Iran, allerta alla base Usa di Aviano: «Non parlate con nessuno, distruggete i documenti»

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Se in Iran sono in atto vere e proprie azioni di guerra, nelle basi americane in Italia l'allerta è massima. Tanto che ad Aviano in provincia di Porenone (Friuli), che ospita anche nella base statunitense più importante del Mediterraneo, è scattato una sorta di codice che invita militari e civili ad adottare alcuni comportamenti cautelativi. «Stare allerta e attenti» e inoltre «distruggere documenti, criptare le email e non discutere di operazioni fuori dal lavoro», considerando che va garantito che «Opsec sia una priorità». È il messaggio postato sul profilo Facebook della Aviano Air Base della Us Air Force e rivolto a tutto il team della base sia civile che militare. Opsec è un protocollo per evitare al nemico di comprendere le proprie disposizioni e capacità.

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Nello stesso post si invitano i componenti del team a «contattare immediatamente» il numero interno della base della cosiddetta «Eagle eyes» (una postazione di allarme) in caso si notino «comportamenti sospetti» da parte di qualcuno. È vietato parlare di eventuali operazioni, date e tempi fuori dal lavoro. 

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Una misura che non scattava dagli anni che vanno dal 1990 al 2005 e poi nel 2011: per le operazioni libiche, infatti, la base ha ospitato all'epoca aerei radar Airborne Warning and Control System (di pattuglia sul mare Adriatico), intercettori F-16 con il compito di difendere la base e l'Italia settentrionale, "gun-ship" montate su aerei da trasporto Hercules C-130, caccia-bombardieri F-15 e aerei controcarro A-10 e A-6 che hanno svolto compiti di bombardamento strategico e tattico contro la Serbia nel 1999 e nel 2011, appunto, in Libia.

L'ALLERTA
Il dipartimento della Difesa di Washington ha reso noto che le misure di sicurezza nelle installazioni dell'Useucom (Comando delle forze statunitensi in Europa) rimangono invariate con un livello di vigilanza costante, ma è chiaro che il clima non è quello di sempre. Già nelle ore successive al raid deciso dal presidente Donald Trump in Iraq, nel quale è rimasto ucciso il generale iraniano Soleimani, e alle conseguenti minacce di ritorsione di Teheran anche nelle strutture militari fuori dai confini americani è scattata l'allerta.
 


MOVIMENTI NEI CIELI
Ma già da sabato scorso sui cieli di Aviano si era notato un particolare traffico aereo. Velivoli da trasporto truppe - come gli Hercules C-130J - e arei cisterna - Kc-135, ne sarebbero atterrati quattro nel fine settimana - per il rifornimento in volo. Secondo fonti di stampa Usa, già un paio di giorni fa, erano state allertate le truppe dei paracadutisti della 173ma Brigata aviotrasportata di stanza nella base di Vicenza, come riporta il Gazzettino.

Truppe che, come avvenuto in passato sempre relativamente al teatro di guerra del Medio Oriente, utilizzano proprio le piste dell'aeroporto di Aviano per gli spostamenti. Secondo indiscrezioni i parà Usa potrebbero essere destinati al presidio dell'ambasciata statunitense di Beirut in Libano. Inoltre, uno dei due squadroni di F-16 di casa ad Aviano - il 555. Triple Nickel - si troverebbe già da qualche settimana sul fronte Mediorentale, forse ospite di una base americana in Kuwait. Ma con L'Iraq in rivolta contro gli Usa assume importanza strategica anche la base Usaf di Incirlik in Turchia, molto più vicina all'Iran.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Gennaio 2020, 08:59
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