Piergiorgio Pardo, una radiografia del prog italiano: dal beat al bit
Analisi del cantautorato italiano
di Rita Vecchio
Una radiografia “superiore” per raccontare il cantautorato progressivo italiano, dal beat al bit. È quello che fa, attraverso una penna spedita, Piergiorgio Pardo. Musicista, conduttore radio e docente, Pardo passa sotto scanner la storia di decenni con un’analisi attenta di album e interviste, da Morgan a Eugenio Finardi, da Colapesce a Ivan Cattaneo, da Leonero a Iosonouncane. E spiega il significato del titolo, che omaggia l’album di Claudio Rocchi e Paolo Tofani, fin dalla prima pagina: «Superiore: nel senso della ricerca, della innovazione, della capacità di porsi in modo dialettico di fronte all’immaginario estetico collettivo». Una trasferta precisa, in quella fetta di decenni in cui i cantautori italiani progressivi erano «espressione del “personale è politico”» e la canzone popolare «grida libertà, soprattutto attraverso lo stravolgimento, o l’arricchimento del songwriting classico».