Mamma-riservista, le dosi dell'ultima ora finiscono in procura. L'assessore Saltamartini: «Se ci sono furbi valuterà chi ha competenza»

Mamma-riservista, le dosi dell'ultima ora finiscono in procura. L'assessore Saltamartini: «Se ci sono furbi valuterà chi ha competenza»

di Andrea Taffi

ANCONA - L’ordine è stato molto semplice: effettuare una verifica su quanto successo nei centri vaccinali sulla vicenda dei cosìdetti riservisti dell’ultim’ora e poi trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica.

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L’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini imbocca la via più lineare di tutte e da l’altro ieri ha affidato alla Asur l’incarico che cristallizza il primo, vero provvedimento dopo settimane di voci incontrollate sul tema. Che Regione e Asur non sono mai riuscite ad appurare direttamente ma che negli ultimi giorni si sono infittite creando ancor più confusione.


La vicenda
Il caso riportato dal Corriere Adriatico con la testimonianza di una 53enne di Porto Recanati che ha ricevuto il vaccino sabato scorso presentandosi al centro della Baraccola ha chiuso il cerchio e la precisazione della Asur di ieri ha dissipato solo in parte i dubbi. Così Saltamartini per evitare quasiasi tipo di incomprensione ha scelto «di affidare la questione a chi è competente essendoci una direttiva ministeriale di mezzo e potendosi anche configurare un illecito» ha spiegato ieri. L’idea di Saltamartini parte a monte ma segue lo stesso principio, espresso dalla d.g. della Asur, Nadia Storti nel comunicato stampa inviato mercoledì al Corriere Adriatico per chiarire la vicenda della portorecanatese vaccinata tra quelli dell’ultim’ora. «Si dissuadono i cittadini che non hanno i requisiti dal presentarsi per inutili attese alle sedi vaccinali». 


Gli ostacoli
Con le precedenze fissate per decreto, Saltamartini non vuole che la campagna si trasformi in un assalto alla diligenza ma ha dovuto gestire il problema, anche questo ormai conclamato, della confusione crescente sul vaccino AstraZeneca (la famosa frase dell’Ema: «Più benefici che rischi»).

Oltre ai buchi creatisi nel cronoprogramma e alle remore delle categorie fragili. «L’unico modo per ricevere prima il vaccino fuori dalla prenotazione - conclude Saltamartini - era e rimane quello delle chiamate con cui gli operatori Asur, in caso di buchi nel programma, allertano gli ultimi della lista stessa categoria a rischio e anticipano l’appuntamento». 


Il report
La questione vaccini si lega a doppio nodo con l’emergenza sanitaria in corso nelle Marche dove prosegue l’altalena dei contagi: dopo i 286 casi di mercoledì, ieri ne sono stati invece riscontrati 490 (17,3% delle 2.828 nuove diagnosi); 50 i positivi su 804 test antigenici (da sottoporre al molecolare). Tra i 490 casi, 152 sono emersi in provincia di Pesaro Urbino, 149 nell’Anconetano. Sono 65 i sintomatici. Ancora in diminuzione invece i ricoveri nelle strutture ospedaliere: si è passati da 897 a 893 (-4), in Terapia intensiva (138; -1), in Semintensiva (204; -5) e 551 (+2) in reparti non intensivi. Sono 65 i dimessi nell’arco di 24 ore. In diminuzione anche i malati di Covid che transitano per i pronto soccorso delle strutture sanitarie regionali: ieri erano 50, concentrati per la maggior parte tra Marche Nor e Macerata. Sono infine 260 i pazienti nelle Rsa delle Marche, più di 70 sono ospiti nella struttura pesarese di Galantara e 46 a Campofilone: 14.450 i casi in isolamento domiciliare, di cui 6.471 sintomatici.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Aprile 2021, 15:16
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