Notre-Dame, donazioni per oltre 700 milioni: dal miliardario Pinault alla famiglia Bettencourt, pioggia di fondi
Straordinaria catena di solidarietà per ricostruire Notre Dame di Parigi, la cattedrale simbolo della Francia sfigurata dal devastante incendio di ieri sera. Al momento ammontano ad oltre 700 milioni di euro le promesse di donazioni da parte dei Paperoni della République, come gli acerrimi rivali del lusso, Francois-Henri Pinault (Kering, il primo ad annunciare nella notte un contributo da 100 milioni di euro) e Bernard Arnault, il patron megamilionario di LVMH che in mattinata ha replicato con un assegno da 200 milioni e l'impegno a fornire tutte le professionalità del suo gruppo per partecipare alla ricostruzione. Una somma a cui si aggiungono gli altri 200 milioni promessi dalla famiglia Bettencourt-Meyers, erede del colosso L'Oréal o i 100 milioni di Total. Alla catena di aiuti si sono rapidamente aggiunte anche tante associazioni ed enti locali. Tra gli altri, la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, stanzierà 50 milioni di euro e chiede l'organizzazione di una «grande conferenza internazionale dei donatori», con «mecenati del mondo intero per raccogliere i fondi necessari al restauro». Un restauro che, secondo quanto promesso questa sera da Macron, dovrebbe giungere a conclusione entro i prossimi 5 anni, in coincidenza con l'avvio delle Olimpiadi di Parigi del 2024. Ci vorranno «mesi, anni», aveva avvertito questa mattina il suo fedele ministro della Cultura, Franck Riester, spiegando che è ancora «troppo presto» per valutare la durata precisa della ristrutturazione. «In ogni caso - ha aggiunto ai microfoni di France Info - ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti». Il ministro ha ricordato che «i due terzi» del tetto sono andati in fumo e che la «guglia è crollata all'interno della cattedrale, creando un buco nella volta», anche «una parte delle vetrate» è andata «distrutta».