In Italia sempre meno figli, la sociologa: «Precarietà e niente aiuti: ci vuole un gran coraggio per diventare madri»
di Maria Lombardi
L'Italia di nonni e culle vuote: il record negativo delle nascite
IL TREND
«Va avanti da anni, adesso è solo più evidente. Nascono meno bambini soprattutto perché sono diminuite le donne in età fertile. Prima il calo era attenuato dai parti delle immigrate ma adesso anche loro fanno meno figli. Eppure in altri paesi si è riusciti a invertire la rotta. In Svezia, ad esempio, si era registrato un serio calo demografico ma grazie al sostegno economico e alle cure parentali si è tornati a un tasso di natalità più elevato. Ma lì hanno fatto un grande investimento sulle politiche della famiglia incentivando i congedi di maternità e paternità, riducendo drasticamente i costi degli asili nido. In Italia si danno invece contributi spot e inefficaci, le politiche per la famiglia sono frammentarie».
LE SPESE
Per la famiglia l'Italia spende l'1,9 per cento del Pil contro il 3,5 di Gran Bretagna, Danimarca e Svezia. In Germania una coppia con figlio riceve un sostegno mensile di 200 euro, nel nostro paese si da vai 137 ai 50 euro e anche meno. «É come se non ci si rendesse conto di quanto sia grave questo declino: saremo sempre più colonizzati, non avremo alcuna egemonia. Un paese sempre più anziano e senza ricambio generazionale». Si rimanda tutto, la scelta di vivere insieme, il matrimonio, i figli in attesa di una stabilità economica che magari non arriva. «I giovani non si sentono tutelati sul lavoro e temono che la scelta di avere un figlio possa impoverirli. Non a caso sono sempre di più quelli che si trasferiscono all'estero e mettono su famiglia lì, dove si sentono più tutelati». Avanti così, e saremo un paese con tanti nonni senza più nipoti.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Luglio 2019, 18:49
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