Corea del Nord minaccia gli Stati Uniti: «800mila cittadini pronti a combattere»

Sale sempre di più la tensione in estremo oriente tra scambi di accuse, manovre militari e giochi di potere.

Corea del Nord minaccia gli Stati Uniti: «800mila cittadini pronti a combattere»

di Mario Landi

Continua a mostrare i muscoli la Corea del Nord. Dopo l'imponente esercitazione militare congiunta "Freedom Shield 23" tra Corea del Sud e Stati Uniti, in programma nel paese "rivale" fino al prossimo 23 marzo, il quotidiano di Stato nordcoreano "Rodong Sinmun" ha affermato che circa 800mila cittadini si sono offerti volontari per arruolarsi nell'esercito nazionale e combattere contro gli Stati Uniti. La tensione nell'area non accenna a diminuire, tra scambi di accuse, manovre militari e giochi di potere.

La notizia della corsa alle armi dei cittadini in Corea del Nord arriva dopo il lancio dello scorso 16 marzo di un missile balistico intercontinentale "Hwasong-17" nel Mar del Giappone. È stato il terzo test missilistico ordinato dal leader supremo Kim Jong-un soltanto nell'ultima settimana, ed è avvenuto giusto poche ore prima del vertice diplomatico di Tokyo tra il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e il premier giapponese e Fumio Kishida, organizzato per rafforzare la cooperazione tra i due paesi contro la crescente minaccia nucleare di Pyongyang

L'agenzia di stampa statale nordcoreana Kcna ha definito "aggressive e provocatorie" le esercitazion congiunte Usa-Corea del Sud, e ha affermato che il lancio dello Hwasong-17 non ha avuto alcuna ripercussione negativa sulla sicurezza dei Paesi vicini. L'ennesimo test missilistico è stato motivato con la necessità di «dare un avvertimento più forte ai nemici che stanno intenzionalmente intensificando la tensione nella penisola coreana».

 

La Cina oscura la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu

Mentre la Corea del Nord fa sfoggio della sua deterrenza nucleare,da settimane Washington e Bruxelles accusano Pyongyang di violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. A loro ha fatto eco il segretario generale delle Nazione Unite, Antonio Guterres, che ha criticato duramente l'ultimo lancio missilistico di Kim Jong-un. Giusto ieri, su iniziativa delle missioni di Stati Uniti e Albania, si è svolta una riunione informale tra i membri del Consiglio di Sicurezza per dibattere su abusi e violazioni dei diritti umani in Corea del Nord.

Uno dei cinque membri permanenti dell'organo per la sicurezza dell'Onu si è opposto alla trasmissione del meeting sulla web tv dell'Onu: si tratta della Cina, sempre più alleata di Kim Jong-un.

«E’ stato un tentativo vano. Questo incontro sarà pubblico e visibile al mondo. Continueremo a denunciare le violazioni dei diritti umani della Nord Corea e le minacce alla pace internazionale», ha detto l’Ambasciatrice americana Linda Thomas Greenfield, attaccando Pechino per aver bloccato la diffusione pubblica dell’incontro.

Cina e Russia hanno d'altro canto ribattuto che il Consiglio di sicurezza non dovrebbe discutere di questioni relative ai diritti umani, ma che tali riunioni dovrebbero essere limitate ad altri organismi delle Nazioni Unite come il Consiglio per i diritti umani o l’Assemblea generale. Secondo il diplomatico cinese Xing Jisheng, l’incontro «non è stato in alcun modo costruttivo» e che «invece di allentare la tensione, questo rischia di intensificare il conflitto».

Lo Jisheng ha poi definito «uno spreco di risorse» l'utilizzo della web tv dell'Onu per la trasmissione in diretta dell'incontro. 

Usa: «Pyongyang nasconde le sue atrocità»

«Il regime di Pyongyang fa tutto ciò che è in suo potere per nascondere le sue atrocità al mondo esterno, ma più e più volte ha fallito - ha dichiarato Greenfield nello "stakeout" conclusivo della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu - In questo preciso momento la Nord Corea ha più di 80.000 persone nei campi di prigionia, dove i detenuti politici sono soggetti a torture, fame, lavoro forzato, esecuzioni arbitrarie o sommarie e violenza di genere, compresi gli aborti forzati». 


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Marzo 2023, 08:47
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