Spostamenti e viaggi, l'Europa: riaprire il turismo da Paesi sicuri o ai vaccinati. Il freno in caso di varianti

L’Europa: adesso riaprire al turismo. Previsto un freno in caso di varianti

di Cristiana Mangani

Tornare a viaggiare: la nuova parola d’ordine è riaprire un po’ in tutta Europa. Entro fine giugno arriverà il “certificato verde”, ma la promessa di un pass che permetta di muoversi liberamente non sembra bastare. Con le chiusure e le quarantene si rischia di bloccare il turismo. E un altro anno nero per viaggi e spostamenti nessuno può permetterselo. Per questa ragione gli Stati membri della Ue stanno premendo su Bruxelles affinché si riapra anche ai viaggi non essenziali dai paesi terzi. Ieri la Commissione Europea ha presentato una nuova raccomandazione che di fatto dichiara finita l’era delle restrizioni agli spostamenti verso il vecchio continente, varianti permettendo. È stato chiesto ai vari Stati di allentare sui viaggi non essenziali (come quelli per turismo) tenendo conto dei progressi delle campagne di vaccinazione e degli sviluppi della situazione epidemiologica a livello mondiale. Ora starà ai paesi membri, a partire da una prima riunione degli ambasciatori che si terrà domani, espandere la lista dei paesi extra-Ue ammessi.

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La proposta è di consentire l’ingresso nell’Unione non solo a tutte le persone provenienti dai territori con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutte le persone che hanno ricevuto l’ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall’Ue. La proposta della Commissione è di “allentare” il tasso di notifica per i turisti in arrivo da quei Paesi terzi dove i casi positivi cumulativi negli ultimi 14 giorni siano 100 ogni 100mila e non più gli attuali 25 ogni 100mila abitanti. 

Tra i criteri che verranno analizzati, anche le percentuali dei test condotti, i tassi di positività e le tendenze. Sulla base di questi elementi sarà stilata una lista. Dalla Ue spiegano, poi, che per entrare saranno ancora richiesti test ed eventuali periodi di quarantena. Bruxelles spera di arrivare a un via libera del Consiglio per fine mese. A quel punto la Commissione mirerà a includere nell’elenco dell’allentamento delle restrizioni un congruo numero di paesi. Sicuramente vi rientrerà Israele, e probabilmente anche Regno Unito e Stati Uniti, che tuttavia, al momento, sono in dubbio. L’ingresso sarà permesso a quanti sono stati pienamente vaccinati con sieri riconosciuti dall’Ema o elencati nella lista di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità.

L’immunizzante russo Spuntnik non figura tra questi, così come il cinese Sinopharm. 

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In una nota dell’Esecutivo comunitario viene anche specificato, però, che «visto l’emergere di varianti preoccupanti del coronavirus è necessaria una vigilanza continua. E come contro-bilanciamento alla proposta di allentare le restrizioni per i viaggi non essenziali, la Commissione propone un nuovo meccanismo di “freno di emergenza”, da coordinare a livello Ue e che limiterebbe il rischio che tali varianti entrino nell’Unione». Il nome è lo stesso usato per il meccanismo proposto nel “Next generation Eu” per bloccare l’erogazione dei fondi a paesi con progetti non convincenti. In questo caso si tratterà di un sistema per richiudere nel caso di varianti accertate del virus, decisione che ogni Stato membro potrà e dovrà adottare qualora la situazione epidemiologica di un paese terzo vada peggiorando o se si individuerà una variante che preoccupa. La raccomandazione prevede un aggiornamento ogni due settimane.

Nel frattempo, comunque, molti Stati stanno cominciando ad aprire. La Germania ha stabilito di allentare le restrizioni per gli immunizzati probabilmente già dal prossimo weekend. Le misure sono state concordate dai gruppi parlamentari dei partiti di governo, Cdu/Csu e Spd. Quando entreranno in vigore, i vaccinati non dovranno rispettare il coprifuoco notturno, delle 22 e delle 5, che si applica nella maggior parte del Paese. Non dovranno presentare test rapidi negativi per accedere a negozi non essenziali e ad altri servizi (tra gli altri, musei e parchi di divertimento), e non dovranno rispettare le regole di quarantena. 

Inoltre, gli immunizzati potranno incontrarsi senza limitazioni e non conteranno nei calcoli generali delle restrizioni. Vanno considerati vaccinati coloro a cui siano già state somministrate ambedue le dosi di siero anti-coronavirus, con la sola eccezione del prodotto di Johnson & Johnson, che prevede una sola inoculazione. Mentre è considerato guarito da Covid-19 chi abbia superato la malattia da almeno 28 giorni e al massimo da 6 mesi. Tra gli obblighi che invece permarranno per vaccinati e guariti ci sarà quello di continuare ad indossare le mascherine e di mantenere le distanze minime indicate.
 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Maggio 2021, 09:49
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