«Un'idea nata diverso tempo fa poi lasciata lì visti i casi di attualità di nani e ballerine, nonché la lottizzazione sempre in voga nell'azienda Rai, a testimonianza che la realtà è sempre migliore della fantasia. Un'idea poi ripresa dopo un congruo numero di anni che si è trasformata in una storia da vestire in maniera stimolante con il vestito del giallo, quello più di moda». È così che Alberto Guarnieri, giornalista che per il quotidiano Il Messaggero ha seguito il mondo Rai, descrive il suo romanzo giallo dal titolo Omicidio alla Rai, uscito poche setttimane fa. Ed è proprio nell'ambito delle lottizzazioni della televisione pubblica e delle soubrette che avviene un omicidio: l'astro nascente delle fiction e dei talk show viene brutalmente uccisa. Toccherà indagare al magistrato Ferri, che dall'Emilia, grazie a un colpo di fortuna, è stato promosso a magistrato della capitale.
«Si tratta di un giallo atipico perché il colpevole si sa già, è figlio di un mondo che funziona così, tuttavia, resta da scoprire non chi ha messo la ragazza lì ma perché è stata messa lì.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2022, 07:35
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