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I medici: prepararsi a inverno duro
Entrambi gli specialisti hanno tenuto a rilanciare un messaggio d'allarme rivolto direttamente alla popolazione, parlando della pandemia come di un'emergenza non risolta e di «un problema che deve coinvolgere tutti».Il tasso dei contagi è tornato a essere «significativamente elevato» in alcune zone del Regno Unito, ha ammonito Whitty, chief medical officer dell'Inghilterra, invitando il Paese a essere pronto a progressive nuove restrizioni sociali mirate. Secondo Whitty, il numero dei morti giornalieri è ancora «relativamente basso», ma potrebbe risalire rapidamente a quota 200 se «la spirale dei contagi rimanesse incontrastata». Non solo: il consigliere medico numero uno del governo Johnson ha pure ammonito i britannici a «prepararsi a un inverno duro», sottolineando che l'elemento stagionale «è contro di noi». «Andiamo incontro - ha spiegato - a stagioni come il tardo autunno e l'inverno che avvantaggiano i virus respiratori, incluso probabilmente quello del Covid oltre a quelli delle influenze» generiche. Uno scenario destinato a rappresentare «un problema collettivo nei prossimi sei mesi, sebbene non a tempo indefinito», ha proseguito indicando l'andamento della situazione in Francia e Spagna come un segnale preoccupante. Whitty ha infine ricordato come «i tassi di mortalità da Covid-19 siano notevolmente maggiori rispetto a quelli dell'influenza stagionale, che uccide in media 7000 persone (nel Regno), 20.000 negli anni peggiori»; e che il coronavirus si è già dimostrato «più virulento di qualsiasi influenza».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Febbraio 2023, 05:12
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