Senza giri di boa, la voce delle donne senza voce

Senza giri di boa, la voce delle donne senza voce

Dal 7 Ottobre in libreria, il lavoro di venti giornaliste che, con le testimonianze di donne “senza voce”, raccontano l’ordinaria resistenza sul lavoro e come si può cambiare tutto

«Le donne le prendo dopo i quattro giri di boa [matrimonio, figli, divorzio, over 40]. Sono tranquille e lavorano h24».

E’ la frase pronunciata con disinvoltura dalla stilista Elisabetta Franchi e che ha spinto un gruppo di donne a una riflessione più amara: l’imprenditrice, in fondo, ha solo espresso ciò che tanto pensano e non hanno il coraggio di dire. 

Oggi, da quella riflessione è nato un libro, “Senza giri di boa”, dal 7 Ottobre in libreria, in cui si da’ voce a chi non ne ha - o a chi ne ha troppo poca - animando il dibattito sulla situazione occupazionale femminile nel nostro Paese, dove la maternità resta ancora una sfida complicata. 

Nonostante le leggi che proteggono le lavoratrici madri, infatti, in Italia una donna che desidera un figlio deve pensare non solo se sia il momento giusto per averlo, ma anche se la sua azienda lo gradirà, o se riuscirà a conservare quel lavoro “non standard”, precario, da freelance o a tempo determinato, che non perdona quasi mai un allontanamento dalla propria attività. 

Inoltre, culturalmente, la cura dei figli resta appannaggio delle madri: un problema sociale che deve trovare una soluzione sociale. Questo il messaggio racchiuso in “Senza giri di boa” e raccontato attraverso alcune delle centinaia di testimonianze di lavoratrici, precarie, affermate o sfruttate, accomunate dalla voglia di alzare la testa, denunciare e costruire, in contrapposizione al “modello Franchi”, un modello diametralmente opposto. 

“Questo libro è il loro libro. Ma - spiegano le autrici -  è anche il nostro libro. È un racconto corale. Uno sforzo collettivo che avevamo disimparato a compiere in questo mondo, il nostro mondo, in cui l’individualismo sfrenato ha spesso il sopravvento: noi ci siamo unite. Abbiamo condiviso idee, impressioni. Ci siamo confrontate, scornate, amate. Questo libro, per noi, è molto più di un libro. È un metodo, un approccio solidale alla vita. Da questo libro ne è nato anche uno spettacolo teatrale, che ha visto la sua prima al Festival di Internazionale a Ferrara.

Ma non ci vogliamo fermare, per questo i nostri canali rimangono aperti per chiunque vorrà scriverci.”


Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Ottobre 2022, 10:09
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