Milano Fashion Week, lusso minimal per abiti poetici. Da Fendi a Diesel cosa abbiamo visto alle sfilate

Lusso minimal per abiti poetici. Da Fendi a Diesel cosa abbiamo visto in passerella a Milano

di Paola Pastorini


Sentimenti forti, inclusività, omaggi al passato e sguardi al futuro nel primo giorno di sfilate milanesi per la moda donna estiva 2023. Fendi firmato Kim Jones guarda al sontuoso lavoro compiuto da Karl Lagerfeld per il marchio dal 1996 al 2003 per rappresentare una donna dal lusso pratico e molto femminile. Dopo il successo newyorchese per i 25 anni della borsa Baguette, il designer riprende la sua esplorazione di «nozione di utilità funzionale e femminilità, perché le donne Fendi sono forti, con vite colme e impegnate». Ispirazione, kaiser Karl: «Mi interessa guardare alle cose che ha fatto e vedere come possiamo svilupparle, visivamente e tecnicamente».

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LE CINTURE OBI


In passerella abiti sottoveste leggeri con doppio strato in organza e pelle sovrapposto, gonne longuette con la cerniera di lato, cinture obi per soprabiti, giacche e vestiti in raso ibridato con tessuto a rete. Ci sono rimandi ai kimono, il grembiule sopra al pantalone in raso. Ai piedi sabot o sneaker alti, di gomma, oppure stivali. Tutto è leggero, minimal, di grande lusso. La Peekaboo domina, addirittura tagliata a metà. «In Fendi tutto nasce dalla conversazione intorno alla doppia F, che ci fa vedere le cose in coppia», aggiunge Silvia Venturini Fendi. Fino ai gioielli, in cui spiega Delfina Delettrez Fendi, il logo «quasi scompare, l'architettura sospende ogni pietra».
Da Diesel è bagno di folla. Il marchio di Renzo Rosso ha radunato quasi cinquemila persone all'Allianz Cloud Arena dove ad applaudire ci sono i dipendenti del marchio, studenti e un migliaio iscritti online. Sulla passerella un maxi gonfiabile da Guinness e il denim Diesel che Glenn Martens, direttore creativo, continua a sperimentare in mille declinazioni per uomo e donna.


IL MAXI CAPPOTTO


C'è il denim grezzo per pantaloni e giacche, il denim lavato in acido, il denim devorè, quello unito a più strati che diventa giubbotto, pantalone, abito da sera, minigonna mentre 15 mila etichette Diesel compongono un maxi cappotto. «Glenn è un couturier, non un designer», dice orgoglioso Rosso. E poi la soddisfazione dell'evento: «Volevo aprire Diesel alle persone che potrebbero non essere mai state a una sfilata. Si meritano uno spettacolo».
Spettacolo anche da Antonio Marras, con lo stilista-artista alla sua prima collezione da quando la maggioranza della maison è stata acquisita da Sandro Veronesi del Gruppo Calzedonia.

Lo spunto è un viaggio nel cuore della natura sarda, dove un immaginario impresario vuole ricostruire il teatro dove cantò la Callas. Da lì una collezione che sottolinea i punti di forza dello stilista: abiti poetici, con le rose e fiori a dominare nelle stampe e nei ricami su giacche e gonne e calze, tanti top e culotte, mentre per la sera sette abiti in tulle e seta sono un omaggio a Maria Callas, cuciti dalla sartoria del Piccolo Teatro. Daniel Del Core marino e immersivo, si ispira ai colori che si vedono in fondo al mare, dal corallo al deep blu. Proposte che guardano sempre alla couture ma come alleggerite per una collezione più mondana ma sempre di alta classe.


SENTIMENTI FORTI


Odio/amore per il bolognese Marco Rambaldi: «Ho voluto intitolare la collezione così per richiamare sentimenti forti, ma che non sono indifferenza, soprattutto visto il momento storico. Abiti pensati per persone reali, senza distinzioni di genere, taglia, provenienza, anche con modelle in transizione». Tanti capi ricamati e all'uncinetto, vestiti in jersey cut out, stampe con angeli in volo, minidress con applicati al bordo cellulari.
N 21 sceglie gli amanti. Alessandro Dell'Acqua firma una collezione molto emotiva che racconta attraverso gli abiti i sentimenti: rabbia, erotismo, passione. Tutto molto stropicciato, quasi scomposto: minitailleur in maglia doppiata con le paillettes rosse o con il pizzo di tulle. E gli abiti da sera derivano da una lavorazione di abiti da sposa vintage smontati e rimontati. E, a una manciata di giorni dalle elezioni, molti stilisti rivolgono un appello per andare a votare, per i diritti: da Pierpaolo Piccioli a Donatella Versace.
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Settembre 2022, 10:02
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