"L'Ultimo abbraccio", il primo romanzo del matrimonialista Gian Ettore Gassani

"L'Ultimo abbraccio", il primo romanzo del matrimonialista Gian Ettore Gassani

di Enrico Sarzanini

 “L'Ultimo abbraccio” (Diarkos Editore) è il primo romanzo dell'avvocato Gian Ettore Gassani uno dei più noti matrimonialisti italiani: è la storia di Dimitri Wozniak un 58enne che vive a Pozen, cittadina immaginaria sulle sponde del Dnipro. Nel 1987 riceve dalla sorella che non vede da trent’anni una foto in bianco e nero che li ritrae bambini. È qui che inizia l’epifania di Dimitri: una rassegna di ricordi che parte nel lontano 1940, anno della scomparsa dei genitori e della segregazione nell’orfanotrofio, con la sorellina. Sulla sua strada incontrerà cinque orfanelli che gli cambieranno la vita.

L'avvocato Gassani, impegnato tra Roma e Milano con il suo studio Legale, è riuscito a ritagliarsi degli spazi per esaudire il desiderio di scrivere il suo primo romanzo: «Se vuoi qualcosa o qualcuno non ci sono scuse, e il tempo lo trovi sempre – spiega -. Ci ho messo anni per scriverlo. Tante volte l’ho abbandonato per la paura di non farcela. Poi ho deciso di accettare la sfida e ho sacrificato settanta fine settimana per portarlo a termine, e ho utilizzato anche i viaggi da Roma a Milano per non perdere un solo minuto e scrivere spezzoni di capitoli sui tavolini dei treni».

Gassani con questo libro vuole mandare un messaggio molto chiaro: «La solitudine è una condizione di tanti essere umani. L’unico modo per combatterla è fare qualcosa per gli altri. Voltarsi indietro o piangersi addosso significa sprofondare nella palude della tristezza. Mai darsi per vinti, mai gettare la spugna nemmeno nei momenti peggiori. I cinque ragazzi del romanzo (Svetlana, Yuri, Anastasia, Boris e Nico) proprio nel momento più difficile della loro adolescenza ritroveranno la forza del riscatto e la voglia di vivere. Tutto questo grazie all’aiuto di Dimitri. Ma ci sono tante storie parallele in questo romanzo, altrettanto importanti, che non voglio svelare». Poi spiega com'è nata la voglia di voler scrivere un romanzo: «Io sono un avvocato. Per me scrivere è un momento liberatorio, anche se questa mia passione mi erode ogni momento libero di cui ho tanto bisogno. In questa avventura il mio maestro è stato mio figlio Dino. Lui è un divoratore di libri e mi ha insegnato come non rovinare un romanzo. E poi c’è mia figlia Stefania Luisa che ha avuto la pazienza di ascoltare tante volte la mia lettura dei capitoli del libro. Anche lei mi è stata di aiuto».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Gennaio 2023, 10:32
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