Guerra Ucraina, ultimissime. Kiev: Severodonetsk quasi tutta in mano ai russi, controllano il 70% della città

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Kiev: Severodonetsk quasi tutta in mano ai russi

Guerra in Ucraina, la diretta. «Prendere il Donbass entro un mese». Mentre Severodonetsk è sempre più stretta nella morsa dei russi, che ormai controllano la maggior parte della città e dove è stata colpita anche la fabbrica chimica Azot, l'ordine di Vladimir Putin arriva perentorio a spingere l'avanzata delle sue truppe, sempre più determinate ad assumere il controllo delle intere regioni di Lugansk e Donetsk.

 

Il comando inviato dal Cremlino, rivelato dagli 007 ucraini, chiarisce una volta di più le attuali priorità strategiche dell'offensiva, che dopo quasi cento giorni appare a un punto di svolta: la conquista dei territori da cui tutto è partito, con il riconoscimento da parte di Mosca delle repubbliche separatiste alla vigilia del conflitto, potrebbe far dichiarare al presidente russo missione compiuta, convincendolo a sedersi infine al tavolo delle trattative per chiudere le ostilità. A Severodonetsk, l'avanzata sembra ormai irrefrenabile. «La maggior parte» della città è ormai in mani nemiche, ha ammesso dopo un'altra giornata di intensi combattimenti strada per strada il governatore Sehiy Gaidai, spiegando che il 90% degli edifici privati è stato distrutto o danneggiato. «Purtroppo, la linea del fronte divide la città in due. Ma la città continua a difendersi, la città è ancora ucraina, i nostri soldati la stanno difendendo», ha assicurato il sindaco Oleksandr Stryuk. Una battaglia cruciale, perché la sua caduta definitiva, insieme a quella della vicina Lysychansk, offrirebbe a Mosca le chiavi per il controllo dell'intera regione.

LA FABBRICA CHIMICA COLPITA

La violenza degli scontri non risparmia le infrastrutture strategiche. L'allarme è scattato nella fabbrica chimica Azot, fiore all'occhiello dell'industria locale, colpita secondo il governatore da un bombardamento russo che ha centrato un serbatoio di acido nitrico. Una sostanza «pericolosa se inalata, ingerita e se entra in contatto con la pelle», ha ricordato, invitando la popolazione a preparare «le maschere» antigas. Un'esplosione confermata dai filorussi, che non hanno però rivendicato il raid. Sempre più allarmante si fa anche la situazione umanitaria. Prima del conflitto, nel centro industriale vivevano centomila persone, mentre ora sono rimasti circa 12 mila civili, «intrappolati nel fuoco incrociato» e «senza sufficiente accesso ad acqua, cibo, medicine o elettricità», secondo il Consiglio norvegese per i rifugiati. E dopo il bombardamento vicino a Lysychansk, in cui un giornalista francese è rimasto ucciso e diverse persone sono state ferite, le evacuazioni dall'area sono state interrotte. I raid di Mosca continuano a seminare morte anche nel resto del Donbass. Un nuovo attacco missilistico ha provocato almeno tre vittime e sei feriti a Sloviansk, mentre le autorità continuano a sollecitare la popolazione ad andarsene finché possibile. 

Guerra in Ucraina, la diretta

Ore 22.30 - «La situazione nella direzione del Donbass è molto complicata. Severodonetsk, Lysychansk, Kurakhove sono ora l'epicentro dello scontro». Lo ha detto in un discorso video sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dall'Ukrainska Pravda.

Ore 21.46 - «Siamo stati chiari sin dal primo giorno che avremmo assicurato il sostegno all'Ucraina per difendersi dagli attacchi russi nei propri confini e che avremmo dato loro gli strumenti per farlo. È altrettanto chiaro che non daremo agli ucraini gli strumenti per attaccare i russi in Russia. Joe Biden è stato molto chiaro, non prenderemo parte a nessuna guerra ma sosteniamo gli ucraini per salvaguardare la loro integrità territoriale». Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield rispondendo a una domanda sulla fornitura di armi degli Usa a Kiev.

Ore 21.35 - «Infine, abbiamo i dettagli del sesto pacchetto di sanzioni dell'Unione europea contro la Russia per questa guerra. Gli elementi chiave del pacchetto sono già chiari e, soprattutto, la sua direzione. I Paesi europei hanno deciso di limitare in modo significativo le importazioni di petrolio dalla Russia. E sono grato a tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo accordo». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto intervento video serale, diffuso su Telegram. «Il risultato pratico è decine di miliardi di euro in meno, che la Russia non potrà ora utilizzare per finanziare il terrorismo», ha aggiunto.

Ore 21.10 - «Abbiamo già sanzioni forti sul petrolio russo, e i Paesi che considerano di comprare il petrolio russo, in particolare, vista la decisione presa dagli europei, stanno violando le sanzioni. Se lo fanno saranno ritenuti responsabili». Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas Greenfield rispondendo ad una domanda sui nuovi acquirenti asiatici del petrolio di Mosca. «Speriamo che si uniscano a tutti noi nell'assicurare che la Russia non li usi per violare le sanzioni imposte per convincere Mosca a porre fine alla guerra in Ucraina», ha aggiunto.

Ore 20.25 - Il futuro dell' Ucraina è «nell'Ue e nella Nato. Non accettiamo i ricatti di Putin». Lo dice l'ex premier ucraino Petro Poroshenko, durante il congresso del Ppe a Rotterdam. «Dobbiamo deputinizzare la Russia, l'Europa e il mondo», aggiunge. Vladimir Putin è guidato dalla ricerca della «vendetta» e vuole ricostituire «l'Unione Sovietica». L'obiettivo, afferma ancora, deve essere ricacciare i russi al di là dei confini del 2014 e per questo occorrono «armi».

Ore 19.29 - Le forze russe controllano «la maggior parte» di Severodonetsk. Lo ha affermato su Telegram il governatore della regione orientale ucraina di Lugansk, Serhiy Gaidai.

Ore 18.29 - L'Unione europea, a quanto si apprende da fonti europee, sta valutando la possibilità di introdurre dazi al petrolio russo in arrivo via oleodotti nel caso in cui non si arrivasse ad un accordo chiaro sulla scadenza delle deroghe prevista dall'intesa al vertice europeo per Paesi che non hanno sbocco sul mare. In particolare le deroghe riguardano gli Stati dove arriva l'oleodotto Druzhba, tra i quali l'Ungheria. Le stesse fonti spiegano che, al momento, si tratta di una mera ipotesi e che non c'è ancora alcuna proposta scritta a riguardo. 

Ore 17.26 - I capi di stato e di governo europei riuniti a Bruxelles hanno adottato le conclusioni del vertice relative alla sicurezza alimentare con un appello alla Russia a porre fine agli attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e consentire le esportazioni di cibo, invitando poi gli Stati membri ad accelerare il lavoro sui corridoi di solidarietà.

Ore 17.22 - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che la responsabilità di una possibile crisi alimentare ricadrà sul presidente russo Vladimir Putin. Ne ha parlato incontrando la stampa al termine del Consiglio europeo. «Una cosa è chiara dobbiamo essere molto preoccupati sulle difficoltà di nutrire molte persone nel mondo. Ma dobbiamo essere chiari sul fatto che c'è una causa ed è l'aggressione russa all'Ucraina, una guerra che è stata avviata dal presidente russo», ha detto in particolare Scholz. 

Ore 17.11 - Il colosso russo degli idrocarburi Gazprom ha annunciato che da domani sospenderà le forniture di gas alla principale compagnia energetica danese, Orsted, a causa del mancato pagamento del gas consegnato ad aprile e del rifiuto di pagare le prossime forniture in rubli. È quanto si legge in una nota citata dall'agenzia Tass. Analogo provvedimento è stato adottato oggi da Gazprom nei confronti dell'Olanda.

Ore 16.09 - «Il governo quando si è formato, e sono stato chiarissimo, è un governo fermamente collocato nell'Ue, nel rapporto storico transatlantico. E si è mosso sempre su questo binario e continua a muoversi. È allineato con i partner del G7 e intende continuare su questa strada. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose». Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo ad una domanda sull'ipotesi del viaggio di Matteo Salvini a Mosca.

Ore 15.57 - «L'azione dell'Ue sull'energia si svilupperà su molti fronti. Sul funzionamento del mercato dell'energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap». Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Ore 15.54 - «È stato un Consiglio europeo un pò lungo ma dei cui risultati possiamo essere soddisfatti». Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Ore 15.40 - L' Ucraina ha identificato «più di 600 sospetti di crimini di guerra russi» e ha «iniziato a perseguire circa 80 di loro». Lo ha detto la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, intervenendo alla conferenza stampa organizzata da Eurojust insieme all'Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi). Tra loro ci sono personalità delle «alte sfere militari, politici e agenti di propaganda della Russia», ha aggiunto Venediktova ha precisato inoltre che «Estonia, Lettonia e Slovacchia» si «sono uniti alla squadra investigativa internazionale» in Ucraina.

Ore 15.10 - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è pronto ad accettare l'iniziativa del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di organizzare un incontro a Istanbul con il leader russo Vladimir Putin e l'Onu. Lo sostiene il portale di notizie ucraino Vesti, che cita il portavoce presidenziale ucraino Sergey Nikiforov, come riporta la Tass. Il sito di notizie ucraino, riporta Tass, ha detto di aver contattato Nikiforov, il quale ha affermato che «è troppo presto per parlare dei formati dell'incontro» ma si tratta di «un consenso di principio per tale incontro»

Ore 14.00 - Il parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, ha votato per l'imposizione di sanzioni contro il patriarca Kirill. Lo rendono noto fonti parlamentari, riporta la Tass.

Ore 13.20 - Il premier polacco Mateusz Morawiecki vorrebbe che il presidente russo Vladimir Putin fosse «completamente rimosso» dal potere. «Se l'Europa e il mondo libero perderanno questa battaglia, non saremo mai al sicuro perché saremo sempre sotto la minaccia e il ricatto di Putin», ha detto Morawiecki a Sky News a margine del summit Ue a Bruxelles. «Naturalmente, ci piacerebbe che fosse totalmente rimosso», ha aggiunto, sottolineando che Putin rappresenta «un potere brutale».

Ore 13.05 - Il presidente russo Vladimir Putin ha dato l'ordine di occupare l'intera regione di Lugansk e Donetsk entro il primo luglio. Lo riporta Channel 24, citando fonti dei servizi segreti ucraini, riferisce Unian.

Ore 12.20 - Il presidente dell'Unione Africana Macky Sall telefonerà a Vladimir Putin per esprimergli la sua «preoccupazione» riguardo la crisi alimentare che si sta sviluppando in seguito alla guerra in Ucraina e per sottolineare che l'Unione Africana condivide le stesse posizioni dell'Unione Europea sulle responsabilità della Russia, e non delle sanzioni, nella crisi attuale. Lo ha detto, a quanto si apprende, lo stesso Sall nel corso del suo intervento al Consiglio Europeo.

Ore 12.05 - «Contro chi è tutto questo? Una conclusione rivoltante si impone: queste sanzioni sono dirette proprio contro il popolo russo». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram, come riporta Tass. «Questa conclusione è scoraggiante, ma purtroppo è vera. Ci odiano tutti! Queste decisioni si basano sull'odio verso la Russia, verso i russi, verso tutti i suoi abitanti», ha sottolineato.

Ore 12.00 - I capi di stato e di governo europei riuniti a Bruxelles hanno adottato le conclusioni del vertice relative alla sicurezza alimentare con un appello alla Russia a porre fine agli attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e consentire le esportazioni di cibo, invitando poi gli Stati membri ad accelerare il lavoro sui corridoi di solidarietà.

Ore 11.30 - Il tribunale ucraino ha condannato due soldati russi a 11 anni e mezzo di reclusione per aver per aver colpito con missili multipli due villaggi nella regione nordorientale di Kharkiv. È la seconda sentenza di Kiev per crimini di guerra dall'inizio dell'invasione russa. Alexander Bobykin e Alexander Ivanov sono stati dichiarati colpevoli di «violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra» al termine di un processo iniziato a metà maggio nella città di Poltava, secondo quanto riportato dall'agenzia Interfax-Ucraina, che ha affermato che i due imputati hanno «ammesso pienamente la loro colpa e si sono dichiarati pentiti».

Ore 11.15 - «Noi chiediamo delle risposte, non è che questa vicenda possa completarsi così.

Mentre la crisi era in corso c'erano trattative non si sa bene tra chi, in che modo e in che forma tra l'invasore russo e un partito di governo Italiano. Quindi noi chiediamo chiarezza, non può terminare a tarallucci e vino». Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta ai cronisti nella sede Dem a proposito delle notizie su incontri tra Dalvini e l'ambasciatore russo.

Ore 10.15 - Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov sarà in Turchia l'8 giugno per «discutere di corridoi sicuri» per il trasporto di grano dall'Ucraina. Lo annuncia la Turchia. Ieri il presidente turco Erdogan aveva posto nei suoi colloqui la necessità di crare corridoi sicuri per l'esportazione di prodotti agricoli.

Ore 10.05 - Il Consiglio norvegese per i rifugiati ha dichiarato che fino a 12.000 civili rimangono intrappolati e bisognosi di aiuto nella città orientale di Severodonetsk, dove le truppe russe stanno avanzando. «Sono inorridito nel vedere Severodonetsk, la fiorente città dove avevamo il nostro quartier generale operativo, diventare l'epicentro di un altro capitolo della brutale guerra in Ucraina», ha dichiarato Jan Egeland, segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati, «temiamo che fino a 12.000 civili rimangano intrappolati nel fuoco incrociato della città, senza sufficiente accesso ad acqua, cibo, medicine o elettricità».

Ore 9.45 - «Con l'accordo raggiunto ieri, tardi come sempre, interromperemo l'acquisto di oltre il 90% del petrolio russo. È un grande passo avanti». Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell. «Noi siamo i più importanti clienti, ora a Mosca devono cercarne altri, avranno meno risorse finanziarie per continuare la guerra»

Ore 9.15 - «L'obiettivo politico della Russia è presumibilmente quello di occupare l'intero territorio delle oblast di Donetsk e Luhansk. Per farlo, dovrà assicurarsi ulteriori obiettivi: oltre alle città di Sieverdonetsk e quella "chiave" di Kramatorsk i russi devono controllare la strada principale M04 Dnipro-Donetsk». Lo scrive su Twitter l'intelligence britannica.

Ore 8.50 - Intensi bombardamenti dell'esercito russo sulla città e la regione di Mykolaiv, nel Sud dell'Ucraina. Lo ha scritto su Facebook il presidente dell'amministrazione militare regionale Vitaly Kim, riportato da Unian. «I bombardamenti intensi sulla città e la regione continuano. Colpita anche una abitazione con due bambini che non sono stati feriti. Il nostro esercito sta resistendo al nemico. Tutto sta andando secondo i piani. E noi continuiamo a lavorare», ha detto.

Ore 8.45 - Il gigante russo del gas Gazprom ha anunciato di aver sospeso le sue forniture del gas verso l'Olanda. Gazprom ha fatto sapere di aver interrotto le forniture di gas all'Olanda dopo che l'azienda olandese GasTerra si è rifiutata di pagare in rubli. «Gazprom ha interrotto del tutto le sue forniture a GasTerra in seguito al mancato pagamento in rubli», ha sottolineato Gazprom in una nota.

Ore 8.30 - Alcune navi del porto di Mariupol entreranno a far parte della flotta commerciale della (autoproclamata e filorussa) Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr). Lo ha annunciato il capo della Dpr Denis Pushilin, riportato dall'agenzia russa Interfax. «Alcune delle navi, che si trovavano nel porto quando è iniziata l'operazione speciale, saranno trasferite nella giurisdizione della Dpr. Le decisioni sono già state prese. Queste navi saranno rinominate», ha dichiarato Pushilin. «In questo modo, la Repubblica popolare del Donetsk sarà in grado di formare una propria flotta commerciale».

Ore 8.20 - Petrolio in netto rialzo dopo l'accordo al vertice europeo sull'embargo all'oro nero russo: il Brent è trattato a 123,32 dollari al barile, in rialzo dell'1,36%, riaggiornando i livelli massimi toccati negli ultimi 2 mesi. Il Wti è a 118,57 dollari al barile con un progresso del 3,04%.

Ore 7.50 - L'esercito russo è avanzato più in profondità nella città ucraina orientale di Severodonetsk, i combattimenti sono in corso strada per strada. Lo rende noto il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai citato dai media ucraini. Dopo il bombardamento di un veicolo di evacuazione vicino a Lysychansk, in cui un giornalista francese è rimasto ucciso e diverse persone sono rimaste ferite, l'evacuazione dalla regione di Lugansk è stata interrotta.

Ore 7.10 - La prima nave cargo dopo due mesi di blocco dovuto alla guerra ha lasciato il porto di Mariupol, trasporta un carico di metallo. Lo riferisce l'ufficio stampa del Distretto militare meridionale russo citato dalla Tass. È stata la prima nave ad entrare nel porto dopo la fine dei combattimenti a Mariupol. «La nave ha lasciato il porto», ha dichiarato l'ufficio stampa.

Ore 4.13 - «Un terzo della città di Severodonetsk è stato liberato ed è già sotto il nostro controllo», afferma il capo dell'auto proclamata Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, citato dall'agenzia russa Tass. Pasechnik spiega che combattimenti sono attualmente in corso nell'area urbana e l'avanzata delle forze russe e filorusse procede più lentamente del previsto. «Ma preferiamo soprattutto preservare le infrastrutture della città», afferma. «Il nostro obiettivo principale in questo momento è liberare Severodonetsk e Lisichansk», aggiunge Pasechnik.

Ore 2.06 - L'Unione Europea resta «impegnata a continuare a rafforzare la capacità dell'Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità. A tale riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore l'adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare all'Ucraina nell'ambito del Fondo europeo per la pace». È quanto si legge nelle conclusioni della prima giornata del Consiglio europeo straordinario, che riprenderà domani mattina a Bruxelles.

Ore 1.50 - «Tutti devono attuare le linee guida della Commissione europea su come pagare il gas russo» in euro e non in rubli, «e nel caso dell'Olanda abbiamo adottato un'interpretazione piuttosto rigida, come ha fatto anche la Danimarca». Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte al termine della prima giornata di lavori del vertice straordinario Ue.

Ore 1.37 - «Il Consiglio europeo approva il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia sul greggio sui prodotti petroliferi, consegnati dalla Russia negli Stati membri, con un'eccezione temporanea per il greggio consegnato tramite oleodotto. Il Consiglio europeo esorta pertanto il Consiglio a finalizzarlo e adottarlo senza indugio, garantendo il buon finanziamento del un mercato unico, una concorrenza leale, la solidarietà tra gli Stati membri e condizioni di parità anche l'eliminazione graduale della nostra dipendenza dai combustibili fossili russi». È quanto si legge nelle conclusioni del vertice europeo sulle sanzioni anti-russe.

Ore 1.30 - I ministri degli esteri del G7 e l'alto rappresentante per l'Unione Europa «condannano nei termini più forti il test di un altro missile balistico continentale condotto il 25 maggio 2022» dalla Corea del Nord e ribadiscono il loro «urgente invito ad abbandonare i suoi programmi per le armi di distruzione di massa e i missili balistici in un modo completo, verificabile e irreversibile», rispettando pienamente gli obblighi legati alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu. I lanci di missili balistici «pongono un pericolo e un rischio imprevedibile all'aviazione civile internazionale e alla navigazione marittima nella regione». Il G7 e l'alto rappresentante per l'Unione Europa ribadiscono anche l'invito a Pyongyang a «impegnarsi nella diplomazia verso la denuclearizzazione e ad accettare le ripetute offerte di dialogo avanzate dagli Usa, dalla Corea del sud e dal Giappone».

Ore 1.25 - Il sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue contro la Russia, che comprende l'embargo al petrolio russo, sarà finalizzato mercoledì dagli ambasciatori dei Paesi membri riuniti a Bruxelles. Lo annuncia il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dopo l'intesa politica raggiunta questa notte dai leader.

Ore 1.20 - L'Ue, a quanto si apprende, va verso l'inserimento del patriarca Kirill nella black list del sesto pacchetto di sanzioni. Al momento, spiega un alto funzionario europeo, Kirill è nella lista ma il pacchetto sarà finalizzato solo mercoledì alla riunione dei Rappresentanti dei 27 e solo allora si potrà avere l'ufficialità.

Ore 00.10 - «Il Consiglio europeo continuerà ad aiutare l'Ucraina con le sue necessità immediate di liquidità, insieme al G7» ed «è pronto a concedere all'Ucraina 9 miliardi di euro». Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, riprendendo le conclusioni del vertice Ue. La decisione mostra «sostegno forte e concreto» a Kiev, aggiunge Michel.

Ore 23.50 - Il vertice europeo ha raggiunto un accordo sull'embargo al petrolio russo che è parte del sesto pacchetto di sanzioni anti-russe. L'accordo, scrive il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, permette un embargo per «oltre i 2/3 dell'import del petrolio dalla Russia, tagliando così una grande risorsa» con la quale «Mosca finanzia la sua macchina da guerra. Massima pressione perché la Russia ponga fine alla guerra».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Giugno 2022, 07:21
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