Gas russo verso l'Unione Europea, c'è lo stop ufficiale dell'Ucraina. Naftogaz, la compagnia ucraina che gestisce i gasdotti d'interconnessione tra la Russia e l'Europa, ha fatto sapere che Kiev non è più «responsabile del trasporto del gas russo attraverso i territori sotto occupazione militare russa». Il volume di gas che passa attravreso queste zone ammonta a circa «un terzo del volume totale in transito verso l'Eu». In una lettera inviata da Naftogaz a Gazprom, la multinazionale russa attiva nel settore energetico-minerario, la società ucraina informa che le circostanze di «forza maggiore che rendono impossibile continuare il trasporto attraverso il valico di Sokhranivka e la stazione di compressione Novopskov, che si trovano nel territorio occupato dai militari russi».
Gas naturale, stop dei flussi da uno dei punti di accesso in Ucraina: oscillano i prezzi
Gazprom è stato offerto di trasferire i relativi volumi di transito al punto di interconnessione di Sudzha, che si trova nel territorio controllato dall'Ucraina. «Il trasferimento del flusso non richiede alcun costo aggiuntivo da parte russa e non vi sono ostacoli tecnici per tale operazione. In questo modo la Russia sarebbe in grado di mantenere il transito attraverso l'Ucraina e di adempiere ai propri obblighi nei confronti dei partner europei», sottolinea il comunicato.
GLI SCENARI
Nessun rallentamento nel sistema italiano sul fronte delle forniture di gas. È quanto si evince dati pubblicati sul sito di Snam.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Maggio 2022, 18:54
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