Genderless e post-Covid: la moda di Altaroma 2020 per i designer di Showcase
Se l'anno della pandemia ha messo in crisi il settore tra le punte di diamante dell'economia italiana (la moda è la seconda voce dell'export nazionale), ha anche sottoposto a nuove sfide i giovani creativi, che rispondono con creazioni genderless, ecosostenibili e capaci di adattarsi ai tempi.
È il caso di Camilla Carrara, la designer di Zerobarracento, che ha nel nome del brand il suo manifesto: portare verso lo zero la parte negativa dell'industria moda, e quindi gli sprechi e l'inquinamento, e far tendere al 100 il Made in Italy, la trasparenza e la tracciabilità. Nella collezione, capospalla gender neutral pensati per essere indossati da uomini e donne.
Ridurre l'impatto ambientale già a partire dal processo creativo è il caposaldo di Gaiofatto, il marchio della designer padovana Michela Gaiofatto che grazie alla progettazione in 3D dei suoi capi è riuscita a portare a zero gli sprechi. Una modalità di lavoro che si è rivelata vincente anche durante il lockdown, permettendole di continuare a lavorare in remoto nonostante le restrizioni.
Reinventarsi è stata la parola d'ordine per Virginia Rodriguez di Frida Querida Beachwear. Grazie al suo atelier nel cuore di Firenze, a partire da marzo è riuscita a riconvertire la produzione di costumi da bagno reversibili e di altissima qualità realizzando mascherine.
Neanche un lockdown mondiale è riuscito a fermare la creatività di Lana Volkov, designer australiana che ha scelto l'Italia per produrre la sua linea di calzature ispirata agli uccelli del paradiso.
di Ilaria Del Prete - video Davide Fracassi/Ag.Toiati
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Settembre 2020, 16:12
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