Coronavirus, il direttore dei Cdc in Usa: «Resterà con noi oltre quest'anno»

Coronavirus, il direttore dei Cdc: «Resterà con noi oltre quest'anno»

di Anna Guaita
NEW YORK - «Resterà con noi oltre questa stagione, oltre quest’anno». Il dottor Robert Redfield, direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (l’Istituto federale di salute pubblica), raffredda le speranze di chi pensa che il coronavirus covid-19 morirà e scomparirà con l’inizio della stagione estiva. Intervistato dalla Cnn, anzi, Redfield ha avanzato la possibità che il virus «prima o poi metta radici», che diventi ricorrente come lo è oggi l’influenza stagionale, e che si debba passare a un’azione «volta a mitigarne i rischi». Intanto, però, «non si deve sottovalutare l’importanza della fase di contenimento in cui ci troviamo, che ci fa guadagnare tempo».
 
Redfield è stato molto diplomatico nell’intervista con il canale di notizie, ma ha fatto capire la delusione americana davanti al rifiuto dei cinesi di accettare l’offerta di aiuto da parte dei Cdc: «Sono convinto che in questo settore siamo i migliori al mondo, e siamo pronti ad aiutare e assistere, ma loro sono una Nazione indipendente, e spetta a loro decidere di invitarci».
 
L’invio del personale specializzato dei Centers for Disease Control and Prevention si è effettivamente rivelato cruciale in altre crisi anche più gravi. Nel 2014 furono essenziali per fermare l’epidemia di ebola che stava decimando i Paesi dell’Africa Occidentale. Fu uno dei successi della presidenza Obama, il quale però ebbe l’onestà di ammettere che il merito andava piuttosto alla scienza e al personale specializzato, ai quali lui aveva dato piena fiducia.
 
Nel caso del coronavirus, la Cina non sembra però propensa a dare fiducia agli scienziati dei Centers: «C’è ancora molto che non si conosce di questo virus – si lamenta ancora il dottor Redfield -. Per questo ho offerto assistenza subito, assistenza diretta, con l’invio del nostro personale specializzato dei Centri, per aiutare davvero a raccogliere informazioni, vedere informazioni di prima mano, quelle che ci servono per poter dare i consigli più giusti per la nostra nazione e il pubblico mondiale. Ma il governo cinese non ha ancora risposto alla nostra offerta».



 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Febbraio 2020, 23:01
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