Gilet Gialli, Macron: «Meno nucleare, entro il 2035 chiuderanno 14 reattori nucleari»

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Parlando della protesta dei gilet gialli, il presidente della Repubblica francese ha affermato di auspicare «un'ecologia popolare». Macron ha annunciato «una grande concertazione sulla transizione ecologica e sociale con la missione di costruire un nuovo modello economico, sociale e territoriale di cui abbiamo bisogno». Ed ha fissato «tre mesi per costruire soluzioni accettabili e accessibili a tutti». Il presidente Macron ha poi ammesso che «sulle questioni ambientali dobbiamo per forza dire di aver fatto troppo poco: oggi c'è un allarme sociale e ambientale. Ho visto le difficoltà dei francesi. Quando dicono che sono sempre gli stessi che fanno gli sforzi, hanno ragione». Macron ha poi accennato ai francesi - molti dei quali rappresentati nel movimento dei gilet gialli, che il presidnete non ha mai citato con questo nome - che sono andati ad abitare nelle periferie e che vanno al lavoro in auto: «Li abbiamo condotti, meccanicamente e collettivamente, nella situazione in cui si trovano oggi». «Tutti - ha aggiunto - abbiamo la nostra parte di responsabilità. Ma la mia responsabilità è semplice: garantire l'accesso a un'energia che sia sufficientemente poco costosa e pulita».

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E ancora, nell'ambito dell'annuncio della strategia di transizione energetica, promette: «Non sono stato eletto su un programma di uscita dal nucleare ma su una riduzione del nucleare nel nostro mix energetico. Avrei voluto farlo già nel 2025 ma dopo un'attenta analisi abbiamo valuto che nei fatti questo obiettivo era irraggiungibile. Manteniamo l'obiettivo del 50% ma rinviamo la scadenza al 2035». «Concretamente - sottolinea - questo significa che 14 reattori di 900 megawatt saranno chiusi nel 2035: questo processo inizierà nell'estate del 2020 con la chiusura definitiva dei due reattori di Fessenheim. Gli altri dodici reattori saranno chiusi tra il 2025 e il 2035: 4 a 6 reattori entro il 2030, gli altri tra il 2030 e il 2035», aggiunge Macron precisando che il «ritmo delle chiusure varierà secondo l'evoluzione del nostro mix energetico e di quello dei nostri paesi vicini». Il Capo dello Stato francese sottolinea che «non vuole precipitare la chiusura delle centrali se poi questo significherebbe reimportare energia e dipende da altre economie». Ridurre la quota del nucleare nel mix energetico francese, aggiunge, «non significa rinunciare al nucleare. Resta un'opzione promettente per un energia affidabile, senza carbone e a basso costo». Nell'immediato, sottolinea Macron, la Francia non deciderà la costruzione di nuovi Epr, il reattore di nuova generazione.

Oggi pomeriggio il ministro francese dell'Ambiente Francois de Rugy incontrerà questo pomeriggio una delegazione di gilet gialli.
Lo rende noto l'Eliseo, spiegando che l'incontro arriva su richiesta del presidente Emmanuel Macron, che martedì scorso ha proposto un ampio processo di consultazione per affrontare le preoccupazioni espresse dal movimento, in gran parte senza leader.

Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Novembre 2018, 20:48
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