosi che «possono sembrare un giocattolo, un telefono cellulare, una penna a sfera: qualsiasi oggetto può essere riempito di esplosivo».

Ore 9.54 - «Più dure sono le sanzioni più potremo aiutare gli ucraini e meno questa crisi durerà». Lo ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson arrivando al summit Nato. «Vladimir Putin si sta comportando in modo barbarico e la Nato deve considerare in modo collettivo la crisi orrenda che si sta sviluppando in Ucraina. Ora dobbiamo decidere cosa possiamo fare per stringere il cappio economico introno al regime di Putin».

Ore 9.32 - Il collettivo Anonymous ha hackerato la Banca centrale russa. «Entro 48 ore verranno rilasciati più di 35.000 file con accordi segreti», scrivono su Twitter gli attivisti. Nei giorni scorsi Anonymous ha messo offline i siti di alcune società che continuano ad operare in Russia tra cui Nestlè che, sotto pressione, ha deciso di ridurre le sue attività a Mosca.

Ore 8.49 - Sette corridoi umanitari sono stati concordati per oggi. Lo ha detto il vice primo ministro dell'Ucraina Iryna Vereshchuk chiarendo che non è stato concordato alcun passaggio sicuro da Mariupol. Chi deve lasciare la città assediata, ha spiegato la vicepremier ucraina, deve andare nella vicina Berdyansk visto che da giorni la Russia non sta permettendo la creazione di un corridoio sicuro da o verso il centro della città portuale meridionale.

Ore 8.40 - Dal 24 febbraio, dall'inizio della guerra in Ucraina dopo l'invasione russa, sono stati finora uccisi 128 bambini. Lo denuncia l'ufficio del procuratore generale dell'Ucraina sul suo canale Telegram. Una denuncia rilanciata dai media locali secondo cui i bambini feriti sono 172.

Ore 8.35 - Ammonterebbero a 15.800 le perdite fra le file russe dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 15.800 uomini, 530 carri armati, 1.597 mezzi corazzati, 280 sistemi d'artiglieria, 82 lanciarazzi multipli, 47 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 108 aerei, 124 elicotteri, 1.033 autoveicoli, 4 unità navali, 72 cisterne di carburante e 50 droni.

Ore 8.30 - Una nave russa è stata distrutta nel porto di Berdyansk, occupato dai russi, nel sudest dell'Ucraina. Lo afferma la Marina ucraina. Berdyansk si trova a circa 70 chilometri a sudovest di Mariupol.

Ore 8.27 - «Siamo davanti alla più grave crisi per un'intera generazione». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg sottolineando che Usa ed Europa sono uniti nell'affrontarla. Ed evidenziando la necessità di ristrutturare e rafforzare la struttura di deterrenza dell'Alleanza alla luce degli ultimi avvenimenti. La Nato deciderà oggi di dislocare altri quattro battlegroup sul fronte Est, in particolare in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Ungheria, per fare fronte alla minaccia russa, ha aggiunto Stoltenberg. «La Nato non manderà né truppe né aerei in Ucraina perchè vuole evitare l'escalation del conflitto», ha ribadito Stoltenberg in merito alla possibilità di istituire una no fly zone nei cieli dell'Ucraina. Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky interverrà in videoconferenza al summit della Nato che si tiene questa mattina nel quartier generale dell'Alleanza a Bruxelles.

Ore 7.55 - «La Russia non porta via i corpi dei soldati uccisi dal terreno e ciò rappresenta una grave minaccia sanitaria per l'Ucraina». Lo ha affermato il direttore ad interim del Dipartimento della salute della regione di Sumy, Anatoly Kotlyar, citato dalla Unian. «Non li portano via, rimangono per strada e rappresentano una grande minaccia, soprattutto ambientale - ha spiegato -. I corpi privi di documenti sono difficili da identificare». Per conservare i cadaveri dei soldati russi sono stati ordinati 10 container frigoriferi, che, a causa del blocco di alcune linee ferroviarie, non sono ancora stati consegnati. La Russia - spiega la Unian - porta la maggior parte dei corpi in Bielorussia, dove vengono caricati su vagoni e rispediti a casa su rotaia. Secondo Kiev sono stati uccisi più di 15.000 militari russi, mentre Mosca non ha ancora fornito un numero attendibile delle vittime.

Ore 7.45 - Nella regione di Lugansk, nel sud est dell'Ucraina, l'esercito russo continua a bombardare le città anche con bombe al fosforo. Lo scrive su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergey Gaidai, citato dall'agenzia Unian, sottolineando che ci sono morti e feriti. «Nella notte gli invasori hanno bombardato la regione di Lugansk con missili e bombardamenti al fosforo - scrive -. Si sa già che quattro persone sono morte e i russi hanno danneggiato o completamente distrutto molte case». Colpite le città di Severodonetsk, Lysychansk, Rubizhne, Kreminna, Novodruzhesk e Voevodivka. 

«Secondo le prime informazioni ci sono quattro morti, due dei quali bambini, e sei feriti - ha aggiunto Gaidai -. I russi sono in agonia. Non possono penetrare in profondità e quindi hanno iniziato a usare armi pesanti. Sganciano anche bombe al fosforo. Pertanto, sfortunatamente, il numero delle vittime potrebbe essere molto più alto». «Nelle ultime 24 ore, 31 edifici della regione sono stati danneggiati o completamente distrutti», ha detto Gaidai, riferendo che in molte aree manca l'elettricità e che la situazione è aprticolarmente critica a Rubizhne, dove i combattimenti proseguono nel centro della città.

Ore 7.32 - La guerra lampo russa è fallita, Kiev si difenderà fino alla fine ma chiede aerei e mezzi di difesa aerea contro gli attacchi dal cielo, Putin non si fermerà e quello in corso è un conflitto che coinvolge tutta l'Europa. Prima intervista del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a un giornale italiano, la Repubblica, dopo un mese di guerra con Mosca. Da una località segreta, ribadisce che gli ucraini stanno difendendo l'Europa, e ritiene che l'intero mondo civilizzato alla fine si unirà a Kiev. E' disposto a discutere un cessate il fuoco, a patto però di non subire ultimatum. E chiede di continuare a fare pressione con le sanzioni.

Ore 7.10 - «L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia celebra il suo 17esimo congresso in un momento drammatico. L'ingiustificabile aggressione al popolo ucraino di cui si è resa responsabile la Federazione russa ha fatto ripiombare il Continente europeo in un tempo di stragi, di distruzioni, di esodi forzati che fermamente intendevamo non avessero più a riprodursi dopo le tragiche vicende della Seconda guerra mondiale». Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente dell'A.N.P.I, Gianfranco Pagliarulo, in occasione del 17° Congresso Nazionale. «Il bersaglio della guerra - prosegue Mattarella - non è soltanto la pretesa di sottomettere un Paese indipendente quale è l'Ucraina. L'attacco colpisce le fondamenta della democrazia, rigenerata dalla lotta al nazifascismo, dall'affermazione dei valori della Liberazione combattuta dai movimenti europei di Resistenza, rinsaldata dalle Costituzioni che hanno posto la libertà e i diritti inviolabili dell'uomo alle fondamenta della nostra convivenza».

 

Ore 6.10 - L'edizione ucraina del sito di informazione russo Strana.ua riporta che il sindaco della città di Mariupol, Vadim Boychenko, ha lasciato la città, «perché lì non c'era più alcun collegamento». Lo scrive il sito Ria Novosti. «Come ha spiegato il capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk , Pavel Kirilenko, Boychenko ha lasciato la città perché non c'è alcun collegamento lì».

Ore 5.10 - Le forze russe hanno distrutto un ponte chiave sul fiume Desna, interrompendo una rotta vitale tra la città settentrionale di Chernihiv e Kiev: lo riporta la Bbc, che cita funzionari ucraini. Il ponte, ha sottolineato il difensore civico ucraino per i diritti umani Lyudmyla Denisov, veniva utilizzato per portare aiuti umanitari alla capitale ed evacuare i civili. Il capo dell'amministrazione regionale, Viacheslav Chaus, ha affermato in una dichiarazione video che gli aiuti verranno comunque consegnati e un nuovo ponte verrà costruito «dopo la nostra vittoria».

Biden: armi chimiche, Nato pronta a reagire. In arrivo più soldati

Ore 5.01 - Le autorità di Kiev hanno informato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica che una foresta vicino alla centrale nucleare di Chernobyl è in fiamme. Lo riferisce il Kyiv Independent.

Ucraina, il dramma dei bambini uccisi persino dentro gli ospedali. E per gli orfani il rischio della tratta

Ore 4.42 - Volodymyr Zelensky lancia il suo appello al mondo intero, chiedendo manifestazioni di piazza in tutto il mondo domani, 24 marzo, a un mese dall'inizio delle operazioni militari russe in Ucraina. Il presidente ucraino, in un videomessaggio in inglese, ha sottolineato che l'aggressione della Russia non è solo contro l'Ucraina, ma «ha un significato più grande». «Scendete nelle piazze, scendete nelle strade, fatevi vedere e fatevi ascoltare. La libertà è importante e le persone contano. Difendete la libertà, difendete la vita», è l'appello di Zelensky a tutti i paesi del mondo.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Febbraio 2023, 15:04
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