Armi Nato in Ucraina, dai missili Stinger ai droni fantasma: gli armamenti forniti a Kiev da ogni Stato

Dai missili Stinger ai droni fantasma: ecco gli armamenti forniti a Kiev dai Paesi della Nato

L'Italia è pronta a schierare altri militari al confine con l'Ucraina: seicento soldati in Ungheria e Bulgaria, oltre ad armi tecnologiche come gli antidroni Guardian, i disturbatori di radar e i sistemi di difesa nei confronti di attacchi alle infrastrutture. Secondo la “delibera missione” che il Consiglio dei ministri approverà nei prossimi giorni per inviarla poi al Parlamento per la ratifica, sono questi gli aiuti principali che arriveranno dal nostro paese a Kiev. Contributi importanti che sono in linea con quanto è stato chiesto dagli americani agli alleati.

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I riformimenti arrivano ormai di continuo e sono aumentatri sia in qualità che in quantità. E questo sta avendo un ruolo decisivo nel contrasto all'invasione russa e sta consentendo a Kiev di contrattaccare. Sono oltre diecimila i missili anti-tank di ultima generazione già arrivati al fronte: un numero colossale che nessun esercito ha mai potuto schierare prima, in grado di paralizzare l'avanzata dei reparti corazzati di Mosca. I quasi duemila Stinger contraerei stanno vanificando la potenza dell'aviazione russa, tenendo caccia ed elicotteri lontani dai campi di battaglia.

La missione italiana in ambito Nato, come ha annunciato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in Parlamento, sarà estesa a Bulgaria e Ungheria per «rafforzare la postura di deterrenza e rassicurazione».

 

Gli armamenti forniti a Kiev dagli Stati della Nato

La lista completa degli equipaggiamenti Nato comprende diecimila missili anti-carro di ultima generazione, duemila Stinger contraerei e carri armati T-72, cannoni semoventi, lanciarazzi multipli. Ieri altre armi sono state acquistate sui mercati internazionali e poi trasferite con voli cargo.I più efficaci sono i droni Bayraktar venduti dalla Turchia. Che avrebbero avuto un ruolo anche nell’affondamento del Moskva, secondo alcune ricostruzioni. Poi l’artiglieria in calibro 155 millimetri, i cui primi pezzi sono già in servizio nel Donbass, accompagnati da radar speciali che individuano le postazioni degli obici russi.

Nelle scorse settimane le consegne avevano riguardato armi difensive, ma tra le armi offensive che giocano un ruolo importante ci sono i lanciamissili Javelin di fabbricazione statunitense in grado di perforare le armature più sofisticate, come quelle dei carri armati russi T-90, e i droni turchi. Spesso gli aiuti includono dispositivi di protezione come elmetti e giubbotti antiproiettile e razioni di cibo.

 

STATI UNITI

Joe Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 800 milioni di dollari. Il Pentagono ha affermato che l'ultimo round di supporto includerà 72 obici da 155 mm, 72 veicoli corazzati per trainarli, 144.000 colpi di munizioni e più di 120 droni tattici "Phoenix Ghost" recentemente sviluppati dall'aeronautica americana specificamente per soddisfare le esigenze dell'Ucraina. Il nuovo pacchetto segue altri 800 milioni di dollari di assistenza militare, inclusi elicotteri, obici e mezzi corazzati per il trasporto di personale.

In precedenza gli Stati Uniti avevano fornito o promesso all'Ucraina 1.400 sistemi antiaerei Stinger, 5.000 missili anticarro Javelin, diverse migliaia di fucili con munizioni e una serie di altre attrezzature.

TURCHIA

Prima dell'invasione russa Kiev aveva circa 20 droni Bayraktar TB2, costruiti dall'esercito turco. Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha dichiarato che all'inizio di marzo Kiev ha ricevuto nuovi droni, che secondo alcuni esperti sono 16.

GRAN BRETAGNA

Il Regno Unito afferma di aver distribuito finora più di 200.000 pezzi, inclusi 4.800 missili anticarro NLAW e un piccolo numero di missili Javelin. Ha anche annunciato l'invio di altri 6.000 missili, costituiti da armi anticarro e ad alto potenziale esplosivo. Il governo di Boris Johnson ha anche inviato missili antiaerei ad alta velocità Starstreak e avrebbe in programma di inviare lanciamissili corazzati Stormer, su cui possono essere montati gli Starstreak, oltre a 120 veicoli corazzati Mastiff, Wolfhound e Husky e un nuovo sistema missilistico antinave. Alla Polonia, è stato mandato un sistema missilistico antiaereo Sky Sabre a medio raggio

 

CANADA

Dal 2015 il Canada ha impegnato oltre 141 milioni di dollari canadesi (112,6 milioni di dollari) per l'equipaggiamento militare difensivo per l'Ucraina. Ottawa sta inviando aiuti militari difensivi, armi e munizioni, bombe a mano, lanciarazzi, apparecchiature di sorveglianza e rilevamento. E anche artiglieria pesante: obici M777  e munizioni.

GERMANIA

All'inizio del conflitto la Germania aveva annunciato che avrebbe inviato 1.000 armi anticarro, 500 missili terra-aria Stinger, circa 2.700 missili antiaerei Strela e munizioni in Ucraina. Poi, c'era stato uno stop e ora una ripresa. Secondo i media, Belino ha anche mandato a Kiev circa 100 mitragliatrici, 100.000 granate, 2.000 mine, 15 bombe demolitrici, detonatori e cariche esplosive.

SPAGNA

Dalla Spagna sono partite 200 tonnellate di equipaggiamento militare, inclusi 30 camion, diversi veicoli speciali per il trasporto pesante e 10 piccoli veicoli carichi di materiale militare.

 

FRANCIA

Secondo il ministro della Difesa Florence Parly, la Francia ha consegnato all'Ucraina oltre 100 milioni di euro di equipaggiamento militare e starebbe inviando diversi pezzi di artiglieria pesante.

Equipaggiamenti armi anche dalla Norvegia con 100 missili antiaerei Mistral di fabbricazione francese e 4.000 armi anticarro M72. 5.000 lanciatori anticarro monouso (conosciuti come AT-4), dalla Svezia, e altri 5.000 lanciatori anticarro inviati a marzo, insieme ad attrezzature per lo sminamento. E ancora: 2.500 fucili d'assalto, 150.000 proiettili e 1.500 lanciatori anticarro monouso, oltrea 2.700 lanciatori anticarro e a 600 milioni di corone danesi (88 milioni di dollari) per le armi dalla Finlandia.

Anche la Polonia ha rifornito l'Ucraina di droni, missili anticarro Javelin, fucili d'assalto Grot, mortai da 60 mm e missili terra-aria a corto raggio MANPAD. E ci sono rapporti non confermati sull'invio di 40 carri armati T-72 e 60 veicoli corazzati BMP-1. Ma sono arrivati sistemi bellici da tutta Europa. La Slovacchia ha finora fornito materiale militare per un valore di circa 62,5 milioni di euro e un sistema di difesa aerea S-300. La Romania ha annunciato l'invio di carburante, munizioni e altro equipaggiamento militare per un totale di tre milioni di euro. E da ogni parte sono arrivati armi, denaro e aiuti umanitari.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Maggio 2022, 13:56
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