“Miracolo Islanda”, il libro di Andrea Montemurro: come il paese outsider è diventato protagonista

“Miracolo Islanda”, il libro di Andrea Montemurro: come il paese outsider è diventato protagonista
“Un risultato sportivo non arriva mai casualmente ma è frutto di programmazione, di lavoro e di scelte che partono molti anni prima”. Non c’è nulla di improvvisato, quindi, nel “caso Islanda” anche se per tutti si è trattato di un vero e proprio miracolo. Di che cosa parliamo? Di un miracolo sì ma dal punto di vista sociale e sportivo. Un esempio da seguire. Frutto di lavoro e di programmazione, dove lo sport è al centro del sistema come antidoto a qualsiasi forma di devianza giovanile. “Miracolo Islanda – Lo sport come antidoto alle devianze giovanili” è il nuovo libro di Andrea Montemurro (giornalista e consigliere federale della Figc ma
anche membro del Commitee Uefa nonché compositore per la musica classica e la musica da film) edito da SportItalia Edizioni.

Si tratta di un focus che si concentra sulla storia recente di un Paese che, con una popolazione di appena 340.000 abitanti, ha scritto pagine di storia nello sport inimmaginabili fino a poco tempo fa. Qual è il segreto dell’Islanda, un Paese mai passato alla storia per la sua tradizione o i successi sul rettangolo di gioco, se riesce a prevalere in un campo così complessamente concorrenziale come il calcio? “I risultati sportivi di un Paese che nasce come outsider ma che si trasforma in protagonista – ha spiegato Andrea Montemurro – dipendono da quanto sia importante lo sport nella società. Nel nostro Paese c’è bisogno di strutture per praticare lo sport. Poi devono essere incentivati i rapporti tra discipline sportive e scuola. I ragazzi devono essere avviati al più presto alla multidisciplinarità e verso la conoscenza della pratica sportiva quotidiana come stile di vita. Tutto ciò accade da anni in Islanda dove la politica ha un peso specifico nella vita concreta di tutti i giorni e aiuta un popolo nella sua positiva trasformazione”.

Nel libro di Andrea Montemurro il "miracolo" viene affrontato da diversi punti di vista e analizzato nel suo contesto. Un viaggio appassionante in una terra di confine che pochi conoscono, un posto dalla connotazione magica ma anche da una enorme influenza morale e caratteriale. Sono tutti elementi che difficilmente riuscirebbero ad attecchire nella realtà italiana: “Purtroppo da noi la politica troppo spesso vive di individualismo e di correnti il che danneggia seriamente alcuni progetti a lungo periodo”. Di “Miracolo Islanda” si sono interessate anche due autorevoli figure della politica e dello sport italiani. “L’aver creato un sentimento d’appartenenza alla comunità nazionale – spiega Giorgia Meloni in una delle due prefazioni al libro – è il segreto della formula vincente: dietro gli investimenti dello Stato, dietro la programmazione sportiva, dietro la voglia di combattere le devianze giovanili c’è un amore infinito per la propria terra”. Un ambiente sano e protetto che dà la possibilità a tutti di esprimersi al meglio, quindi, è uno snodo fondamentale anche per un progetto che “ha consentito all’Islanda di farsi trainare dallo sport – si legge nella prefazione di Giovanni Malagò – attribuendogli centralità e adottando una cultura fondata sui suoi valori”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Agosto 2020, 12:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA