Covid, Fauci: «Gli Usa non sono mai usciti dalla prima fase». Sette milioni di contagi, 207 mila morti

Fauci: «Gli Usa non sono mai usciti dalla prima fase». Sette milioni di contagi, 207 mila morti

di Anna Guaita
​NEW YORK – Nella giornata di venerdì i casi accertati di contagio da coronavirus negli Usa hanno superato i sette milioni. E anche i decessi  continuano a salire, e dopo aver tagliato il tragico traguardo di 200 mila vite perdute, già si sfiorano le 207 mila, e alcune previsioni parlano di almeno 217 mila morti entro la metà di ottobre. Si spiega con questi numeri perché il dottor Anthony Fauci, intervistato dalla Cnn, abbia sottolineato che gli Stati Uniti non sono in una «seconda fase», perché non sono mai usciti dala prima, in quanto non sono riusciti a portare il contagio abbastanza in basso, come hanno fatto gli altri Paesi.

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«Piuttosto che parlare di fasi, perchè non ci chiediamo se siamo pronti alla sfida dell’autunno e dell’inverno?» ha preferito reagire il noto immunologo. La domanda è particolarmente attuale, considerato che 23 dei 50 Stati stanno procedendo nel senso sbagliato, con contagi e morti in continua crescita. Si tratta di quasi la metà del Paese, nel mid-west. Ma anche altri Stati come la Florida non sono riusciti a diminuire davvero la diffusione del virus. E siamo vicini alla stagione in cui le attività verranno di nuovo portate all'interno, con il rischio di aumentare ulteriormente i contagi.
 
Su questo sfondo, Donald Trump continua a sostenere invece che il Paese «ha svoltato», e che sotto la sua guida sta sconfiggendo il virus: «Potevamo avere sino a due milioni di morti, e lo abbiamo evitato» ha sostenuto il presidente, dimenticando che a detta di tutti gli scienziati se ne sarebbero potuti avere molti di meno degli attuali 200 mila se il 95% degli americani avesse seguito la semplice prassi di indossare una maschera. Ancora adesso viene calcolato che si potrebbero salvare 95 mila vite, fra oggi e la fine di dicembre, se il 95% della popolazione accettasse di coprirsi il viso ed evitasse gli affollamenti. Due raccomandazioni che il presidente non ha nessuna intenzione di fare.
 
Trump semmai preferisce puntare tutte le sue carte sul vaccino, per il quale ha investito quasi 11 miliardi di dollari, nell’ambito del progetto «Operation Warp Speed». Ma le sue pressioni perché venga sviluppato entro la data delle elezioni ha finito per creare una diffusa diffidenza verso il farmaco che dovrebbe invece proteggere la popolazione. E se a maggio oltre il 70% della gente si diceva pronta a farsi vaccinare, adesso siamo scesi al 42%, una percentuale tanto bassa che la Food and Drug Administration si è sentita in dovere di scendere in campo e assicurare che i controlli saranno severissimi, e anzi saranno estesi di due mesi prima di offrire il vaccino ai primi candidati, il personale in prima linea.  Trump ha reagito con irritazione, volendo poter vantare l’arrivo del vaccino prima del voto, e ha accusato l’ente fedeale di voler ​«politicizzare» la procedura. Ma intanto almeno cinque Stati, ansiosi di convincere il pubblico, hanno promesso che effettueranno a loro volta dei controlli sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini che il governo federale metterà a disposizione.
 
Fra gli Stati che controlleranno il vaccino c’é anche New York. Lo Stato e la città, che sono stati le prime vittime del virus,  continuano a essere un esempio di come si debba combattere il contagio, come gli Stati vicini del New Jersey, Connecticut e Massachusetts. La città ha ripreso un po’ di vita, ma solo nei quartieri residenziali, dove gli abitanti cercano di aiutare i negozianti e vanno nei ristoranti che hanno i tavoli fuori, e tornano dal parrucchiere. Nelle zone degli uffici domina invece ancora un vuoto che ricorda i giorni peggiori della pandemia. Così pure nel centro elegante, dove l’assenza dei turisti si fa sentire. E nel quartiere dei teatri, che peraltro hanno ricevuto una brutta botta dalla notizia che il Metropolitan ha rinunciato in toto alla stagione operistica 2020-2921 e riprenderà solo nel settembre del 2021.

Foto di Terry W. Sanders


 
 
 
Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Settembre 2020, 01:00
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