Segrate Porta Est, la megastazione tra metrò e alta velocità: obiettivo cantieri al via nel 2026

Segrate Porta Est: la megastazione tra metrò e alta velocità: obiettivo cantieri al via nel 2026

di Giovanni Migone
Passare dal treno a un volo aereo, o alla metropolitana: Segrate Porta Est, l’hub di interscambio della mobilità in fase di progettazione, definisce la sua fisionomia.
La stazione permetterà di collegare nel Comune alle porte di Milano l’alta velocità, la nuova metropolitana M4, il passante ferroviario e l’aeroporto di Linate.
I tempi? Tassello fondamentale il prolungamento della fermata della M4, con il suo carico da 315 milioni di euro di costi. Per realizzarlo, da Linate a Segrate, costeggiando a est l’Idroscalo e passando per San Felice davanti alla sede della Mondadori, potrebbero volerci tra gli otto e i dieci anni.
Più in generale il progetto dell’hub è nella fase di «studio di fattibilità economica, abbiamo chiuso la prima parte che permette di accedere ai fondi europei e nazionali», ha spiegato l’assessore alla Mobilità di Segrate Roberto de Lotto.
«La previsione più realistica è che nel 2026 ci possano essere i cantieri». Il prolungamento del metrò peraltro è solo una parte di un progetto più ampio, che comprende il rifacimento della stazione di Segrate (altri 42 milioni), dove fermeranno i treni dell’alta velocità a media percorrenza.
Il tutto, unito alla vicinanza di Linate e al transito del passante renderà la cittadina dell’hinterland una delle aree a più alta accessibilità d’Europa. E proprio Bruxelles, che ha già finanziato con 1,2 milioni la progettazione dell’opera, giocherà un ruolo fondamentale per la sua realizzazione: «Con questo progetto entriamo in un percorso di interesse europeo, con il Recovery Fund. L’Europa valuterà con particolare attenzione i progetti che nascono a livello metropolitano e noi dobbiamo far capire all’Europa che siamo pronti», ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala. Per poter accedere ai fondi, ha spiegato l’assessore alla mobilità di Milano Marco Granelli, «il Ministero ci sta chiedendo di fare in fretta de di presentare progetti sostenibili, non idee. Progetti pronti “chiavi in mano” permetteranno di accedere ai finanziamenti europei».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Settembre 2020, 07:35
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