Coronavirus Perù, sindaco evade dalla quarantena: si finge morto in una bara per nascondersi dalla polizia

Sindaco evade dalla quarantena: si finge morto in una bara per nascondersi dalla polizia

di Giampiero Valenza
La voglia di uscire dalla quarantena può far commettere gesti estremi, anche far finta di morire. É capitato in Perù e a farlo è stato un "insospettabile", uno di quelli che dovrebbe suggerire ai suoi cittadini di non uscire di casa: un sindaco.

Secondo quanto riporta il quotidiano peruviano La Republica, Jaime Rolando Urbina Torres, sindaco distrettuale di Tantarà, ha lasciato il suo isolamento per andare a trascorrere una serata in compagnia di amici e di alcol.

Questo comportamento non è passato inosservato ai suoi concittadini, che hanno contattato la polizia. Non appena si è reso conto che stavano arrivando gli agenti, in un palese stato di ebbrezza, il sindaco ha cercato di non dare nell'occhio. Come? Lì vicino erano pronte le bare per accogliere le vittime del coronavirus. Insieme a un amico, con la mascherina che copriva loro naso e bocca, hanno pensato bene di mettersi in un feretro e far finta di essere morti.

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Lo scherzo non è riuscito: i poliziotti hanno notato l'infanno e lo hanno portato in commissariato. L'immagine del sindaco finto morto è diventata virale sui social.

Ma perché era nella bara? E' andato a finire lì «per controllare le dimensioni, l'altezza e la larghezza della bara», dice in una intervista tv ad America Noticias. «Questa era la ragione per cui mi sono buttato nella bara ma non ha nulla a che fare con l'intervento della polizia», aggiunge. «Al momento dell'intervento della polizia non ero con nessun funzionario, ma solo con due persone, senza bottiglie, senza bicchiere, stavamo solo mangiando», prosegue.
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Maggio 2020, 18:19
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