Covid India, perché tanti contagi? «Sistema impreparato, molti pensavano che la pandemia fosse finita»

India, perché tanti contagi? «Sistema impreparato, molti pensavano fosse finita»

di Raffaele Alliegro

Una drammatica sottovalutazione della seconda ondata, nella convinzione che il peggio fosse ormai passato. E il collasso delle strutture sanitarie di prevenzione. Sono stati questi i motivi della diffusione esponenziale in India del Covid 19 secondo “Abc news” che ha raccolto numerose testimonianze sulla guerra quotidiana in corso contro la pandemia.

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L'andamento dei contagi - I dati dicono che il contagio in India sta continuando a correre. L'ultimo bollettino ufficiale parla di 401.078 nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore (la quota dei 400mila contagi è stata superata per il terzo giorno consecutivo), con altri 4.187 decessi. Un nuovo triste record. Nel gigante asiatico, con una popolazione di oltre 1,3 miliardi di abitanti, sono 21,9 milioni i contagi dall'inizio della pandemia e il bilancio dei morti è di poco inferiore ai 240mila. «La crescita che abbiamo visto nel numero dei casi è davvero, sorprendente», ha detto Maria Van Kerkhove, dell'Organizzazione mondiale della sanità: «Abbiamo visto traiettorie simili di aumento della trasmissione del virus in un certo numero di Paesi, ma non hanno mai avuto un simile livello di impatto sul sistema sanitario». In India nelle ultime 24 ore sono stati segnalati oltre quattro nuovi casi al secondo e più di due morti al minuto, ha segnalato Yasmin Ali Haque, rappresentante dell'Unicef, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. Hacque ha espresso la preoccupazione dell'Unicef «per questa mortale ondata quotidiana di nuovi casi. È quasi quattro volte più grande della prima ondata e il virus si sta diffondendo molto più velocemente. Con l'aumento dei positivi, il virus sta anche colpendo più persone in tutte le fasce d'età, compresi i bambini, anche piccoli».

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Le cause - Ma da cosa è dipesa questa recrudescenza della pandemia? “Abc news” ha ricordato che fino a febbraio, l'India era considerata un esempio nel contrasto al Covid 19, tanto che gli esperti ipotizzavano che la riduzione delle infezioni potesse essere dovuta al clima caldo, alla bassa età media e all'alta densità della popolazione che secondo alcuni avrebbero assicurato una sorta di immunità naturale. Ma tutte queste ipotesi sono state smentite. E numerose sono ormai le testimonianze su quel che non ha funzionato, molte delle quali raccolte in questi giorni da “Abc news”. «La narrativa che l'India avesse sconfitto il Covid ha generato in molte persone un falso senso di sicurezza», ha detto Ramanan Laxminarayan, un economista ed epidemiologo che ha fondato e dirige il Center for disease dynamics, economics & policy: «La seconda ondata non era evitabile, ma la sua portata e la mancanza di preparazione con cui è stata affrontata avrebbero potuto essere evitate», ha detto.

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Sistema impreparato - L'anno scorso il governo ha disposto un lockdown nazionale che ha avuto gravi conseguenze economiche ma ha permesso di ridurre gli effetti della prima ondata della pandemia, secondo Laxminarayan. «Una volta tolto il lockdown, le cose hanno iniziato a tornare quasi alla normalità», ha aggiunto Keerty Nakray, professore alla Jindal Global Law School in India: «Molti hanno smesso di osservare le norme sul distanziamento sociale».

Le restrizioni sono state revocate in vari stati e le scuole hanno iniziato a riaprire. Hanno ripreso le partite di cricket, i raduni religiosi e i matrimoni. «C'era la sensazione di aver vinto contro il virus e l'idea che non bisognava preoccuparsi di una seconda ondata, perché avrebbe interessato soprattutto Paesi la cui composizione demografica è molto diversa dalla nostra». L'idea che il virus non fosse più minaccioso come in precedenza si è diffusa in tutto il sistema sanitario, ha detto Laxminarayan ad “Abc news”: «Gli operatori sanitari non erano più pronti. Nessuno si è procurato l'ossigeno. Nessuno ha fatto alcun tipo di preparazione», ha affermato. «Quando il virus è tornato, il sistema era del tutto impreparato». E con la seconda ondata il virus ha colpito in modo molto più diffuso. «Conosco cinque persone che sono morte nei tre isolati intorno a me», ha detto Bilal Zaidi, fondatore di Our Democracy, una piattaforma di crowdfunding sociale, che vive a Delhi: «Questa volta puoi davvero dare una faccia alle persone che stanno morendo». Tra i suoi parenti, circa 20 dei quali vivono in città, in 17 hanno avuto il Covid, incluso lui stesso che si è contagiato in forma lieve.

I problemi si sono estesi anche alla campagna vaccinale che non è ancora decollata, nonostante l'India sia uno tra i maggiori fornitori mondiali di vaccini. «L'espansione degli sforzi di vaccinazione è più urgente che mai. Questa è davvero la via d'uscita principale», ha detto Laxminarayan: «L'India non uscirà dall'emergenza Covid per altri due anni se procediamo con la vaccinazione al ritmo che stiamo avendo in questo momento».


Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Maggio 2021, 17:34
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