Croazia, lo strano caso di Pag: nell’isola è boom di contagi. E ora Ibiza prova a blindarsi
di Mauro Evangelisti
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Nei gruppi su Facebook degli italiani che vanno in vacanza a Pag ci sono anche madri di ragazzi, tornati con il Covid, che lanciano l’allarme e invitano a fare attenzione. Ma sembra inutile: da fine luglio Pag e il fulcro del divertimento per giovanissimi di Zrce Beach restituiscono costantemente nuovi ragazzi positivi. Gli italiani ci vanno soprattutto per la maturità, perché costa poco e perché fino all’altro giorno club come il Kalypso, il Noa, il Papaya erano una sequela di feste, alcol, urla, abbracci, incontri, tutte cose bellissime a vent’anni, se non fosse che questo è il 2020 e c’è una pandemia in corso. Quest’estate magari non ci sono i dj superstar, come negli anni passati, ma si ricorre a quelli locali. E la formula consolle, musica e centinaia di ragazzi ravvicinati che si agitano e si abbracciano, offre il migliore degli scenari al coronavirus che si sposta da un corpo all’altro, dalla ragazza italiana che parla con il coetaneo tedesco, dal giovane arrivato da Bratislava che balla vicino alla nuova amica slovena: malgrado il Covid, a Pag si stanno incontrano i ragazzi di mezza Europa nati all’inizio del millennio.
Le autorità sanitarie della vicina Slovenia ieri hanno spiegato: «La maggior parte dei casi importati in Slovenia sono il risultato di comportamenti irresponsabili da parte di giovani che visitano locali notturni e feste sulla costa croata, in particolare l’isola di Pag e la sua spiaggia Zrce». Ieri la Croazia ha registrato 134 casi, che sono moltissimi per una Nazione che ha meno abitanti del Lazio. Ecco, a proposito del Lazio: qui sono stati contati cinque casi positivi in arrivo da Ibiza, in due gruppi distinti, tutti della fascia di età 30-40 anni, che è quella più caratteristica dell’isola, anche perché il bilancio comprende anche chi va nella vicina Formentera, turisticamente colonia italiana. Rispetto ai casi di ritorno della Croazia siamo nell’ordine di uno a 20, però anche nell’isola balearica, che fino ad oggi aveva avuto un tasso di infezioni tra i più bassi, non paragonabile con quello della Spagna, la preoccupazione aumenta. Dalla penisola iberica stanno arrivando migliaia di turisti, era impossibile che il virus non iniziasse a circolare: i casi quotidiani sono saliti nell’ordine di 10-20 giornalieri. Ibiza ha fatto una scelta opposta a Pag: le discoteche - le più famose e che macinano più profitti al mondo - sono chiuse, i bar sono aperti solo fino alle 2. E l’altra sera, nella zona di Sa Penya, dove si era riunita la folla dei frequentatori dei locali, è intervenuta la polizia, che ha chiuso la strada, multato i bar e una trentina di persone che non indossavano la mascherina (nell’isola, al contrario dell’Italia, è obbligatorio anche all’aperto).
Tra l’Ibiza dei poveri - Pag in Croazia - e l’Ibiza originale dei meno poveri, altre due destinazioni hanno caratterizzato l’estate del Covid. Corfù, in Grecia, raggiunta anche con i traghetti da Ancona, è l’altra meta di viaggi della maturità: come numero di ragazzi tornati con il Covid, si avvicina alla Croazia, tanto che le autorità locali hanno deciso di limitare le attività delle discoteche. In parallelo, Malta, dove il virus è tornato a correre e la movida non ha avuto pochi freni: solo nell’ultima settimana il governo è intervenuto per arginare gli eventi con molte persone.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Agosto 2020, 08:45
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