Taiwan, tensioni Cina-Usa per il viaggio di Nancy Pelosi. Pechino: «Ci saranno conseguenze». Il Pentagono: pronti a muovere jet militari

Dopo giorni di prese di posizione, precisazioni, passi avanti e improvvise frenate, con tanto di esercitazioni militari di Taipei, gli Stati Uniti hanno chiarito che non c'è ancora nulla di ufficiale

Nancy Pelosi a Taiwan scatena l'ira di Pechino. Il Pentagono: pronti jet militari E Biden vede Xi

di Raffaele Alliegro

Sale la tensione per l'annunciata visita a Taiwan della speaker della Camera Nancy Pelosi. Dopo giorni di prese di posizione, precisazioni, passi avanti e improvvise frenate, con tanto di esercitazioni militari di Taipei, gli Stati Uniti hanno chiarito che non c'è ancora nulla di ufficiale. «La retorica del ministero della Difesa cinese su un eventuale viaggio a Taiwan di Nancy Pelosi è totalmente non necessaria e non fa altro che aumentare la tensione» ha detto il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, sottolineando appunto che «nessuna visita è stata annunciata ufficialmente». Qualche ora prima Pechino aveva minacciato una «risposta militare» nel caso di un viaggio della speaker a Taiwan. La Cina potrebbe addirittura decidere di "scortare" con i suoi caccia l'aereo della Pelosi fino a Taipei. 

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«Se visitasse Taiwan violerebbe il principio dell'unica Cina e la sua sovranità territoriale», aveva detto un portavoce del ministero della Difesa. Quindi l'amministrazione Biden ha tentato di dissuadere Nancy Pelosi. Questo almeno hanno riferito fonti della Casa Bianca alla Cnn, spiegando che il viaggio avverrebbe proprio mentre il presidente cinese Xi Jinping è in cerca di un terzo mandato al prossimo congresso del partito comunista cinese.

 

Tutto è iniziato la settimana scorsa, quando si è saputo che Nancy Pelosi avrebbe visitato Taiwan il mese prossimo. Il viaggio era stato programmato per aprile e poi rinviato a causa del Covid. Dopo pochi giorni, il 21 luglio, c'è stata però la prima frenata. «L'esercito pensa che sia una cattiva idea», ha detto Biden. E il 25 luglio, in un crescendo di tensione, le forze armate di Taiwan hanno dato inizio alle annuali manovre militari, che comprendono simulazioni di una possibile invasione cinese. Pechino considera infatti Taiwan una sua provincia ribelle e quest'anno ha violato più volte lo spazio aereo di Taipei con decine di aerei militari. Nella stessa giornata, quindi, la Cina è tornata sull'argomento. «Se gli Stati Uniti insistono con questa visita, la Cina adotterà ferme e forti misure per proteggere la sua sovranità e la sua integrità territoriale», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian.

Usa: noi pronti a muovere jet militari

Il Pentagono intanto è pronto ad aumentare le forze nell'area dell'indopacifico nel caso in cui Nancy Pelosi dovesse recarsi in visita a Taiwan.

Lo riferiscono fonti ufficiali all'Associated Press. Si tratterebbe di jet da combattimento, navi e altri sistemi di sorveglianza per fornire una rete di protezione all'aereo della Speaker della Camera. Le fonti hanno spiegato che il dipartimento della Difesa non ritiene probabile un attacco della Cina, come minacciato anche nelle ultime ore anche dal portavoce del ministero degli Esteri, tuttavia si prepara ad «ogni evenienza».

Le tensioni

L'amministrazione Biden è dunque sempre più preoccupata e teme una mossa di Pechino contro l'isola, come il blocco dello stretto di Taiwan, nel prossimo anno e mezzo. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali i timori si sono accentuati negli ultimi giorni mentre l'amministrazione sta tentando di dissuadere la speaker della Camera. Il viaggio rischia infatti di complicare ulteriormente il confronto telefonico di domani, il primo da marzo, in programma fra Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping. I temi in agenda sono molti, dalla guerra in Ucraina ai dazi americani sui prodotti cinesi passando per Taiwan e, ora, il viaggio di Pelosi. Ma per Pechino questo viaggio costituirebbe una sfida a cui dovrebbe seguire una risposta risoluta da parte di Xi, la cui popolarità in Cina è minacciata dalla politica dello “zero Covid” e dai duri lockdown che sono stati imposti. Taiwan invece è spaccata sulla visita di Pelosi. Da un lato teme che il viaggio sia un rischio per la sua sicurezza perché potrebbe innescare una reazione cinese, dall'altro però è preoccupata da un possibile annullamento della visita che mostrerebbe l'influenza e il peso di Pechino nei rapporti fra Stati Uniti e Taiwan.

L'importanza strategica di Taiwan

Consapevole dell'importanza della sicurezza di Taiwan, dove tra l'altro viene prodotto il 90% dei semiconduttori mondiali, la Casa Bianca è dunque in pressing su Pelosi affinché rinunci al viaggio, con il quale diventerebbe la prima speaker della Camera dei rappresentanti a visitare l'isola negli ultimi 25 anni. L'ultimo era stato infatti Newt Gingrich nel 1997. Nancy Pelosi per ora non arretra di fronte alle pressioni, anche se il momento è delicato considerando l'impegno degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina. Un conflitto che la Cina finora non ha condannato, forte dell'«amicizia senza limiti» fra Xi e il presidente russo Vladimir Putin. A sostenere Pelosi e il suo viaggio ci sono diversi repubblicani, molti dei quali si schierano per la prima volta con la speaker della Camera a cui danno battaglia quotidianamente in Congresso. «Dovrebbe andare a Taiwan e il presidente Biden dovrebbe dire chiaramente a Xi che il partito comunista non può far nulla al riguardo – ha detto il senatore conservatore Ben Sasse – Basta con questa debolezza».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2022, 17:19
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