Dopo l’apertura di Parigi, gli Stati Uniti chiudono la porta a Kiev sui caccia per contrastare l’invasione russa in Ucraina. Il presidente Joe Biden ha escluso l’opzione rispondendo con un secco «no» alla domanda se fosse favorevole all’invio di F16. Dopo la Germania, si allarga quindi il fronte dei contrari ai jet - almeno per ora - al quale si accoda anche Londra. Perché gli aerei britannici «sono estremamente sofisticati e richiedono mesi di addestramento», quindi «crediamo non sia pratico fornirli all’Ucraina», ha tagliato corto Downing Stree. Kiev però non demorde e si appella ai numeri: servono almeno 200 caccia per difendere i cieli del Paese, secondo il portavoce dell’Aeronautica ucraina Yuriy Ignat, che ha aggiunto come «al momento l’F16 sia il candidato più probabile per sostituire i vecchi aerei sovietici» in uso nel Paese.
Aereo leggero
Ma in che modo gli F16 si inseriscono nella strategia ucraina per fermare l’invasione russa? L’F16 Fighting Falcon è un aereo da combattimento leggero progettato inizialmente negli anni ‘70. Entrato in servizio per la prima volta nel 1979, è stato utilizzato intensamente dall’aviazione statunitense sia nelle guerre in Iraq che in Afghanistan. Originariamente costruito dagli Stati Uniti in consorzio con Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia, il jet, che può viaggiare al doppio della velocità del suono, è diventato uno degli aerei militari più popolari di tutti i tempi e rimane ampiamente utilizzato. Lockheed Martin, il produttore statunitense, afferma che ci sono più di 3.000 F-16 in servizio in 25 Paesi. Oggi è stato sostituito dall’F35, tuttavia è sempre in produzione perché è più economico e non sempre gli Stati Uniti autorizzano l’esportazione del jet più moderno.
Offensiva di primavera
L’Ucraina, spiega il quotidiano Guardian in un approfondimento, disponeva di una piccola forza aerea di jet standard sovietici, pari a circa 120 velivoli.
Addestramento
Il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato lunedì che la fornitura nazionale non è un tabù, sempre che non comporti un’escalation della guerra e che i velivoli non siano utilizzati per prendere di mira il «territorio russo». Il problema principale resta la formazione dei piloti e la manutenzione dei mezzi. Imparare a condurre gli F16 è un lavoro per esperti e i piloti dovrebbero lasciare l’Ucraina per un addestramento di quattro, sei mesi. Il minimo necessario per combattere. Ma i requisiti vanno oltre: «Un aereo deve essere consegnato con una dotazione di armi, personale di terra e supporto», sottolinea l’analista Douglas Barrie. Il che significa che l’Ucraina avrà bisogno di ricambi e di formare un proprio gruppo di ingegneri, operazione ben più complicata che imparare a usare un carro armato occidentale. Kiev ha chiesto 200 F16 ma i vantaggi, secondo gli esperti, non sarebbero determinanti. «Gli aerei sono costretti a volare bassi per eludere il rilevamento e sono dunque esposti alla contraerea - sottolinea Justin Bronk - Gli F16, in sostanza, offrirebbero all’Ucraina una migliore capacità di distruggere obiettivi russi fissi vicino alle linee del fronte da una distanza più sicura».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2023, 17:41
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