Persino in cima all'Everest, il tetto del mondo: l'inquinamento è arrivato fino lassù, a oltre 8 mila metri. Sono, infatti, state scoperte particelle di microplastica tra i cristalli delle nevi eterne. Finora erano stati ritrovate particelle inquinanti sulle Alpi e sui Pirenei, ma nessuno aveva ancora rinvenuto che inquinamento sulle nevi dei massicci indo-cino-nepalesi. Anche quei ghiacciai sono stati contaminati. I ricercatori avevano denunciato, due anni fa, di avere rinvenuto detriti plastici nel punto più profondo della terra, la Fossa delle Marianne.
Ormai è chiaro che il fenomeno inquinante è talmente vasto da non escludere più nessuna zona del pianeta. A riportare la scoperta scientifica sono stati i ricercatori dell'università inglese di Plymouth che, al Guardian, hanno spiegato il peso di questa notizia per la comunità scientifica.
Le minuscole fibre plastiche sono state trovate a poche centinaia di metri dalla cima, a 8.850 metri, in un punto noto agli alpinisti come il balcone.
Le più alte concentrazioni di microplastiche sono state trovate intorno al Campo Base, dove gli alpinisti e gli escursionisti trascorrono la maggior parte del tempo. Le fibre provenivano molto probabilmente dall'abbigliamento, dalle tende e dalle corde usate dagli alpinisti, hanno detto gli scienziati. Altre recenti scoperte di inquinamento da microplastica in zone remote delle Alpi svizzere e dei Pirenei francesi indicano che le particelle possono essere trasportate dal vento anche da più lontano.
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Novembre 2020, 11:30
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