Le aggressioni della teen gang di egiziani: «Odiamo gli italiani»

Le aggressioni della teen gang di egiziani: «Odiamo gli italiani»

di Greta Posca

Avevano eletto a proprio terreno di caccia i parcheggi dei supermercati lunga la Vigevanese, nel territorio di Trezzano sul Naviglio. Uscivano di sera dalla comunità che li ospitava e rientravano di notte, a radi concluso. Le loro vittime erano le prostitute e i clienti che sorprendevano nei parcheggi. E su cui scatenavano la propria furia. I magri bottini - poche centinaia di euro ogni volta - erano solo un movente secondario. Perché il primo, come ha scritto il gip del Tribunale per i Minori di Milano nell’ordinanza di arresto, era «il risentimento verso gli italiani».

Sono accusati di tre brutali assalti avvenuti tra maggio e giugno i quattro ragazzini egiziani arrestati dai carabinieri della compagnia di Corsico e della stazione di Trezzano nella comunità Villa Amantea, che li ospitava in quanto minori non accompagnati sul suolo italiano. All’epoca erano tutti 17enni. Ragazzi definiti «problematici», che sarebbero stati anche l’obiettivo di un lancio di molotov lo scorso 11 luglio contro l’ingresso della comunità: forse una ritorsione in seguito a liti e ad atteggiamenti violenti con alcuni ragazzini della zona non ancora identificati. Ma a farli finire nel centro di prima accoglienza del carcere minorile di Bologna sono state le aggressioni a scopo di rapina compiute tra maggio e giugno compiute con modalità molto violente.

Il gruppo usava anche bastoni e mazze da baseball per danneggiare le auto usate dalle prostitute e dai clienti. L’indagine è partita dalla denuncia di due prostitute vittime della gang. I racconti delle vittime hanno permesso di ricostruire i tre episodi. In uno, la notte del 9 maggio, il gruppo aveva lanciato una bici contro l’auto di una prostituta e le aveva sfasciato il baule. Altri due armati di mazze avevano cercato di aprire le portiere, ma la donna era riuscita a mettere in moto e a fuggire.

A muoverli era il risentimento per la propria condizione, di cui accusavano «gli italiani». «Non venite qua, noi ce l’abbiamo a morte con gli italiani» hanno urlato durante un assalto. Tanto chela vittima aveva detto di essere albanese, mettendo fine all’aggressione. Il 5 maggio avevano pestato con mazze da baseball un’altra prostituta. Nel terzo episodio, il 10 giugno, avevano invece strattonato il cliente fuori dall’auto e poi strappato la borsetta a una donna che avevano anche preso a pugni sempre urlando frasi contro gli italiani. I carabinieri ipotizzano che ci sia sempre il gruppo di egiziani dietro una quarta aggressione avvenuta a maggio: gli accertamenti sono ancora in corso.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Ottobre 2022, 06:00
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