Lavoro, la differenza di genere sugli stipendi cala ma resta alta: alle donne record di part-time
Per un italiano su 5 le donne dovrebbero restare a casa e prendersi cura degli figli
LO STIPENDIO
In media, infatti, un laureato viene pagato per ogni ora di lavoro il 20% in più rispetto a un diplomato. Se il dato però si analizza facendo attenzione al genere, si scopre che per un uomo l'aumento retributivo orario legato alla laurea è del 32,6%. Per una donna, invece, le cose sono diverse: la percentuale si abbassa drasticamente e si ferma solo al 14,3%. Questi risultati provengono dall'ultimo report effettuato dall'Istat sui differenziali retributivi del 2017, anno in cui le donne con la laurea hanno registrato una retribuzione oraria inferiore di oltre 3 euro rispetto ai colleghi uomini (12,58 euro per loro).
IL GAP
Lo svantaggio delle donne, ovunque evidente, sembra essere maggiormente marcato nel Nord-est, nel Centro e nel Nord-ovest del Paese. Oltre al danno, poi, sembra esserci anche la beffa: la composizione tra laureati e diplomati dimostra una maggiore presenza relativa di laureati tra le donne. Il numero di dipendenti laureate è infatti pari al 37,5% delle diplomate, mentre per l'altro sesso questo rapporto scende al 24,9%.
I CONTRATTI
Nel rapporto diffuso nei giorni scorsi, l'Istat mette in evidenza anche altre differenze retributive che dimostrano lo svantaggio delle donne nel settore del lavoro. A partire da quelle fra contratti part-time e a tempo pieno. I primi, nel triennio che va dal 2014 e arriva al 2017, sono aumentati del 24,6%. E anche in questo caso, la parte debole resta quella femminile. La retribuzione oraria mediana delle posizioni lavorative part-time è di 10,07 euro, ossia 1,91 euro in meno rispetto a quelle con contratto full-time. E a chi appartiene la maggior parte dei contratti a tempo parziale? Alle donne, appunto, nel 63% dei casi. A far loro compagnia fra i discriminati del lavoro, però, ci sono anche gli stranieri e chi è nato nelle regioni del Mezzogiorno. Le differenze nelle retribuzioni orarie fra Nord e Sud Italia arrivano, infatti, a superare il 16%. I compensi orari mediani più bassi «si osservano per i rapporti di lavoro di imprese localizzate nelle regioni del Sud (10,25 euro) - spiega l'Istat - mentre il valore più elevato in quelle del Nord-ovest (11,91 euro) con un differenziale retributivo pari al 16,2%». L'Istituto nazionale di statista, poi, sottolinea anche che è «notevole» il differenziale retributivo - pari al 13,8% - tra i lavoratori nati in Italia e quelli nati all'estero. La retribuzione oraria mediana dei rapporti di lavoro dei primi (l'83,3% del totale) è pari a 11,53 euro, superiore di 1,4 euro rispetto a quella dei secondi.
L.Ram.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Dicembre 2019, 10:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA