Perché la Russia perde tanti carri armati in Ucraina? «Missili Javelin (forniti dagli Usa) e tattica sbagliata»

Secondo la Bbc, Mosca avrebbe perso circa 500 tank e più di duemila veicoli corazzati d'altro tipo

«Missili Javelin e tattica sbagliata», ecco perché la Russia perde tanti carri armati in Ucraina

di Raffaele Alliegro

Perché la Russia sta perdendo tanti carri armati? Sono centinaia i tank dell'esercito di Mosca messi fuori uso dall'inizio del conflitto in Ucraina. I motivi, secondo gli esperti consultati in un ampio approfondimento dalla Bbc, sarebbero sostanzialmente due: le armi usate dagli ucraini e le tattiche impiegate dall'esercito russo.

Vediamo prima di tutto quali sono le cifre. Secondo il bollettino dello Stato maggiore delle Forze armate ucraine le perdite russe sarebbero di circa 19.500 uomini, 725 carri armati, 1.923 mezzi corazzati, 347 sistemi d'artiglieria, 111 lanciarazzi multipli, 55 sistemi di difesa antiaerea. I russi avrebbero perso anche 154 aerei, 137 elicotteri, 1.387 autoveicoli, 7 unità navali, 76 cisterne di carburante e 112 droni. Per quanto riguarda in particolare i carri armati, secondo la Bbc la Russia avrebbe perso in Ucraina circa 500 tank e più di duemila veicoli corazzati d'altro tipo. La Rand corporation e l'International institute for strategic studies hanno calcolato che all'inizio del conflitto le forze armate russe potevano contare su circa 2.700 carri armati.

 

Perché la Russia perde tanti carri armati in Ucraina?

Gli ucraini, quindi, sono riusciti a infliggere perdite pesanti alle truppe corazzate di Mosca. La causa, secondo la Bbc, sta soprattutto nelle armi anticarro leggere e a spalla largamente utilizzate dall'esercito di Kiev: i Javelin e i missili di nuova generazione Nlaw. Gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina duemila missili anticarro Javelin nei primi giorni della guerra e da allora ne hanno inviati almeno altri duemila. Il Regno Unito invece ha inviato circa 3.600 missili Nlaw. La loro particolarità sta nel fatto che possono essere lanciati a grandissima distanza dal bersaglio e non colpiscono frontalmente il carro armato ma lo raggiungono dall'alto per esplodere poi sulla torretta, cioè sul punto meno robusto del mezzo corazzato. In particolare, i Javelin sono in grado di superare le difese dei tank russi che hanno un'armatura capace di assorbire l'impatto delle esplosioni: il missile infatti è fornito di due testate, una per eliminare l'armatura e l'altra per colpire il telaio sottostante. «Javelin e Nlaw sono molto potenti», ha detto alla Bbc Nick Reynolds, analista di ricerca in guerra terrestre presso il Royal united services institute: «Senza di loro la situazione in Ucraina ora sarebbe molto diversa».

Gli Usa inoltre hanno fornito all'Ucraina 100 droni anticarro Switchblade, i cosiddetti “droni kamikaze”, che raggiungono bersagli distanti anche molti chilometri. L'alto numero di carri armati russi distrutti non si spiegherebbe, però, soltanto con le armi usate dagli ucraini ma anche con il tipo di tattica impiegato dall'esercito russo, che utilizza sul terreno unità di combattimento formate da molti veicoli corazzati e relativamente poca fanteria.

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«La Russia ha relativamente poche truppe a cui fare ricorso», ha detto alla Bbc Phillips O'Brien, professore di studi strategici presso la St Andrews University, «ma queste unità di combattimento permettono di creare comunque una formazione molto potente. Sono progettate per attaccare rapidamente con una notevole capacità di fuoco. Tuttavia, hanno pochissima protezione in termini di personale di fanteria incaricato di scortare la colonna corazzata e reagire se viene attaccata». Inoltre, aggiunge O'Brien, «la Russia non ha ottenuto la supremazia aerea all'inizio del conflitto e quindi non può pattugliare i cieli e scoprire in anticipo i movimenti dell'esercito ucraino. Questo significa che le truppe ucraine sono in grado di guadagnare buone posizioni di fuoco per le imboscate e di fare molti danni». Per non parlare dei problemi logistici dell'esercito russo. «Abbiamo visto immagini di carri armati russi trascinati via dai trattori degli agricoltori ucraini», conclude O'Brien, «altri tank sono stati abbandonati perché avevano esaurito il carburante. Altri ancora sono rimasti bloccati nel fango, perché l'alto comando ha invaso nel periodo sbagliato dell'anno. Questi sono stati veri e propri fallimenti logistici».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Aprile 2022, 13:37
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