Guerra dei sabotaggi tra Russia e Ucraina, strani incendi a Mariupol e attacchi in Bielorussia

Il paradosso di questa situazione è che i russi tutti i giorni possono martellare ogni palmo di Ucraina, mentre gli ucraini non possono colpire il territorio russo

Strani incendi a Mariupol e attacchi in Bielorussia, è la guerra dei sabotaggi tra Russia e Ucraina

di Marco Ventura

Un commando partigiano e due droni. Tanto basta per abbattere, ma a terra e senza duelli aerei, il mastodontico Beriev A-50U, uno dei sei aerei-radar da ricognizione e individuazione bersagli (ne può controllare 60 alla volta), fiore all'occhiello dell'aeronautica militare russa. In fumo 330 milioni di dollari, risultato di un'altra riuscita azione di sabotaggio filo-ucraino fuori dai confini di Kiev. In Bielorussia, questa volta. Nella base aerea di Machulishchy, a 12 chilometri da Minsk.

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IL BLITZ

Il paradosso di questa situazione è che i russi tutti i giorni possono martellare ogni palmo di Ucraina, mentre gli ucraini non possono colpire il territorio russo, per un patto non scritto con gli Occidentali che forniscono armi a condizione di non impiegarle contro la Federazione russa. Il Beriev A-50U, numero di registrazione RF-50608 e 15 uomini di equipaggio, era atterrato in Bielorussia, in missione segreta, lo scorso 3 gennaio e aveva compiuto una decina di sortite. Non è la prima volta che gli attacchi russi partono dalla Bielorussia: da lì, per esempio, si erano mosse le colonne di tank che all'inizio dell'invasione avevano puntato su Kiev. La rivendicazione dell'incursione di ieri corre sui canali social e sui siti online dell'opposizione bielorussa. Nessuna prova, nessuna fotografia. E nessun commento da Mosca. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sostiene di non avere nulla da dire «a questo proposito». Ma il presidente bielorusso Lukashenko, oggi a Pechino con il leader cinese Xi, ordina ai militari di serrare i ranghi e rafforzare i controlli. E nei villaggi attorno alla base di Machulishchy i testimoni raccontano di movimenti di polizia ed esercito, e automobili e minibus perquisiti, e caccia all'uomo. A firmare l'azione è la partigiana Bypol (Associazione delle forze di sicurezza della Bielorussia). «È la diversione di maggior successo dall'inizio del 2022», twitta Franak Viacorka, un consigliere della leader dell'opposizione in esilio, Svetlana Tikhanovskaya. «L'operazione è stata condotta da due bielorussi, hanno impiegato droni e hanno già lasciato il Paese».

Rivendicazione confermata dal quotidiano bielorusso "Nasha Niva", citando Anton Motolko, stretto collaboratore del fondatore di Bypol, Aleksandr Azarov. Dopo la doppia esplosione all'aeroporto, le forze bielorusse avrebbero trovato solo una valigetta per telecomandare i droni. Proprio ieri la Procura di Minsk ha chiesto 19 anni di carcere per Svetlana Tikhanovskaya ex candidata alla presidenza, e l'ex ministro della Cultura, Pavel Latushko, entrambi sotto processo in contumacia per cospirazione, estremismo e sovversione del governo e della sicurezza dello Stato.

 

IL SECONDO FRONTE

Ma c'è un altro fenomeno per il momento inspiegabile che preoccupa ancora di più i russi, come rivela l'intelligence britannica. «Dal 21 febbraio, funzionari filo-russi hanno segnalato almeno 14 esplosioni intorno alla città di Mariupol occupata dai russi. Tra i siti degli incidenti un deposito di munizioni all'aeroporto, due di carburante e un'acciaieria che la Russia utilizza come base militare». Gli 007 inglesi osservano che Mariupol si trova ad almeno 80 chilometri dalla linea del fronte. «La Russia sarà preoccupata da queste esplosioni inspiegabili in una zona che credeva fosse al di fuori della portata delle capacità di attacco ucraine di routine». Stando a Petro Andriushchenko, assistente del sindaco ucraino in esilio da Mariupol, negli ultimi giorni le forze di Kiev hanno centrato con colpi «chirurgici» i luoghi di concentrazione delle truppe russe. Ma è giallo sulle armi usate, neanche gli Himars americani hanno quella gittata. Forse sono arrivate le Glsdb, le bombe di piccolo diametro lanciate da terra, fino a oltre 150 chilometri. Pessima notizia, se confermata, per i russi, perché l'invio era stato annunciato ma si era detto che non sarebbero arrivate prima di alcuni mesi. Oppure gli attentati si devono a incursori ucraini attivi anche in Crimea dove droni e razzi hanno colpito fino a Sebastopoli, e un camion bomba ha devastato il "Ponte di Putin". Più volte i sabotatori hanno colpito anche l'area russa di Belgorod e perfino una base aerea più vicina a Mosca che all'Ucraina.


Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Febbraio 2023, 08:34
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