Una sera a cena con la Loren. «Cucina di Napoli il mio amore»

Una sera a cena con la Loren. «Cucina di Napoli il mio amore»

di Rita Vecchio

La diva a Milano. Ed è grande festa. Scende da un’auto nera. Un separè rosso la copre prima di concedersi generosamente, come vera star, ai flash di fotografi, agli applausi dei fan, ai selfie degli invitati. Sophia Loren, 88 anni, icona di stile e di un’epoca che non c’è più. È elegantissima, un tailleur bianco, orecchini luccicanti, posata, sorridente, gentile. L’occasione è l’inaugurazione del ristorante che porta il suo nome in via Cantù 3, a due passi da piazza Duomo. Ad accompagnarla sul red carpet il figlio, il direttore d’orchestra Carlo Ponti Jr. In sala la aspettano i due nipoti.

«Ho abbracciato con molto entusiasmo il progetto - racconta la Loren - perché racchiude in sé alcune delle cose che amo di più: la cucina italiana e partenopea, tra momenti di condivisione con la mia famiglia e i personaggi che ho interpretato legati al tema», da “Miseria e nobiltà” a “Pane amore e…” a “L’oro di Napoli”. Tra gli ospiti alla cena di inaugurazione, Paolo Berlusconi, Adriano Galliani, Madalina Ghenea che in “House of Gucci” aveva prestato il volto proprio a Sophia Loren. Il ristorante, secondo dopo Firenze di una catena che avrà altre aperture (a breve, Bari) in Italia e all’estero, è nato dal quattro mani tra la Loren e la società Dream Food, presieduta da Luciano Cimmino (Pianoforte Holding, Yamamay, Carpisa).

Arredamento contemporaneo, sottopiatti del napoletano Ernesto Tatafiore, quadri con il suo volto, ampie vetrate e colori oro, rosso, arancio che illuminano le 3 sale: 400 mq per 150 coperti, compreso il cocktail bar. Il locale aperto da qualche mese, ha contato presenze illustri come Silvio Berlusconi che qui si è lasciato andare alla famosa gag con Chiara Ferragni e Fedez: «Più famoso di voi due, ci sono io».

La cucina riprende i piatti popolari e tradizionali napoletani: «Ha un’anima diretta e vera, come lo spaghetto al pomodoro del Piennolo e basilico o la genovese», racconta lo chef due stelle Gennaro Esposito che qui firma un terzo della cucina. Insieme a lui, il menu è curato dal migliore pizzaiolo del mondo, Francesco Martucci de “I Masanielli” di Caserta e il pasticcere Carmine Di Donna. «Fate lavorare la fantasia, oltre le mani, questo è il mio pensiero, anche in cucina», recitava “In cucina con amore”. Come darle torto?


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Ottobre 2022, 06:00
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