Coronavirus, a Berlino sfilano negazionisti. In Italia è scontro tra Conte e Salvini

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di Giuseppe Scarpa
Il Covid-19 non esiste. In Germania ne sono certe almeno 20mila persone che ieri hanno manifestato a Berlino. I negazionisti della pandemia, ostili alle misure restrittive delle libertà individuali, hanno marciato nelle vie del centro fino alla Porta di Brandeburgo. Intanto in Italia è polemica tra il leader della Lega da una parte e il premier e il segretario del Pd dall'altra. Il «negazionismo» fa danni. Il messaggio arriva quasi all'unisono da Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti e riaccende lo scontro con Matteo Salvini.

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Il presidente del Consiglio accusa il leader del Carroccio di «danneggiare l'Italia» alimentando «sfiducia» sul Recovery fund. Il segretario del Pd lo definisce «scellerato» perché «si fa pubblicità» togliendo la mascherina. Conte si sofferma su quanto il governo sta facendo sul fronte economico e in un'intervista alla Dire rivendica il «protagonismo» sull'accordo che ha portato all'Italia i 209 miliardi del Recovery fund. Salvini nega che arriveranno tutti e già denuncia la «fregatura», ma il premier ribatte: «Certi atteggiamenti negazionisti si pongono contro l'interesse nazionale e rischiano di disintegrare la fiducia degli italiani nell'Europa. Trovo grave che si alimenti strumentalmente un clima di sfiducia che non trova corrispondenza nella realtà».

Salvini replica dal Papeete, dove un anno fa preparò la crisi di governo: «A creare sfiducia e a danneggiare l'Italia è Conte, che guida un governo complice di scafisti e venditori di morte che sta permettendo l'ingresso in Italia di migliaia di clandestini, anche positivi al Covid-19».

E in serata, alla festa della Lega: «Zingaretti? C'è un governatore indagato per la donazione di migliaia camici agli ospedali lombardi e poi c'è un altro governatore, nel Lazio, non indagato che ha speso 14 milioni dei cittadini senza avere neanche una mascherina. Se uno volesse pensare male...».

LA MANIFESTAZIONE A BERLINO
Una folla compressa, e senza mascherine, che ieri ha costretto la polizia a Berlino ad intervenire con gli altoparlanti per disperdere il corteo. «La fine della pandemia - Giornata della libertà»: così è stata chiamata dagli organizzatori la mobilitazione contro quella che i partecipanti ritengono «la più grande teoria cospiratoria». Tra i manifestanti numerosi no-vax ed estremisti di destra. Molti nel corteo cantavano «siamo la seconda ondata» o «resistenza» e in pochi indossavano una mascherina. Inoltre la maggioranza delle persone non ha rispettato la distanza fisica, normalmente obbligatoria, di un metro e mezzo.

La polizia ha comunque presentato un reclamo contro l'organizzatore dell'evento per «mancata conformità alle norme igieniche». Tanto più che l'evento era stato registrato per ospitare non più di un migliaio di persone. Tra gli slogan più gettonati dei dimostranti: «Mostrami il tuo sorriso», in riferimento al rifiuto di utilizzare le mascherine e «siamo rumorosi, perché la nostra libertà viene rubata» e ancora «la maschera è la stella ebraica nazista dei non vaccinati». Criticati da diversi esponenti politici, i contestatori sono stati bollati come covidiots dal socialdemocratico Saskia Esken, alleato minoritario della coalizione di governo con i conservatori di Angela Merkel.

DATI EUROPEI
Un totale complessivo di 600.619 casi confermati di contagi da Coronavirus (+6636 rispetto al giorno precedente) sono stati registrati dall'inizio della pandemia nei Paesi dell'Europa centrale e orientale, in Germania, Austria e Grecia, secondo dati ufficiali raccolti dall'Oms, aggiornati al 31 luglio. La crescita percentuale su base settimanale dei contagi totali, sulla base di elaborazioni aggiornate al 27 luglio, è stata particolarmente sostenuta nell'ultima settimana nei Balcani occidentali, in Croazia, Bulgaria, Romania e Ucraina. Il maggior numero di casi confermati di Covid-19 è stato registrato in Germania (207.828, +902 nelle ultime 24 ore), seguita da Ucraina (69.884, +1090), Bielorussia (67.808, +143), Romania (49.591, +1356), Polonia (45.031, +615), Serbia (25.213, +321), Moldova (24.343, +396), Austria (21.009, +163) e Cechia (16.342, +249). Un totale di 131.862 casi positivi e 4.712 decessi sono stati confermati fino al 31 luglio in Slovenia, Croazia, Bulgaria, Romania e nei Balcani occidentali.

 

Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Agosto 2020, 11:37
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