Mamma di due figli racconta: «Io, riservista e vaccinata. Eravamo in 18 in fila: sono avanzate dosi per tutti»

Mamma di due figli racconta: «Io, riservista e vaccinata. Eravamo in 18 in fila: sono avanzate dosi per tutti»

di Andrea Taffi

ANCONA - «Vi racconto tutto ma a una condizione: vi chiedo di non rendere nota la mia identità». Ci sono anche nelle Marche, i riservisti. Il Corriere Adriatico ne ha incontrata una. Dopo la polemica nazionale che aveva investito il giornalista del Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi (aveva raccontato di aver ricevuto il vaccino ad Arezzo fuori dalle priorità fissate dal governo e dal commissario per l’emergenza Covid), anche nelle Marche si scopre che...

quanto si raccontava sottotraccia - ne ha parlato per primo il consigliere regionale Pd, Mastrovincenzo - era vero. C.C., 53 anni, sposata, due figli, abita nella zona di Porto Recanati. Ha una patologia che deve tenere sotto controllo e che per lunghe settimane l’ha tenuta sulle spine.


Sulla via del ritorno
Sabato scorso era di ritorno da una visita svolta nel centro del capoluogo quando ha voluto giocare un’oretta della sua vita sulla ruota del vaccino. «Mi sono detta, passo dal centro vaccini della Baraccola, hai visto mai che avanza qualche dose. Erano pochi minuti dopo le 19.15 e davanti a me c’erano cinque persone. Nel giro di pochi minuti se ne erano ammucchiate 18, di tutte le età. Ci hanno preso le date di nascita a tutti quanti». C. C. racconta l’attesa e come si sono svolte le procedure. «A un certo abbiamo visto che sono venuti verso di noi. Prima hanno coinvolti i volontari che si trovavano lì. Poi alle 20.15, dopo essersi sincerato che tutto il personale sanitario e di protezione civile fosse già vaccinato - racconta la donna - ha iniziato la somministrazione del vaccino ai non prenotati secondo i criteri che si conoscono.

Ad iniziare dagli anziani e via a scalare. Le dosi avanzate sono state sufficienti per tutti. Il medico ha spiegato che diverse persone attese quel giorno non si erano presentate».


Pfizer e Modena
I vaccini disponibili erano Pfizer e Moderna. «A me hanno fatto il Pfizer - racconta C. C. - se vada così tutti i giorni? Non so, posso dire che il giorno dopo, d Domenica, mi ha riferito invece mia cugina che seguendo il mio esempio è andata a sua volta nel centro vaccini con la madre 70enne. In quel caso non erano avanzate dosi e le circa 50 persone in attesa sono tornate a casa senza vaccino». 


Il terno al lotto
Insomma, un vero e proprio terno al lotto. che si porta dietro anche il grande dilemma. Aspettare il proprio turno oppure provare a giocare da riservista magari sottraendo la dose a chi, invece, spettava. «Ho pensato spesso alla frase che aveva detto il generale Figliolo (il commissario per l’emergenza Covid, ndr). In realtà, sento piuttosto di aver raccolto una opportunità preziosa da chi ne aveva giustamente diritto ma per i più svariati motivi non si è presentato. Senza nulla togliere loro perché sono vaccini che sarebbero andati altrimenti sprecati. Non giudico chi non si è presentato, ci mancherebbe altro». 


Cercare il vaccino
Il punto per C. invece è esattamente un altro, diametralmente opposto. «Io non capisco chi non si vuole vaccinare difronte a vittime e persone che stanno male in maniera così straordinaria: lo dico con cognizione di causa. Vedo nei miei due ragazzi quante conseguenze possa portare questa pandemia. E ho mia madre che è stata ricoverata per altri problemi durante la prima ondata. Da allora a oggi viviamo nel terrore perché temiamo di contagiarla. Lo spirito con cui mi sono avvicinata a questo azzardo è stato uno e uno solo: voglio tornare alla normalità e solo il vaccino ci mette su questa strada ».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Aprile 2021, 18:21
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