Blue Whale, ragazza di 13 anni si uccide con il fucile del padre

Blue Whale, ragazza di 13 anni si uccide con il fucile del padre
Una ragazza di 13 anni si è uccisa con il fucile del padre dopo aver partecipato al gioco letale online Blue Whale. Emine Karadag è stata trovata morta nel suo letto nella sua casa ad Adana, nel sud della Turchia, dopo aver messo un singolo proiettile nell'arma del padre e aver premuto il grilletto, hanno detto i familiari. L'adolescente ha lasciato disegni di balene e una lista di 25 cose da fare "prima di morire" insieme alle istruzioni del "gioco" dei social media che incoraggia le persone a uccidersi. Ha anche lasciato alla sua famiglia una lettera in cui ha scritto «il suicidio è una via di fuga».
 
Il Blue Whale è un gioco dell'orrore che ha già ucciso centinaia di adolescenti (157 solamente in Russia).
Il Blue whale, che letteralmente significa balena blu, dura 50 giorni e ha regole ben precise e consiste nel dover svolgere 50 compiti in altrettanti giorni mirati a creare situazioni psicologicamente traumatizzanti, e terminando con il suicidio. I partecipanti si uniscono in un "gruppo" in cui le attività sono impostate da un "amministratore" di gruppo e le "imprese" spaziano dal guardare film horror a risvegliarsi nel cuore della notte per passeggiare su un cornicione. Si arriva anche ad azioni di autolesionismo e si conclude con il suicidio. Il 50° giorno, gli amministratori del gioco, forniscono indicazioni precise ai ragazzi su come suicidarsi.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Gennaio 2019, 18:05
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