W gli haters, Riccardo Cotumaccio: «Ecco perché dobbiamo amarli e non cadere nelle provocazioni»

Un vero e proprio manuale di sopravvivenza social scritto dallo speaker di TeleRadioStereo

W gli haters, Riccardo Cotumaccio: «Ecco perché dobbiamo amarli e non cadere nelle provocazioni»

di Enrico Chillè

Si chiama W gli haters ed è un libro scritto da Riccardo Cotumaccio, giornalista e speaker radiofonico a TeleRadioStereo (92.700 in onda tutte le mattine dalle 7 alle 10 insieme a Valentina Catoni e Alessio Nardo ndr). Il volume nasce dall'esperienza dell'autore che, suo malgrado, all'inizio della sua carriera si è ritrovato, senza reali colpe, a subire le conseguenze delle varie faide che troppo spesso avvelenano l'etere sportivo romano.

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A metà tra l'analisi sociologica e la raccolta di cattivi esempi su come rapportarsi agli insulti sui social network, il libro di Riccardo Cotumaccio racconta senza filtri il clima sempre più esasperato e violento che si respira sul web e non solo. In modo obiettivo e senza preconcetti di natura ideologica, l'autore espone alcuni esempi da non seguire, come quelli dei 'sedicenti buoni' che a volte - al contrario di quanto proessino  - riempiono di insulti personaggi social che senza la provocazione non avrebbero neanche ragione di esistere. Rispondere all'odio con più odio è inutile e dannoso, farlo con ironia (e soprattutto autoironia) è una strategia che può rivelarsi vincente e che ridimensiona il ruolo dell'hater.

Leggendo il libro, colpisce molto la strategia con cui Lei ha scelto di affrontare gli haters: è stata voluta sin da subito o in un primo momento era più facile pensare ad uno scontro totale?

«Inizialmente non era una strategia voluta. Ho pensato ad un modo di affrontarli che fosse più simile al mio carattere: nella vita tendo a ridimensionare ciò che non mi piace o che mi offende. Ho sempre cercato di proteggermi, sin da bambino, con l'autoironia: scherzavo su me stesso prima che lo facessero gli altri. Con l'anonimato sul web, le offese lasciano il tempo che trovano perché quasi sempre gli haters sono persone che non ci conoscono davvero. Da lì è iniziato un lento ma divertente viaggio verso questo libro. Se qualcuno ci dà fastidio, credo sia legittimo replicare, ma sempre con educazione. Sui social, ad esempio, molto spesso reposto e retwitto tutti gli insulti che ricevo.

Li prendo in giro e loro restano spiazzati, vedono che il loro bersaglio non viene ferito dai loro insulti. In un certo senso, dobbiamo amarli».

Lei è fidanzato con l'attrice e comica Michela Giraud. Anche lei, acquisendo una certa notorietà, si è ritrovata a dover fronteggiare gli haters e negli ultimi tempi ha risposto in maniera decisa ma di gran classe. Vi siete dati consigli a vicenda?

«In realtà, sono stato io a consigliarla. Il libro è dedicato a Michela perché lei in passato ha gestito gli haters nel modo peggiore: non gestendoli. Molto spesso scadeva in risposte non adeguate alla caratura del suo ruolo, quando veniva attaccata sul personale da veri provocatori. Io ho fatto una grande opera di persuasione, facendole capire che scendere allo stesso livello degli haters sia sbagliato. Se concediamo attenzione e importanza agli haters, vincono loro. Noi invece abbiamo il dovere e la responsabilità di combattere questo fenomeno senza cadere nelle provocazioni. Devo dire che negli ultimi mesi, Michela ha ottenuto grandi miglioramenti e il monologo a Le Iene lo conferma».

Parliamo ora della Roma: la brillante vittoria a Bergamo è di chiaro stampo 'mourinhiano'. In qualsiasi altro ambiente si parlerebbe di 'partita della svolta': è giusto dirlo o l'esperienza da tifoso romanista dovrebbe invitare alla massima cautela?

«A dire che va male, con la Roma, si guadagna e si vince sempre. C'è sempre un vortice pericoloso che ti riporta con i piedi per terra. Non parlerei mai di svolta, ma questa gara tornerà utile a Mourinho e ai giocatori per acquisire più consapevolezza: con l'Atalanta, la Roma ha dimostrato di essere una squadra anche se forse non ha capito dove potrà arrivare. Non possiamo parlare di svolta, la Roma resta una squadra con limiti e difetti, come i pochi ricambi e l'impossibilità di reggere alti ritmi. Davanti alla Roma ci sono squadre molto più attrezzate, il quarto posto sarebbe un miracolo. La Roma deve puntare all'Europa League, poi se qualcuno davanti dovesse fare un passo falso (me l'aspettavo dal Napoli a San Siro ma sono stato smentito), potrebbe anche rientrare in corsa per la Champions. La squadra deve ricordarsi di questa partita e non ripetere l'errore della Roma di Fonseca che dopo aver vinto a Firenze, esattamente due anni fa, fece dei clamorosi passi indietro. Se riusciranno a replicare quanto di buono visto a Bergamo, noi tifosi romanisti ci potremo divertire».

Riccardo Cotumaccio, W gli haters, Bibliotheka Edizioni, 128 pp., 13 euro


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Dicembre 2021, 09:24
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