Uno sta in ginocchio per 15 minuti, come un condannato a morte in giacca blu e mascherina. Lo dileggiano, gli buttano monetine da 20 centesimi. Intorno è tutta una bolgia di urla, fischi e fischietti, cartelli sventolati. Da una parte: «Ora basta», «Fuori la verità». Dall’altra «Buffoni», «Andate a lavorare». Sembra San Siro il giorno del derby (prepandemia), invece è l’aula del Consiglio regionale, riunito per ascoltare le comunicazioni di Fontana sul pasticciaccio zona rossa che zona rossa non doveva essere. Udienza sospesa più volte, ingresso della Digos, sei espulsioni, due censure, e alla fine le posizioni non si muovono di una virgola.
Per la maggioranza l’errore è del ministro Speranza, per le opposizioni è della Regione. E quella che resta negli annali è una scena che definire indecorosa non basta. Fontana ci aveva provato, a spiegare. «Oggi cercherò di mantenere la mia consueta pacatezza anche se dovrò fare molto fatica, perché credo che la misura alla quale questo Consiglio regionale è giunto sia colma». Errore, il peggio doveva ancora arrivare. Per sbeffeggiarlo gli mettono davanti un pallottoliere colorato.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Gennaio 2021, 09:05
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