Terzo giorno di operazioni di soccorso nel villaggio di Mandvi in India per tirare fuori dal pozzo il piccolo Tanmay Sahu, il bimbo indiano di otto anni incastrato a circa 30 metri di profondità da martedì sera. Le speranze di estrarre vivo il bambino si fanno sempre più flebili, essendo incastrato da più di 60 ore. Le autorità inoltre hanno dichiarato che da qualche ora il piccolo non risponderebbe più quando viene chiamato.
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Il piccolo Tanmay era cadutto nel condotto martedì scorso intorno alle 17:00 (ora locale) mentre giocava. Il padre Sunil Sahu, ha dichiarato alla stampa che il figlio si trovava nella fattoria di famiglia quando all'improvviso si è allontanato per andare a giocare in campo vicino, dove è accidentalmente caduto in questo vecchio pozzo. Il bambino era in compagnia della sorella di 12 anni che l'ha purtroppo visto cadere senza poter fare nulla. «Siamo subito accorsi sul posto. Respirava e abbiamo ascoltato la sua voce mentre provavamo a chiamarlo. L'operazione di salvataggio è iniziata dalle 18:00 in poi del 6 dicembre».
Secondo quanto scrive The Hinduistan Times, le autorità hanno affermato che Tanmay «non risponde più e potrebbe aver perso i sensi».
«L'operazione di salvataggio del bambino di otto anni caduto nel pozzo è ancora in corso.
«Abbiamo l'obiettivo di raggiungere i 13 metri e poi scavare un tunnel. Potrebbe volerci del tempo perché ci sono pietre dure sulla strada. Il bambino, tuttavia, non risponde perché potrebbe aver perso i sensi. Tutti gli sforzi sono in corso per salvarlo», ha aggiunto.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Dicembre 2022, 20:11
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