Cambiare sesso a 16 anni, svolta choc della Spagna. Alla stessa età diritto di aborto senza consenso dei genitori

Approvata la controversa legge: non sarà necessario il consenso dei genitori. Paese e politica spaccati

Cambio sesso a 16 anni, svolta choc in Spagna. Diritto di aborto senza il consenso dei genitori

di Mauro Evangelisti

Il cambiamento di sesso all’anagrafe in Spagna sarà consentito anche ai minorenni, dai 16 anni in su. Chi ha tra 14 e i 16 potrà conseguirlo ma con l’autorizzazione dei genitori o dei tutori legali. Tra i 12 e i 14 anni, per avere una indicazione differente del proprio sesso sulla carta di identità, sarà necessaria un’autorizzazione giudiziaria. 
 

La Spagna dà l'ok al cambio d'identità sui documenti dai 16 anni

Cosa è la "legge trans"

I bambini - chi ha meno di 12 anni - non rientrano nelle casistiche del cambiamento di genere, ma le scuole dovranno garantire una accoglienza «conforme alla loro identità». Attenzione, non si sta parlando del trattamento medico vero e proprio relativo al cambio di sesso, ma dell’identità sessuale indicata nei documenti. Questa legge approvata ieri ha diviso il Paese, il Parlamento e anche la maggioranza di sinistra che governa la Spagna (socialisti, Podemos e un’altra serie di partiti).
 

FEMMINISTE DIVISE
Non solo: ha trovato voci discordanti ad esempio anche tra le femministe (i cui movimenti sono molto forti in Spagna), oltre che il no dell’opposizione, in particolare Partito Popolare, Vox e Ciudadanos. Sulla brace la ministra delle Pari opportunità, Irene Montero (Unidas Podemos). Ieri sono stati approvati anche altri provvedimenti con una notevole valenza per la società spagnola. Passano le nuove norme sull’aborto (che recuperano quelle approvate nel 2010 da Zapatero e poi modificate da Rajoy): anche le minorenni (16 e 17 anni) possono interrompere volontariamente la gravidanza senza il consenso dei genitori. E le ragazze che hanno meno di 16 anni potranno rivolgersi a un giudice per chiedere l’autorizzazione. Altro tassello, molto innovativo e in questo caso meno divisivo: la legge introduce il diritto delle donne a ottenere il congedo per mestruazioni «inabilitanti». 

Sarà finanziato dallo Stato, fin dal primo giorno, e non dall’azienda. Infine, sono state accentuate le misure contro la «maternità surrogata» (altro tema molto divisivo, anche nella comunità Lgbt): la Spagna, come molti altri paesi, ha vietato da tempo il ricorso a questo metodo per avere un figlio, perché viene considerata una «violenza sulle donne», ma con la nuova legge sarà proibita anche la pubblicità delle società di intermediazione che offrono opportunità in Nazioni straniere in cui questa pratica non è proibita.
Tutte queste riforme hanno tutte acceso la discussione in Parlamento, ma le nuove norme della «ley trans» sono senza dubbio quelle che hanno scatenato maggiore dibattito.

Anche esponenti del Psoe (socialisti) hanno votato no, ma alla fine la legge è passata con una maggioranza solida.

Di fatto «l’autodeterminazione di genere» diventa un diritto senza la necessità di presentare certificati medici. Dice la ministra Montero: «Stiamo facendo un passo da gigante affinché ci siano molti bambini trans che si sentono più compresi nelle loro scuole, dalle loro famiglie». Per quanto riguarda i trattamenti medici veri e propri, sintetizza il quotidiano Abc: «Per le pratiche chirurgiche di modificazione genitale, la norma vieta quelle destinate ai bambini di età inferiore ai 12 anni “salvo i casi in cui le indicazioni mediche richiedano diversamente al fine di tutelare la salute della persona”. Per chi ha una età compresa tra i 12 e i 16 anni, saranno consentite quando le persone in questione le richiedano in base alla loro maturità». «Siamo sinceramente e onestamente convinti che questa legge sarà molto dannosa: non porterà più diritti, ma piuttosto più sofferenza, distruggerà per sempre la vita di tanti bambini e adolescenti di tante famiglie» è la tesi della deputata di Vox (partito di destra) Maria Ruiz. Anche Pp e Ciudadanos hanno criticato con molta durezza questa riforma. María Jesús Moro del Partido popular osserva: «Non siamo qui per fare esperimenti sulla pelle delle persone». E ricorda che altri Paesi come Svezia, Regno Unito e Finlandia stanno facendo marcia indietro su questo tema.


COMMENTI
Anche in Italia la legge spagnola ha causato reazioni preoccupate. «Nonostante qualcuno a sinistra provi goffamente a negarlo, l’ideologia gender esiste ed è sempre più pervasiva. Lo dimostra quanto avvenuto in Spagna. D’ora in poi, nel Paese iberico, un giovane di 16 anni, che giustamente non è considerato maturo nemmeno per acquistare una birra al supermercato, potrà tuttavia cambiare sesso sui documenti a seconda della propria percezione personale» spiega il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon. La nuova legge spagnola prevede che la persona venga riconvocata dopo tre mesi per confermare la scelta. Dopo sei mesi potrà chiedere di mutare nuovamente l’indicazione tornando al sesso precedente.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 08:30
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