Gli agenti pro-Putin in Germania, la rete nera che lavora per tagliare gli aiuti a Kiev

Una rete di attivisti vicini all'estrema destra, spesso sotto falso nome, mobilita l'opinione pubblica per sgretolare il consenso verso l'Ucraina

Gli agenti pro-Putin in Germania, la rete che lavora per tagliare gli aiuti a Kiev

di Gianluca Cordella

Mobilitare l'opinione pubblica tedesca per convincere Berlino a interrompere il sostegno all'Ucraina, con l'obiettivo a lungo termine, di frantumare la compattezza del fronte europeo anche quando il conflitto con Mosca sarà terminato. E' la missione di un gruppo di attivisti di estrema destra che in Germania lavora lontano dai riflettori, spesso con identità false, unito dalla fedeltà a Vladimir Putin e alla Madre Russia. Ma non solo, perché tra loro c'è anche chi è in possesso del passaporto ucraino. E' il caso di andare con ordine. Tutto nasce da una maxi-inchiesta della Reuters, che muove da una manifestazione tenutasi a Colonia a inizio dicembre in cui circa 2000 manifestanti hanno chiesto al governo tedesco di uscire dalla coalizione che sostiene Kiev e di ritrovare “l'amicizia” con la Russia. Una richiesta che muove da basi storiche: la vicinanza nei secoli tra i due Paesi è documentata, non solo dai milioni di russofoni che vivono in Germania, ma anche dai legami politici tra Mosca e la parte orientale del Paese, retaggio dei tempi dell'Unione Sovietica, e da quelli economici di “dipendenza” di Berlino dal gas russo.

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Torniamo a Colonia: tra quei manifestanti, più o meno nascoste nell'ombra, c'erano tutte le figure che quotidianamente lavorano tra strada e social per picconare il consenso pro-Ucraina. C'era sicuramente, ad esempio, Rostislav Teslyuk, ex ufficiale dell'aeronautica russa stabilitosi in Germania circa dieci anni fa con una nuova identità, quella di Max Schlund. Pochissimo si sa di lui. Ha studiato all'accademia militare Zhukovsky, quella che prepara i cosmonauti russi, ha lavorato per alcune società private di sicurezza e nel 2010 è stato condannato a un anno di reclusione per aver aggredito una persona. Stop. Nel 2012 arriva in Germania con la sua compagna di allora, una russa di origine tedesca da cui poi si è separato. Di recente sono stati documentati sui viaggi nella parte di Ucraina in mano ai russi e a Mosca, dove nel 2022 ha comprato casa. Dettaglio importante: il viaggio a Mosca è avvenuto con un biglietto aereo pagato da un'agenzia governativa russa.

Al suo fianco adesso c'è Elena Kolbasnikova, ucraina ora residente in Germania. Lei era tra i volti pubblici della manifestazione di Colonia. Lavorava come in infermiera ma le sue simpatie filorusse le sono costate il posto, circa un anno fa. Prima, e ancora più dopo, è stata insieme al compagno la mente di molte delle proteste di piazza anti-Kiev. Di sicuro c'erano loro dietro al raduno organizzato a giugno a Dusseldorf: musica, cibo e birra per celebrare «quelli che la pensano allo stesso modo». In uno sventolio di bandiere raffiguranti il leader ceceno Ramzan Kadyrov, l'evento è stato esaltato su Telegram dallo stesso ministro della stampa ceceno Akhmed Dudayev. I due poi sono apparsi in un video social del 2022 in cui distribuiscono aiuto ai militari russi nel Donbass.

Altra figura chiave, presente pure a Colonia, è Andrei Kharkovsky. Originario di Tomsk, Siberia, vive a Troisdorf, a sud-est di Colonia, dove gestisce una piccola attività di autotrasporto. Ma, soprattutto, è militante di un'associazione cosacca – l'Unione dei guerrieri cosacchi - tra le pià attive e i cui finanziamenti si perdono nell'ombra. Sul braccio ha tatuato un simbolo a otto punte, adottato dall'estrema destra in Russia e in altri Paesi dell'est europeo. Molti degli attivisti che compaiono nelle sue foto social dei raduni cosacchi sono residenti in Germania, alcuni come Viktor Vololatsky sono sulla lista dei sanzionati da Ue e Stati Uniti per aver sostenuto le azioni russe in Ucraina.

Il colpo di Stato

I nomi di diverse pedine di Mosca in Germania risultano anche tra gli indagati per il tentativo di colpo di Stato sventato dalla polizia tedesca poche settimane fa. Quel che è certo è che il terreno su cui stanno operando sta diventando fertile.

L'opinione pubblica tedesca ha infatti sempre appoggiato le politiche pro-Ucraina, anche di fronte al miliardo di euro stanziato finora in aiuti militari. Ma diversi sondaggi dimostrano che di fronte al forte lievitare dei costi energetici una parte dei cittadini sta iniziando a pensare che il sostegno militare dovrebbe essere più contenuto. Quanto in tutto questo pesi l'azione di Schlund, Kolbasnikova e gli altri è impossibile saperlo.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Gennaio 2023, 13:02
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