Il calcio di Weisz più forte di Hitler

Il calcio di Weisz più forte di Hitler

di Marco Lobasso
Una lunga e meticolosa ricerca di un giornalista appassionato come Matteo Marani è servita a far uscire dall'oblio la storia di Arpad Weisz. Dallo scudetto ad Auschwitz è un viaggio-inchiesta alla scoperta del trainer che ha vinto lo scudetto con l'Inter nel 1929-30, il primo della Serie A a girone unico. E poi altri tre titoli nazionali con il grande Bologna di quelle stagioni e al Trofeo delle Esposizioni, la Champions League dell'epoca, conquistato contro gli inglesi del Chelsea. Era il 26 ottobre 1938 quando Arpad Wiesz, allora uno dei tecnici più famosi del mondo, si dimise da trainer del Bologna che aveva portato a dominare il calcio in Italia. All'allenatore ebreo purosangue, e alla sua famiglia, non fu più permesso di vivere in Italia dalle leggi razziali promulgate dal regime fascista. Il 10 gennaio 1939, insieme ad altri profughi, si rifugiò in Francia. Poi, da Parigi si spostò in Olanda, nella cittadina di Dordrecht, dove per quasi due anni fece l'allenatore prima di essere deportato in un lager dove trovò la morte insieme alla sua famiglia.
Marani ha il merito di aver ridato dignità e lustro alla storia di Weisz, allenatore vincente, poi portato via dal vento tragico della Shoah, quindi figura fantasma del calcio internazionale, ma oggi di nuovo assurto alla gloria che ha sempre meritato. 
Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz, Diarkos, 208 p, 16 euro


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Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Febbraio 2020, 09:25
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